I ricercatori di Gartner hanno condotto uno studio dedicato agli assistenti AI al coding che ha coinvolto un campione composto da circa 600 software engineer. Figura professionale che rappresenta un riferimento privilegiato per le aziende che sviluppano questo tipo di piattaforme basate sui modelli linguistici generativi. Dalla rilevazione è emersa una previsione secondo cui entro il 2028 il 75% dei software engineer sfrutteranno gli AI code assistant nel proprio lavoro.
AI code assistant: casa cambierà per la programmazione
Attualmente appena il 10% dei software engineer impiegati in grandi aziende farebbe ricorso agli assistenti AI al coding. Parliamo in base a dati che si riferiscono alla prima parte del 2023, contestualmente almeno il 63% delle compagnie starebbero implementando o preparando per la produzione un AI code assistant da integrare nella propria infrastruttura tecnica. Quale saranno gli effetti di un impiego diffuso di questi strumenti?
75% of enterprise coders will use AI helpers by 2028. We didn't say productively https://t.co/w5TKiThw05
— The Register (@TheRegister) April 13, 2024
Premettendo che secondo Gartner ciò avverrà in breve tempo, un quadriennio, è probabile che da qui al 2028 le aziende avranno sempre meno bisogno di profili junior. Mentre la domanda di senior potrebbe rimanere invariata tenendo conto, però, che nel corso degli ultimi anni molti dei software engineer assunti in massa durante la pandemia da COVID-19 sono stati poi licenziati. Spesso in migliaia di unità alla volta.
Viene però da chiudersi: ad una sostituzione dei junior e ad un'adozione "di massa" degli AI code assistant, corrisponderà un aumento della produttività?
Aassistenti AI al coding
A rispondere a questa domanda è stato Philip Walsh, principal analyst senior presso Gartner, secondo cui le aspettative delle dirigenze nei confronti dei benefici derivanti dall'AI potrebbero non corrispondere ai risultati, almeno nell'immediato. Ad oggi le attese parlano di un incremento della produttività pari al 50% ma in realtà ciò potrebbe avvenire soltanto per alcuni aspetti della programmazione.
Il problema starebbe nel fatto che i vendor di AI code assistant tenderebbero a presentare case study basati su task specifici. Come per esempio la scrittura di un boilerplate per Python o l'A-B testing di un Web server JavaScript confrontato con quello di una configurazione che integra strumenti basati sulla AI. Considerando però tutti i task che un software engineer deve compiere durante il suo lavoro il miglioramento potrebbe essere solo del 10%.
Per Walsh i programmatori sarebbero già coscienti di questa realtà, i manager un po' meno.