Il Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) ha lanciato un serio allarme riguardo a possibili truffe legate all'ottenimento di lauree. Sotto inchiesta ci sono dieci atenei, tra cui università telematiche e private, sospettati di irregolarità nelle procedure di rilascio dei titoli accademici.
Le segnalazioni, ricevute dal Ministero nei mesi di marzo e aprile, hanno portato all'apertura di un'indagine approfondita, con la presentazione di esposti presso le autorità giudiziarie competenti. Tra gli istituti oggetto di indagine figurano nomi noti come l'Università degli Studi UnideMontaigne di Milano, l'Università popolare Scienze della nutrizione di Firenze e la Harris University di Palermo.
Le accuse rivolte a queste università riguardano principalmente l'assenza dei requisiti necessari per conferire lauree con valore legale. In alcuni casi, vi è il sospetto che siano stati concessi titoli di studio senza che gli studenti abbiano frequentato regolarmente i corsi o superato gli esami obbligatori. Questo ha sollevato dubbi sulla legittimità di tali titoli e sul rispetto delle procedure accademiche.
Denunciato un "mercato dei crediti formativi e dei titoli accademici"
La Flc-Cgil ha espresso profonda preoccupazione per la diffusione di queste pratiche, denunciando l'esistenza di un vero e proprio "mercato dei crediti formativi e dei titoli accademici" gestito da istituzioni poco trasparenti. Il sindacato ha sottolineato che tali comportamenti minano gravemente la qualità dell'istruzione universitaria in Italia e mettono in pericolo la reputazione del sistema educativo nazionale.
Tra le pratiche maggiormente criticate dal sindacato vi è la possibilità di ottenere, in tempi e costi ridotti, certificazioni linguistiche o abilitazioni professionali all'estero, senza che sia necessario sostenere esami, corsi o tirocini obbligatori.
Il MUR ha assicurato che seguirà con la massima attenzione lo sviluppo della vicenda, promettendo di adottare tutte le misure necessarie per proteggere l'integrità del sistema universitario italiano. L’obiettivo è quello di garantire trasparenza e legalità nella concessione dei titoli di studio, tutelando così il valore delle lauree italiane e la fiducia riposta nel sistema formativo nazionale.