Sono ormai trascorsi diversi mesi dall'uscita della prima versione di Ubuntu Linux. Siamo infatti alla release 5.10, che conferma i risultati e le aspettative. Ubuntu è una delle distribuzioni Linux più in voga del momento e probabilmente lo resterà ancora per molto tempo.
È una distribuzione Sudafricana e dietro c'è il sogno di un miliardario, Mark Shuttleworth, che ha deciso di investire nel software libero per cercare di dare agli utenti di tutto il mondo un sistema operativo gratuito, libero, facile da usare e stabile. Di certo il progetto è impegnativo e sono tante le risorse che sono state dedicate. I risultati però non si sono fatti attendere molto. Ubuntu è una distribuzione decisamente orientata al mercato Desktop: al suo interno infatti è possibile trovare un unico ambiente grafico (Gnome) configurato in modo da essere semplice da usare, con una selezione accurata di programmi, tra i quali spicca certamente OpenOffice 2.0.
L'interfaccia è estremamente intuitiva, e sono numerosi gli accorgimenti adottati per rendere Ubuntu un sistema operativo facile da usare per tutti. Ad esempio, di default non viene data la possibilità di entrare come utente root all'interno dell'ambiente grafico. In realtà all'utente non viene mai richiesto l'utilizzo del superuser. Sudo è stato configurato affinchè chi usa il PC possa tranquillamente eseguire applicazioni come amministratore a patto di lanciarle premettendo appunto il comando sudo. Questo ci deve far capire quanto alla fine non sia una distribuzione dedicata all'ambiente server, per quanto possa essere anche tranquillamente utilizzata a questo scopo, con gli opportuni accorgimenti.
A questo proposito è stata appena rilasciata una versione modificata di questa distribuzione studiata appositamente per gli utenti che vogliano utilizzarla anche sui server: Ubuntu Server. Una delle scelte chiave è stata quella di basarsi su Debian, una delle distribuzioni più stabili, più complete e soprattutto che può vantare su una vastissima comunità di sviluppatori e volontari. Fino ad ora Debian è stata ritenuta una distribuzione non particolarmente indicata per l'utenza desktop, per quanto io personalmente mi sia sempre sentito di consigliarla a chiunque. Si può dire che quello che c'è tra Debian e Ubuntu è un rapporto di simbiosi: entrambe collaborano per la creazione di due eccellenti distribuzioni cercando di condividere quanto più possibile, in pieno spirito opensource.
Rispetto a Debian, Ubuntu si distingue per una selezione aggiornata di pacchetti (sono presenti le ultime versioni disponibili dei programmi presenti) e rilascio di nuove versioni certamente più frequente (circa ogni 6 mesi). Ubuntu al suo interno offre solo una selezione limitata del software disponibile, questo per evitare di confondere l'utente con nomi di programmi dei quali ignora il significato. Ad esempio è presente solo il progetto GNOME, mentre è comunque possibile scaricare KDE dalla rete. Non mancano di già però i progetti derivati come Kubuntu, la versione che adotta appunto KDE come ambiente grafico oppure Edubuntu, il sistema operativo indicato particolarmente per l'ambito didattico. Sono tante le novità nel panorama Linux e Ubuntu ha certamente le carte in regole per crearsi una buona base di utenza nel mercato desktop, ambito relativamente poco intaccato nonostante gli sforzi da GNU/Linux e dal software libero.