I sistemi operativi sviluppati da Microsoft hanno storicamente necessitato di aggiornamenti frequenti e corposi, tenuto conto di elementi essenziali quali sicurezza, stabilità e affidabilità. Capita infatti più o meno frequentemente che durante o al termine di una sessione di lavoro venga richiesto di riavviare o chiudere il sistema per applicare gli aggiornamenti recentemente scaricati.
A meno di aggiornamenti particolarmente significativi di Windows, l’intervallo di tempo per portare a termine tale operazione richiede al massimo qualche decina di minuti. Ovviamente tale intervallo può variare significativamente in funzione dell’hardware che caratterizza il computer in uso, con riferimento soprattutto a RAM e tecnologia del disco fisso (SSD o magnetico).
Non può però che suscitare qualche perplessità una recente informazione rilasciata su un blog Microsoft da David Guyer, uno dei responsabili delle attività di aggiornamento dei sistemi operativi. Nel post viene infatti segnalato come in alcuni casi Windows potrebbe impiegare sino a otto ore per piazzare tutti gli ultimi aggiornamenti previsti. L’azienda di Redmond riesce infatti a tracciare mediamente la durata di una connessione di un PC al servizio Windows Update.
Viene quindi dettagliato come alcuni computer, in base anche alla tipologia di connessione dati, impieghino sino a due ore per scaricare gli upgrade più significativi, oltre poi a sei ore per portare a termine le operazioni di aggiornamento. Questo accade specialmente quando i PC non restano connessi alla rete per un tempo necessario e sufficiente per verificare la presenza di aggiornamenti importanti e poterli quindi scaricare e installare in tempi ragionevoli.
Va precisato che questi eventi concernono prevalentemente Windows 10, in quanto Windows 11 utilizza una nuova tecnologia di compressione, la quale ha reso possibile una riduzione di circa il 40% delle dimensioni medie degli update, senza al tempo stesso dilatare i tempi di installazione. A parte queste considerazioni, resta comunque una buona idea quella di tenere accesi i computer e collegati in rete per alcune ore durante l’arco della settimana, allo scopo di verificare la disponibilità di aggiornamenti significativi.