A circa sei mesi di distanza dall’ultimo rilascio, Canonical ha puntualmente reso disponibile per il download Ubuntu 15.04, alias Vivid Vervet, ultima versione di uno dei più celebri sistemi operativi desktop basati sul kernel Linux. In questo articolo cercheremo di
riassumere brevemente le principali novità introdotte con questo rilascio, aiutandoci con alcune immagini significative.
Chiunque volesse scaricare Ubuntu e provarlo, può ottenere una copia gratuita direttamente sul sito ufficiale del progetto.
Il desktop
Con il nuovo rilascio non sono stati apportati grandi cambiamenti ad Unity ed al resto del desktop di Ubuntu, sebbene alcune funzionalità
siano degne di nota. La prima di esse riguarda LIM (acronimo che sta per Locally Integrated Menu), ovvero il menu principale delle finestre, che è ora integrato su ognuna di esse (anche su quelle in secondo piano) anziché essere
globale. Questa funzionalità è stata a lungo richiesta da molti utenti, e può comunque essere disabilitata per tornare alla modalità d’uso delle versioni
precedenti, andando su System Settings -> Appearance e selezionando la checkbox vicina alla voce In the menu bar che si trova sulla
tab Behavior sotto Show the menus for a window.
Insieme a LIM è stato migliorato il supporto alle applicazioni basate su Java Swing, sulle quali è ora possibile visualizzare
correttamente il menu integrato, grazie all’integrazione di JAyatana. L’immagine seguente mostra un esempio di questa integrazione.
A quanto appena detto si aggiungono alcuni miglioramenti relativi alle animazioni di avvio ed arresto del sistema (che velocizzano entrambe queste fasi),
ed il solito bug fixing, nel quale rientra anche la risoluzione di alcuni problemi dovuti all’uso dei driver proprietari nVidia. Sono stati aggiunti alcuni nuovi temi, ed il supporto a GTK 3.14.
Le applicazioni
Non ci sono stravolgimenti tra le applicazioni di base preinstallate su Vivid Vervet. Tra le principali, vale la pena citare Firefox
36.0.1, Thunderbird 31.5.0, LibreOffice 4.4.1, Rhythmbox 3.1 e Gedit 3.10.4. Ubuntu Software Center, giunto alla versione 13.10, permette di estendere a piacimento questo insieme di applicazioni.
Le derivate
Insieme alla versione principale di Ubuntu, sono state rilasciate anche le nuove edizioni delle derivate ufficiali.
Le novità più interessanti sono forse quelle relative a Kubuntu 15.04, dal momento che il desktop environment di tale derivata è il nuovo KDE Plasma 5. Con questa nuova soluzione, Kubuntu ha visto una grande operazione di restyling dell’interfaccia, adesso interamente basata
su Qt5 e sviluppata con KDE Framework 5. La nuova veste grafica (il nuovo tema prende il nome di Breeze)
non è, però, la novità più significativa: quel che rende questo nuovo rilascio di Kubuntu davvero interessante è il miglioramento delle prestazioni, dovuto ad un alleggerimento complessivo del sistema (in particolare di KWin). Purtroppo,
alcune delle applicazioni di base non sono state ancora aggiornate a Plasma 5, ma è lecito attendersi che questo genere di problema sarà risolto “strada
facendo”, tramite i prossimi aggiornamenti.
Per quel che riguarda Ubuntu GNOME (altra principale alternativa alla versione classica basata su Unity), esso è basato su GNOME 3.14 (e non sul nuovissimo 3.16), ed include gli aggiornamenti relativi alle app Weather, Maps e Photos (quest’ultima riccamente integrata con i social network), nonché la nuova interfaccia di Totem per la
visualizzazione dei video.
Le altre derivate ufficiali sono Lubuntu e Xubuntu (per entrambe non ci sono grandi aggiornamenti da segnalare), a cui si
aggiunge Ubuntu MATE, che entra ufficialmente a far parte delle derivate ufficiali di Ubuntu.
Le altre novità
Alcune delle novità più significative di questo rilascio non sono graficamente “visibili”, in quanto riguardano aspetti software non direttamente connessi
all’interfaccia. È tuttavia indiscutibile la loro importanza, dal momento che influiscono su aspetti constatabili anche dagli utenti meno esperi.
La prima novità riguarda il passaggio a systemd come init manager di default, che sostituisce definitivamente Upstart.
Ciò consentirà ad Ubuntu di allinearsi alle specifiche del Debian Technical Committee (in previsione del
prossimo rilascio di Debian), e dovrebbe garantire prestazioni migliori all’intero sistema in fase avvio ed arresto (soprattutto su
computer dotati di hardware moderno), sebbene il dibattito in tal senso sia ancora acceso tra gli utenti di Ubuntu e non.
Con Vivid Vervet è stato introdotto anche il nuovo server audio PulseAudio 6, che aumenta la compatibilità con le periferiche audio e
dovrebbe migliorare le prestazioni di tutte le applicazioni che utilizzano questo tipo di dispositivi. Ubuntu 15.04 è basato sul kernel Linux 3.19, aggiornato rispetto al rilascio precedente, e garanzia di supporto alle ultime tecnologie.
Il server grafico di default è Xorg 1.17.1, mentre Mir e Wayland (di cui si è tanto parlato negli ultime
mesi) sono disponibili nei repository ufficiali.
Non resta che provare Ubuntu, dunque. Prima di concludere, però, vale la pena segnalare una versione sperimentale di questo sistema operativo, basata su Unity Next (o Unity 8, che dir si voglia), la nuova versione di Unity che dovrebbe essere definitivamente introdotta nei
prossimi rilasci di Ubuntu: chiunque volesse provarlo, può scaricare l’immagine .iso a questo link.