Perché spesso chi si occupa di usabilità si sente perfettamente in
grado di realizzare siti accessibili e chi si occupa di accessibilità
si sente altrattanto capace di progettare siti usabili? Usabilità e accessibilità sono effettivamente materie affini: hanno entrambe come scopo il miglioramento delle interfacce web e hanno entrambe una doppia applicabilità: a livello valutativo, ovvero per verificare l'usabilità o l
'accessibilità di un sito già esistente, e a livello progettuale, ovvero come supporto alla realizzazione di un sito affinché questo sia accessibile o usabile.
Entrambe, inoltre, partono dal presupposto che i siti dovrebbero essere fruiti attraverso qualunque browser, caldeggiando il rispetto degli standard nella scrittura del codice HTML; ma per entrambe questo è solo un presupposto e la correttezza formale del codice, da sola, non rende un sito accessibile né tantomeno usabile. Può capitare però che l'esperto di accessibilità, una volta soddisfatti i requisiti
di compatibilità tra browser, si convinca di aver realizzato un sito usabile o che un "usabilista" cada nello stesso tranello pensando di realizzare un sito accessibile.
Differenze
Le due discipline presentano invece sostanziali differenze sia a livello concettuale sia, soprattutto, a livello metodologico. Innanzitutto, mentre per essere accessibile un sito deve garantire la fruibilità a qualunque utente, indipendentemente da disabilità e da dispositivi usati per la lettura delle pagine, un sito usabile è sì caratterizzato dalla fruibilità, ma solo relativamente al proprio target di riferimento; questo perchè ciò che è chiaro e semplice per una tipologia di utenti non lo sarà necessariamente per un'altra. Da un lato la priorità è data all'accesso ai contenuti e dall'altro è data alla loro comprensione.
La differenza maggiore tra accessibilità e usabilità si riscontra però osservandone i metodi. La realizzazione di un sito accessibile passa attraverso il rispetto di determinate norme (le 14 linee guida delle WCAG 1.0 o i 22 requisiti della Legge Stanca) e la valutazione dell'accessibilità è appannaggio di strumenti automatici o semiautomatici. La realizzazione di un sito usabile, invece, avviene attraverso l'interpretazione di modelli più che il rispetto di regole e, soprattutto, la valutazione dell'usabilità vede coinvolti in prima persona i potenziali utenti.
Da una parte la progettazione è orientata alle caratteristiche del sito, dall'altra al processo produttivo.
Nessi e paradossi
Le stesse WCAG1.0 definiscono un contenuto accessibile quando "può essere usato da qualcuno con una disabilità"; questa definizione rende l'usabilità parte integrante dell'accessibilità. Al contrario, invece, un sito usabile non sarà accessibile "per definizione" perché, come
si è già detto, l'usabilità va intesa relativamente ad una specifica categoria di utenti, ovvero il target del nostro sito. L'accessibilità
diventa quindi requisito per l'usabilità solo quando è relativa al target di riferimento.
Se in teoria l'accessibilità di un sito ne prevede l'usabilità, le
WCAG 1.0 non sono un ottimo strumento per la realizzazione di un sito usabile. Pur raccomandando la chiarezza dei contenuti e della struttura ipertestuale (i punti 12, 13 e 14 richiedono di "Fornire informazione per la
contestualizzazione e l'orientamento", "Fornire chiari meccanismi di navigazione" e "Assicurarsi che i documenti siano chiari e semplici") le WCAG
nascono come strumento per gli sviluppatori, attori del processo produttivo di un sito web che spesso hanno poca dimestichezza con i meccanismi dell'usabilità.
Per le WCAG l'usabilità è parte della definizione di accessibilità, ma non è parte del metodo. L'unica somiglianza a livello metodologico è, come già accennato all'inizio, l'esigenza di una fruibilità indipendente dal browser, condizione necessaria affinché un sito sia usabile, ma non sufficiente. Rendere un contenuto semplicemente veicolabile non ne garantisce infatti la comprensibilità.
Usabilità al servizio dell'accessibilità
Pensare all'accessibilità, quindi, non significa soltanto progettare affinché un sito possa essere letto attraverso qualunque dispositivo,
ma anche generare strutture ipertestuali chiare e contenuti comprensibili. In questo caso l'usabilità, o meglio, i metodi dell'usabilità, possono andare incontro alla progettazione di un sito accessibile intervenendo ai livelli in cui l'applicazione di specifiche tecniche non è sufficiente: nel progetto dell'architettura dell'informazione e nel riscontro dell'effettiva fruibilità del sito attraverso i test con utenti.
In assenza di un progetto di usabilità, infatti, l'applicazione di requisiti tecnici può essere insufficiente a garantire la comprensione di un ipertesto e talvolta può perfino nuocere alla navigazione. Per esempio, le regole dell'accessibilità insegnano ad agevolare la lettura tramite uno screen reader sostituendo i troppo generici link "clicca qui" con dei link contestualizzati, ma la scelta di quale link utilizzare implica i metodi di progettazione e valutazione dell'usabilità; la contestualizzazione infatti non può basarsi semplicemente sul buon senso degli sviluppatori.
Sempre a proposito di screen reader, le WCAG chiedono di specificare la lingua del documento e di indicare il cambiamento di lingua per ogni parola straniera al fine di migliorare la lettura con uno strumento multilingue. Un cambiamento nella lingua del sintetizzatore, però, produce anche variazioni nel timbro della voce e altera il ritmo della lettura, il che può risultare più fastidioso dell'ascoltare una parola straniera letta con una pronuncia sbagliata.
Accessibilità al servizio dell'usabilità
Al di là delle esigenze di correttezza formale del codice, che già la avvicinano all'usabilità, le teorie alla base dell'accessibilità si rivelano estremamente utili anche nella progettazione di un sito usabile. Gli studi sull'accessibilità hanno il grande merito di aver introdotto delle specifiche tecniche per migliorare la fruibilità dei contenuti da parte degli utenti, siano essi disabili o meno.
Un sito inaccessibile al suo target di riferimento sarà ovviamente inusabile. Se quindi spogliamo l'accessibilità dell'universalità che la contraddistingue, mantenendo le teorie che ne sono alla base, avremo un eccezionale supporto alla progettazione di siti usabili. Molti dei problemi di usabilità sono infatti legati alla scarsa accessibilità dei contenuti. Se il mio target è composto da persone con più di 50 anni, un testo scritto a caratteri troppo piccoli risulterà poco leggibile, così come dei link troppo ravvicinati rischiano di generare problemi di navigazione anche a persone senza limitazioni nei movimenti fini. La ricerca dell'accessibilità ha permesso di comprendere al meglio i limiti di
tutti gli utenti e, soprattutto, di progettare e realizzare siti che tegano conto di tali limiti.
Approccio integrato
Applicare pienamente le raccomandazioni dell'accessibilità nella realizzazione di siti usabili rischierebbe però di appesantire il processo
produttivo senza effettivi riscontri positivi: allargando il numero di utenti che avrebbero accesso ai contenuti si finirebbe infatti per perdere
di vista il target di riferimento.
Si aprono prospettive più interessanti se si pensa al raggiungimento degli obiettivi dell'accessibilità attraverso i metodi dell'usabilità, soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento diretto degli utenti nella valutazione dell'interfaccia. Un importante passo avanti in questa direzione arriva dal Decreto Ministeriale 8 luglio 2005: Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici (documento PDF), ovvero la terza edizione del regolamento allegato alla Legge Stanca.
Nel decreto vengono specificati due livelli di valutazione dell'accessibilità: verifica tecnica e verifica soggettiva. Ai 22 requisiti tecnici derivati dalle liene guida delle WCAG 1.0 si affianca, con il nome di verifica soggettiva, la valutazione dell'usabilità. La metodologia prevede infatti l'analisi del sito da parte di uno o più esperti di fattori umani, la definizione di scenari d'uso per simulare il comportamento dell'utente e, soprattutto, il coinvolgimento diretto di utenti disabili. Si tratta quindi di un vero e proprio test di usabilità, anche per quanto
riguarda i criteri di valutazione: troviamo infatti, per esempio, la comprensibilità, l'operabilità, la coerenza, la tolleranza agli errori e
la gradevolezza.
Un compromesso possibile
Il reperimento di utenti disabili per l'esecuzione di test di usabilità/accessibilità può però rivelarsi un'impresa ardua. Se però il
raggiungimento dell'accessibilità deriva da motivi civici e non da obblighi legali, i test possono essere effettuati anche con utenti normalmente abili simulando, attraverso la navigazione con tecnologie assistive (come gli screen reader) o con un browser testuale, le possibili difficoltà
a cui andrebbe incontro un utente disabile. In questo modo è possibile
mettere in luce molti dei problemi che derivano da un'interfaccia non accessibilie. Un ottimo strumento per la simulazione di disabilità visive
è la barra dell'accessibilità: un'estensione di Explorer (gratuita per uso personale e non commerciale) che permette da un lato di effettuare valutzioni semiautomatiche dell'accessibilità e dall'altro di modificare l'aspetto della pagina per quanto riguarda immagini, testi, colori e script.
L'accessibilità "per tutti" resta comunque un obiettivo difficile. Nel momento in cui si afferma che un sito per essere accessibile deve anche essere usabile, si deve tener conto di un vincolo fondamentale dell'usabilità: la sua relazione con un target di riferimento. All'aumentare della quantità di utenti a cui un sito è accessibile, dimunuirà l'usabilità del sito stesso; è importante quindi raggiungere un compromesso
affinchè l'accessibilità non sia soltanto il punteggio dato da un validatore, ma la reale possibilità da parte di un'utenza sempre più ampia di raggiungere i contenuti del web.
Per saperne di più:
In inglese:
Accessibility Is Not Enough: Un provocatorio Alertbox di Jacob Nielsen sulla dipendenza dell'accessibilità dall'usabilità.
Disabled web users rank their usability priorities: Nel Regno Unito una ricerca evidenzia gli elementi di usabilità più rilevanti per utenti disabili.
Toward User-Centered, Scenario-Based Planning and Evaluation Tools: Dal sito di WebAIM, organizzazione no profit specializzata nel fornire soluzioni per l'accessibilità, un approccio che integra accessibilità e
progettazione user-centered.
In italiano:
Guida ai siti Web ad elevata accessibilità
di Michele Diodati (si vedano in particolare le lezioni sul rapporto tra usabilità e accessibilità
Pubbliaccesso.gov.it: Il sito sull'accessibilità del CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione)
Video:
Sessione "Relazioni tra Usabilità ed Accessibilità" del World Usability day 2005: cinque esperti d'accessibilità si confrontano con il mondo dell'usabilità (i video sono in formato .wmv).
Usabilità delle linee guida sull'accessibilità in un contesto normativo di Paolo Graziani
AAA: usabilità cercasi! di Vincenzo Mania
Integrazione di accessibilità ed usabilità per utenti con disabilità visive di Fabio Paternò
Accessibilità ed usabilità dei motori di ricerca di Andrea
Bernardini e Luca Bianchi
Tecniche per un blog accessibile ed usabile di Michele Diodati