Uno dei maggiori handicap per Linux è forse la mancanza di alcune delle applicazioni disponibili per sistemi operativi come Windows. Questo è un'ostacolo soprattutto per chi si avvicina per le prime volte a questo OS, poiché è abituato a usare strumenti diversi, dei quali spesso non vi è un'equivalente di pari livello per questo sistema operativo free. Alcuni progetti (commerciali e non) sono stati creati per rendere l'uso di Linux meno "traumatico": spesso si è trattato (è il caso ad esempio di VMWare e Win4Lin) di strumenti che rendono possibile l'esecuzione di Windows all'interno del sistema operativo del pinguino, ma vi è un progetto che non punta all'emulazione totale di Windows, ponendosi come obiettivo quello di dotare Linux di un "interprete" che "spieghi" a questo sistema operativo come eseguire programmi nativi per Windows.
Non si tratta quindi di un vero e proprio emulatore quanto di un programma che fornisce a Linux gli strumenti (le API) con i quali "interpretare" i programmi fatti per sistemi operativi Microsoft. È bene sottolineare questo punto: quando la gente pensa agli emulatori, solitamente l'idea che si fà è di un programma che permette di utilizzare qualcosa sostituendosi all'intero sistema, a scapito però di un pesante calo delle prestazioni. Il termine emulatore, lo ribadiamo, non è quello esatto per WINE: per semplificare le cose pensate a quest'ultimo come il collegamento tra le librerie di Linux e l'interfaccia dei programmi per Windows (una sorta di anello mancante).
Questo progetto però ha dei limiti notevoli, in quanto il lavoro da compiere è imponente e in più deve far fronte alle continue mutazioni che avvengono nelle varie release dei sistemi operativi Microsoft. Uno dei lati trascurati dal progetto WINE è stato quello riguardante le API DirectX, sulle quali si basano la quasi totalità dei giochi per Windows, cosa che non rendeva felice gli appassionati di videogames che avrebbero voluto divertirsi anche con Linux.
Per cercare di colmare le lacune di WINE, una società canadese, Transgaming Technologies (www.transgaming.com) ha pensato di avviare un progetto, chiamato per l'appunto WINEX, che punta alla realizzazione dell supporto DirectX per WINE. Il progetto nonostante la "tenera età" (è in vita da circa un anno e mezzo) ha già da tempo iniziato a dare i suoi frutti: ne è testimone la versione di The Sims per Linux, frutto della collaborazione tra Transgaming Technologies, MandrakeSoft e EA Games rilasciata lo scorso 22 ottobre. Putroppo il lavoro da compiere è incredibile e ad ogni nuova release delle DirectX il divario da recuperare aumenta.
Abbiamo già parlato di The Sims per Linux in un nostro precedente articolo, sottolineando la totale riuscita del prodotto in termini di prestazioni, praticamente identiche a quelle date dalla versione per Windows. Abbiamo però espresso dei dubbi riguardo la riuscita commerciale di un gioco vecchio già di quasi due anni. Da allora Transgaming Technologies ha continuato a lavorare per migliorare il suo prodotto e il 19 Febbraio 2002 è stato annunciato il supporto alle DirectX 8.0, accorciando ulteriormente il divario che vi è con Windows (attualmente le DirectX sono ferme alla versione 8.1).
Questo non vuol dire che tutti i giochi che utilizzano le DirectX 8.0 o precedenti sono supportati al 100%. Semplicemente alcuni vanno bene, altri un pò meno, altri praticamente non vanno proprio. Poichè non è possibile rendere compatibili la totalità dei giochi, quelli di Transgaming hanno dato la possibilità, a chi sottoscrive un abbonamento, di votare i propri videogames preferiti, in modo da orientare il lavoro verso quelli maggiormente richiesti. Attualmente sono supportati giochi come: Return to Castle Wolfenstein (che è anche supportato nativamente da Linux, a dire il vero con prestazioni superiori a quelle date da WineX), Starcraft e Diablo 2. Spesso la fluidità di gioco non è ancora ai livelli di Windows, ma i progressi sono notevoli.
I servizi offerti da Transgaming Technologies comprendono, oltre alla già citata possibilità di votare i propri giochi preferiti, la possibilità di scaricare WineX sottoforma di pacchetti precompilati, supporto per la configurazione, tutto per la modica cifra di 5 dollari al mese. E in più si contribuisce allo sviluppo di un progetto che può rivelarsi molto importante per Linux.
Le licenze dei due prodotti, WineX e Winem differiscono: mentre quella di quest'ultimo si ispira a X11, molto libera, la prima usa la Aladdin Free Public License, una licenza OpenSource che tra l'altre cose, non permette la distribuzione in cambio di denaro. Rimane ovviamente liberamente modificabile.
Come già vi abbiamo accennato la versione precompilata è disponibile solo a chi si abbona. È comunque possibile scaricare i sorgenti, compilarli e installare quindi la nostra versione di WineX perfettamente funzionante. Per scaricare il codice sorgente dovremo utilizzare il CVS di transgaming. Diamo quindi i seguenti comandi:
lnxbox1:~# cvs -d:pserver:anonymous@cvs.winex.sourceforge.net:/cvsroot/winex login
Alla richiesta della password premete semplicemente invio. Quindi scrivete:
lnxbox1:~# cvs -z3 -d:pserver:anonymous@cvs.winex.sourceforge.net:/cvsroot/winex co wine
Passerà ora a scaricare (o aggionare se avete già una versione precedente) WineX. Non si tratta di un unico file compresso per cui la dimensione dei file da scaricare raggiunge la ragguardevole cifra di circa 50 MB.
Una volta scaricato per compilarlo e installarlo dovremo entrare nella directory wine e lanciare lo script ./tools/wineinstall:
lnxbox1:~# cd wine
lnxbox1:~/wine# ./tools/wineinstall
Questo script oltre alla compilazione e installazione dei binari, provvederà anche a creare i file di configurazione di WINE (facendovi all'occorrenza alcune domande).
In conclusione, questo è un'ottimo progetto, che parte da una buona base (WINE), ed ha un obiettivo certamente non facile da raggiungere, ma non impossibile. E gli uomini di Transgaming ce la stanno mettendo tutta. Ad esempio è stata annunciata a breve una versione di WineX che supporti pienamente "Max Payne", un gioco molto famoso tra gli appassionati, anche piuttosto recente (non degli ultimissimi, è vero, ma ancora oggi in cima alle classifiche dei videogames più giocati), che ha avuto molto successo.
Con questa decisione sembra che abbiano capito in che direzione andare: chi è interessato a questo mercato, pretende certamente le ultime novità e la scelta di The Sims a mio avvisto non si è rivelata azzeccatissima in questo senso. E una decisione come quella di far "supportare" un gioco come Max Payne di certo dimostra come sia vivo l'interesse per i giochi recenti. Purtroppo però molto dipende anche da chi realizza quest'ultimi: senza una collaborazione tra le due parti infatti, difficilmente vedremo dei titoli uscire contemporaneamente nella versione per Windows e in quella per Linux.