Dropbox, GDrive e OneDrive sono ormai applicazioni diffusamente utilizzate per lo storage su Cloud. Tuttavia i loro algoritmi e i client utilizzati sono protetti da licenze proprietarie, ecco perché oggi illustreremo 5 alternative open source in grado di offrire il medesimo servizio.
ownCloud
Partiamo da ownCloud, il progetto è stato lanciato nel 2010, è uno dei più popolari presso la community open source e la compagnia che lo sviluppa dichiara di avere 1.5 milioni di utenti. ownCloud viene sviluppato anche grazie al supporto di oltre mille contributors che garantiscono update costanti. Oltre alla possibilità di condividere file tramite il servizio Cloud si può realizzare un server locale per la condivisione dei file all'interno della propria rete casalinga o d'ufficio.
I dati scambiati vengono protetti tramite un protocollo di cifratura end-to-end (E2EE) mentre le applicazioni ed il sito Web sfruttano certificati SSL. Con ownCloud è anche possibile sviluppare delle estensioni personalizzate tramite un apposito Framework.
NextCloud
Andiamo adesso su NextCloud, si tratta di un fork di ownCloud nato da un suo ex sviluppatore. Condivide con esso gran parte delle feature e di base fornisce anche funzionalità dedicate alla protezione della privacy dell'utente, come l'uso estensivo degli algoritmi di criptazione e l'autenticazione a due fattori. Inoltre è possibile interfacciare NextCloud con LDAP/AD, quindi gli amministratori di sistema potranno configurarlo al meglio per essere sfruttato anche in ambienti lavorativi, consentendo di realizzare un ambiente di condivisione dei dati ottimizzato utente per utente.
Seafile
È il turno di Seafile, questo servizio si comporta come un virtual drive che consente di estendere lo spazio sul proprio Desktop e di condividere i file con i propri colleghi. È possibile proteggere tali dati, che vengono sempre criptati, tramite l'impostazione di una password oppure impostando vari livelli di accesso, ad esempio alcuni utenti potranno solo leggerli mentre altri potranno anche modificarli.
Seafile dispone di un sistema per il version control Git-like, dunque chi ha dimestichezza con Git si troverà a suo agio con questo tool. Anche Seafile dispone del supporto ad AD/LDAP ed è possibile proteggere il proprio account con la verifica a due fattori.
OnionShare
Passiamo ad OnionShare, si tratta di un'applicazione che sostanzialmente fa una cosa sola: condivide singoli file o cartelle in modo anonimo e sicuro. Non è possibile impostare un server condiviso, OnionShare si focalizza unicamente sulla condivisione dei dati senza altre feature accessorie, sfrutta il protocollo onion routing per realizzare un web server accessibile tramite il Tor Onion service, dunque generando un URL .onion unico che permette di condividere i dati in modo completamente anonimo e sicuro. È possibile inserire un limite alla condivisione del file (numero di download o temporale) cosi da evitare abusi.
Pydio Cells
Chiudiamo questo articolo con Pydio Cells, è un progetto molto giovane che ha visto la sua prima versione stabile a maggio del 2018. In origine era scritto in PHP ma recentemente il suo backend è stato riscritto in Go. Pydio Cells dispone di varie funzionalità di file sharing e di version control strutturate in modo simile a quello di un social network, l'obbiettivo del suo team di sviluppo è rendere la condivisione dei dati più user friendly.
E' inclusa anche una chat interna con la quale commentare un file e discutere le modifiche. Supporta la l'autenticazione Connect-based via OpenID e vari protocolli di criptazione dei dati condivisi.