L'ultimo numero di A List Apart è interamente dedicato alla funzionalità di ricerca interna ad un sito e all'analisi dei dati da essa generati. Sono tre articoli ricchissimi di spunti, utilissimi per chiunque voglia partire da questo tipo di analisi per migliorare la gestione dei contenuti del sito a livello di architettura dell'informazione, usabilità , qualità generale dei testi, etc. A chi avesse difficoltà con l'inglese anticipo che un paio degli articoli usciranno prestissimo in traduzione sulle pagine di HTML.it.
Il pezzo di Avinash Kaushik, Internal Site Search Analysis: Simple, Effective, Life Altering!, è forse quello più basic, dal momento che partendo da Google Analytics mostra come impostare al meglio nel servizio di Google un'analisi dei dati ricavabili dall'uso che i visitatori fanno del motore di ricerca interno.
Uno degli scenari su cui l'articolo di ALA non scende nei dettagli è quello del tracciamento delle ricerche sul sito che non producono risultati. Per colmare questo gap vi giro la segnalazione del post Tracking Zero Result Searches in Google Analytics che ho trovato sul blog di Marco Cilia.
I dettagli, come dice Marco, sono molto tecnici, essendo il post centrato sulla configurazione del tracciamento in Google Analytics. A trarre le conclusioni rispetto all'impatto che ricerche senza risultati possono aver sull'immagine del sito e sul suo successo ci pensa però Joost de Valk in questo intervento. In sintesi: una ricerca sul sito senza risultati può essere il segno di una discrepanza tra quello che il visitatore/utente si aspetta di trovare e i contenuti forniti; l'analisi delle query e delle parole chiave per cui non si riscontrano risultati può servire ad armonizzare il lessico adottato sul sito rispetto a quello usato dagli utenti; se il motore di ricerca interno non fornisce risultati adeguati potrebbe essere mal concepito e/o mal funzionante. In tutte e tre le circostanze l'imperativo è quello di adottare interventi correttivi.
Ah, Joost de Valk è il creatore del plugin Google Analytics for WordPress. Sulla configurazione di quest'ultimo per il tracciamento dei dati sulla ricerca interna fornisce ottimi spunti lo stesso Marco Cilia nel post già linkato qui sopra.
Voi quanta attenzione prestate alla configurazione del motore di ricerca interno e all'analisi dei dati sul suo uso?