Il 2013 è stato l'anno dell'esplosione del responsive design, delle progettazioni parallasse e del minimalismo estetico. Gran parte dei siti web si sono fatti più eleganti, facili da consultare sia sul grande schermo di un laptop che sul piccolo display di uno smartphone, è sparito lo scheumorfismo e, con esso, un nugolo di rappresentazioni non sempre di buon gusto. Ma come sarà questo 2014 in termini di programmazione e grafica?
Come facile attendersi, il 2014 si inserirà sul percorso dell'anno precedente, quindi l'accento sarà ancora sul responsive, sul flat design, sulle interfacce amiche dell'utente. Ma potrebbero emergere altri elementi interessanti, per non dire iconici, e finalmente vi sarà la centralità dei contenuti. Ecco alcune delle novità più attese:
- Tipografia: la scelta dei font, nonché la loro disposizione coerente nello spazio, si farà preminente nella realizzazione di un sito web. Spazio alla creatività, con presentazioni tutt'altro che noiose, ma anche all'alta leggibilità dei web-font. "Font with personality", font con personalità, così li ribattezza The Next Web;
- Di nuovo flat design: l'ondata di grafica minimalista, salita alle attenzioni di tutti i designer del globo data la spinta voluta da Apple con iOS 7, non si fermerà quest'anno. Anzi, diverrà addirittura più "piatta" di quanto non sia il sistema operativo di Cupertino. Lo scheumorfismo è definitivamente morto, ricorrervi sarà disdicevole;
- Header enormi: la tendenza la inaugurano sempre i produttori e i servizi più popolari, si pensi alla pagina Apple per iPhone 5S o al sito promozionale di Spotify, con degli header enormi, della grafica che occupa l'intera finestra del browser all'apertura di un sito. Il tutto da abbinare a uno scrolling parallasse;
- Sempre più mobile: il Web è ormai loro, smartphone e tablet han preso Internet in ostaggio. Il focus sarà quindi sempre più sul piccolo schermo, su versioni ottimizzate di siti web che potrebbero addirittura diventare la proposta principale di un'azienda. Il desktop arriverà secondo;
- Video: il 2014 sarà l'anno che vedrà forse il superamento della comunicazione video sul Web a discapito di quella testuale. I designer, di conseguenza, non potranno prescindere dall'inclusione di aree grafiche appositamente pensate per un lettore multimediale. E forse ci sarà sempre meno Flash, per preferire il codice integrato di HTML 5;
- Scrolling: con l'esplosione del design parallasse, si ha la crescita anche dello scrolling intelligente. L'utente è accompagnato in un percorso "in movimento" nella lettura dei contenuti, spezzettati su più pagine per una comprensione facilitata;
- Colori semplici: nel 2014 si dirà addio a certe aberrazioni visive, ovvero quei siti Web dallo schema colore talmente complesso e sgargiante da essere a rischio convulsioni. Il design flat impone decoro, che si traduce con la scelta di un'unica tonalità, declinata al massimo nel suo complementare;
- Contenuto semplice: i contenuti domineranno questo 2014, ma con presentazioni brevi, efficaci, quasi nozionistiche. Non ci sarà bisogno di dilungarsi in spiegazioni, si va dritti al punto. A livello grafico, questo facilita l'inclusione di testo in menu contestuali o in comode finestre al passaggio del mouse;
- Sidebar addio: sempre meno siti ricorrono a un menu in sidebar, preferendo una piccola barra orizzontale superiore. Così facendo, i contenuti occupano l'intero schermo e risultano comodissimi da usufruire;
- Foto manipolate e vintage: no, purtroppo nel 2014 non ci si libererà dell'ormai ubiquitario effetto lomo, portato alla ribalta da filtri come Instagram. Le fotografie saranno sempre più manipolate, anche con la trasformazione in vettoriale, ma pur sempre con quel tocco nostalgico e vintage. Sono, in altre parole, gli anni '60 del Web;
- HTML 5 e sorprese: il 2014 stupirà l'utente con animazioni, effetti grafici e altre piacevolezze visive nascoste qua e là nei design di una pagina. È l'evoluzione dei doodle di Google, con i loro divertenti siparietti - a volte dei videogiochi completi - che svelano la loro esistenza solo al passaggio del mouse.
Fonte: The Next Web