Nonostante la crescente velocità delle connessioni ad Internet messe a disposizione dagli operatori telefonici, i tempi di caricamento delle pagine Web rimangono ancora un problema non indifferente. Ciò è particolarmente significativo soprattutto per testate giornalistiche ed editori, che rischiano costantemente di perdere lettori a causa dei soliti, e insopportabili, tempi di latenza.
Per superare questo fastidioso e fondamentale ostacolo, Google ha recentemente presentato il progetto AMP (acronimo che sta per Accelerated Mobile Pages), un framework che si pone proprio l'obiettivo di velocizzare il caricamento dei contenuti più pesanti (come elementi grafici e video) tra quelli presenti all'interno delle pagine Web, con riferimento particolare alla sfera dei dispositivi mobile.
Lo sviluppo dell'intero progetto è stato portato avanti insieme ad alcune testate giornalistiche di rilievo, tra le quali il gruppo Condé Nast, il New York Times, The Guardian, El Pais e La Stampa.
Sfruttando le linee guide di AMP, sarà possibile definire pagine Internet basandosi su AMP HTML, un progetto Open Source interamente costruito su tecnologie Web già esistenti, che mira ad aumentare le performance tramite l'introduzione di una libreria JavaScript appositamente pensata (AMP JS) ed una struttura HTML leggermente modificata, riassunta dal seguente template:
<!doctype html>
<html ?>
<head>
<meta charset="utf-8">
<link rel="canonical" href="hello-world.html" >
<meta name="viewport" content="width=device-width,initial-scale=1,minimum-scale=1,maximum-scale=1,user-scalable=no,minimal-ui">
<style>body {opacity: 0}</style><noscript><style>body {opacity: 1}</style></noscript>
<script async src="https://cdn.ampproject.org/v0.js"></script>
</head>
<body>Hello World!</body>
</html>
A quanto detto, si aggiunge poi la possibilità di sfruttare i server di cache di Google, che consentirebbero agli editori di incrementare i tempi di distribuzione dei contenuti, il tutto in maniera gratuita.
Sebbene attualmente il progetto sia ancora incompleto (è stato presentato come "developer preview"), il rilascio è previsto per il 2016, quando si prevede che sarà utilizzato sia da altri servizi Google che da diversi partner tecnologici, tra cui si citano Twitter, LinkedIn, Pinterest e WordPress.com.