L'accessibilità di Flash è da tempo oggetto di discussione. Con
questo articolo vorremmo mettere il lettore nelle condizioni di comprendere
i punti centrali del dibattito, senza velleità dogmatiche (che sono ben
lungi dall’essere state raggiunte in questo specifico campo dell’ergonomia).
Prima di affrontare il tema centrale, è necessario rispondere ad una
domanda: quale vantaggio ho nel curare l'usabilità e l'accessibilitàdi un sito? Non si tratta solo di una questione di buon gusto o di adeguamentoa norme di legge. Un sito usabile rende. Un'interfaccia adeguata ad un certo
servizio (e ad i suoi utenti) contribuisce:
- al miglioramento/ottimizzazione delle performance dei sistemi
- al miglioramento dell’ efficienza/efficacia dei dipendenti
- ad una maggiore soddisfazione degli utenti/clienti.
E ancora:
- evita il costo di ri-processo causato dagli errori
- riduce il carico di lavoro dei call-center
- abbatte i costi di manutenzione/re-design.
Un sito usabile, affiancato da uno studio di Information Architecture, permette
inoltre di ridurre i costi di successiva gestione, manutenzione, rifacimento.
In particolare:
- il tempo perduto dagli impiegati nel reperimento di una informazione
- l’acquisto perso perché un cliente non trova il prodotto che
cerca - l’aumento dei costi di customer care per via dell’inefficacia
dei sistemi web-based - il rifacimento a causa di una architettura delle informazioni non scalabile
(o inesistente) - il costo di formazione e training che sono necessari per ovviare alla difficoltà
di utilizzo di sistemi informativi complessi.
Anche rispettare i criteri di accessibilità ha molti vantaggi:
- minor costo di manutenzione delle pagine nel medio/lungo termine
- il messaggio aziendale che arriva a più persone e potenziali clienti
- diminuzione dei costi di assistenza
- maggiore qualità globale dell'azienda
- aumento della fedeltà dei clienti.
Affermazioni del tipo "Il mio sito è adatto per il mio target di
utenti", sono, di fatto, un'ammissione di colpevolezza. Non esistono utenti
che gradiscono l'inusabilità e un sito-vetrina in Flash può e
deve essere usabile.
Non è dunque questione da poco. L'investimento speso nel miglioramento
dell'usabilità paga, e bene (ROI).
Ciò detto, è giusto porsi il problema se l'utilizzo di Flash mini
l'usabilità di un sito. A tal fine è conveniente volgere l'attenzione
a tre anni fa, quando Jacob Nielsen, nel
suo
libro Designing Web Usability : The Practice of Simplicity,
pietra miliare dell’usabilità e antesignano di un crescente interesse
verso le tematiche legate all’accessibilità, descrive le animazioni
grafiche, Flash tra queste, come deleterie per un sito usabile. Con il crescere,
poi, della cultura dell’usabilità è cresciuta pure la compagine
dei detrattori di Flash. Punto culminante di questa vera e propria ondata, può
considerarsi l’articolo
: "Flash 99% Bad" dello stesso Nielsen. Vediamo ora, brevemente, le
motivazioni addotte dai detrattori del programma Macromedia.
Occorre il plug in
Un'animazione Flash ha bisogno di un apposito plug-in o lettore per essere visualizzata.
Sebbene la presenza di quest'ultimo all’interno dei browser sia molto
alta non è ancora da considerarsi come scontata. Si tenga presente,
inoltre, che oltreoceano non è difficile incorrere in discutibili politiche
aziendali che, mirando ad un incremento della produttività del lavoratore,
impediscono il download del plug in (arrivando a bloccare alcune porte di rete).
L’assenza del plug in e di contenuti alternativi in html, induce l’utente
a cliccare su di un link che lo reindirizza al sito della Macromedia, scaricare
il software, chiudere il browser, decomprimere e installare il plug-in, riaprire
il browser, ritornare sul sito e finalmente godere dei contenuti. Solo la presenza
di contenuti davvero esclusivi può far pensare che la procedura si concluda
in tal maniera. E’ molto probabile che il navigatore cerchi semplicemente
altrove. Inoltre non tutti i sistemi operativi e le macchine supportano Flash.
E’ possibile dare uno sguardo ai requisiti di sistema qui.
Le animazioni sono fastidiose
e spesso inutili
La presenza di un'intro è un contenuto con cui l’utente può,
in un'aspettativa ottimistica, divertirsi e da cui può rimanere affascinato,
ma la volta successiva la percepirà come un fastidio e una perdita di tempo.
Sul lato server, la presenza di animazioni Flash costituisce la causa del download
di dati inutili. Il fenomeno diviene particolarmente significativo se ad utilizzarle
è un portale con una vasta utenza.
Il tasto back funziona
male
L’utilizzo del tasto back viene fortemente distorto dall’introduzione
di filmati Flash all’interno di una pagina html.
Distraggono dai contenuti
La presenza di immagini in movimento all’interno di una pagina web stimola
la visione periferica ad un'attenzione continua, distraendo dai contenuti della
pagina.
Inseriscono interfacce
di navigazione non standard
Una pur superficiale conoscenza di usabilità porta a riconoscere quanto
sia importante la riproposizione dei meccanismi di navigazione familiari all’utente
per la rapida fruizione dei contenuti e la permanenza nel sito. L’ampia
libertà offerta da Flash nella gestione del layout comporta una forte tentazione
allo scostamento da questa regola.
E’ difficile salvare
una pagina Flash
Salvare una pagina Flash è più complicato del salvataggio di una
pagina html. Bisogna salvarla come immagine o ricorrere ad apposite utility. La
capacità di compiere queste operazioni non è alla portata di tutti
gli utenti.
Non è possibile
selezionare e incollare un testo Flash
Non c’è bisogno di aggiungere altro. L’impossibilità
(presente fino alla versione 3) di selezionare il testo per incollarlo in altre
applicazioni rende i contenuti in Flash poco flessibili.
I motori di ricerca non
lo digeriscono
Un filmato flash viene considerato dai motori di ricerca come un'immagine.
I contenuti non vengono indicizzati.
Ogni aggiornamento è
oneroso
L’aggiornamento di un contenuto in Flash, comportano un onere maggiore
da parte del curatore del sito. L’aggiornamento dei contenuti di questa
tecnologia non gode di molte procedure di automazione e gestione dei contenuti
utilizzate per le pagine in HTML.
Conclusioni
Queste le principali critiche, tra l’altro supportate con dovizia di
rigore e risultati dalla Nielsen
Norman Group.
È importante, a questo punto, dare conto del mutamento di orientamento di
Nielsen nei confronti di Flash. Nel giro di 8 mesi (dall’ottobre 1999
a Giugno 2001) Macromedia ha annunciato la nascita di una partnership con Nielsen
al fine di migliorare l’usabilità dei propri software. La notizia
non è di poco rilievo se si pensa che lo stesso Nielsen aveva annunciato
alla partenza del proprio tour mondiale che “il primo grande problema
di Internet è Macromedia". La collaborazione ha portato all'implementazione
nella release MX di funzioni
legate all’accessibilità.
Dalla collaborazione il prodotto esce effettivamente migliorato ma porta ancora
con sè alcune limitazioni
tra cui non ultime la non aderenza alle specifiche del W3C come argutamente
descritta in un articolo
di Joe Clark. Flash non conosce però arresti affermandosi come standard
di fatto. Gli sviluppatori non abbandonano il loro mezzo di sviluppo preferito.
Macromedia dichiara
l’utilizzo dell’applicativo da parte di un milione di progettisti
e il possesso del player da parte di 412 milioni di utenti. Perché? Anche
questa volta per una molteplicità di motivazioni. Flash, dalla versione
MX, è diventata più accessibile. Contiene ora gli strumenti per
la fruizione (seppure non perfetta) dei contenuti da parte di soggetti svantaggiati.
La creazione di interfacce ha eliminato alcuni eccessi (tra i quali si possono
inquadrare le interminabili e pesantissime intro) inquadrati come misuse
della dilatazione di possibilità. È cresciuta la cultura dell'usabilità
e molta letteratura ha suggerito diversi accorgimenti
per realizzare applicazioni più usabili. Gli sviluppatori hanno avuto
il tempo di conoscere il prodotto, maturare abilità, corregerne
con l'ingegno alcune limitazioni. L’usabilità può venire
facilmente rispettata attraverso una buona progettazione: Flash ne offre i mezzi.
A volte rappresenta la migliore delle soluzioni.
L'utente dispone inoltre di connessioni di anno in anno più veloci che
limitano il problema della banda.
Il dibattito deve insomma spostarsi dalla tecnologia allo sviluppatore. Egli
può non ricercare l'usabilità per
scelta (l'arte non ha bisogno di usabilità) o per assenza di competenze
di usabilità o tecniche, ma le stesse obiezioni si possono rivolgere
allo sviluppatore in html, con una doverosa riflessione: creare applicazioni
accessibili in Flash richiede una progettazione più attenta e una realizzazione
più difficoltosa rispetto all’html. Vale osare. Lo stesso Nielsen
sta rivedendo alcuni suoi dogmi sulla necessità dell'essenzialità
a vantaggio del bel design che, immergendo nella piacevolezza, invita l'utente
a trattenersi. Qualche byte in più può valer la pena sprecarlo.