Era il Gennaio del 1996 quando due studenti dell'università di Berkeley rilasciarono sotto licenza GPL la versione 0.54 di un programma iniziato per un progetto di un esame di informatica che richiedeva la creazione di un editor di immagini. Scelto inizialmente il LISP come linguaggio di programmazione, ma cambiata quasi subito idea a favore del C, era basato sulle librerie Motif e il suo sviluppo non destò di certo stupore inizialmente.
I due studenti, Spencer Kimball and Peter Mattis, assegnarono alla loro opera il nome di The GIMP (acronimo di General Image Manipulation Program). Se ne parliamo oggi è forse anche merito di Larry Ewing, il padre del logo di Linux, che lo usò proprio per la creazione di TUX (il pinguino divenuto simbolo di questo sistema operativo). Era il Luglio dello stesso anno e da allora ne è passato di tempo... Da semplice esame universitario divenne un vero e proprio progetto di software libero e nelle successive release, a partire dalla 0.6, venne avviato anche la realizzazione di una libreria che sostituisca le Motif, che non erano libere.
Le GTK
Nacquero così le GTK (GIMP ToolKit) e il progetto entrò a far parte di GNU cambiando il suo nome in GNU Image Manipulation Program. Il resto è ormai storia... Il progetto è passato "nelle mani" di altri sviluppatori quando i due studenti di Berkeley dovettero abbandonarlo per la mancanza di tempo. Ora è giunto alla versione 1.2.3 e da semplice progetto universitario è ormai diventato simbolo di una filosofia che è in grado di creare dei progetti di valore pari e talvolta superiore a tanti prodotti commerciali.
Elemento di paragone per GIMP è sempre stato Adobe Photoshop, probabilmente il più blasonato tra i prodotti per il ritocco di immagini. La struttura stessa di GIMP si avvicina tantissimo a Photoshop e le funzionalità sono praticamente le stesse. Tra le feature di maggiore spessore abbiamo il supporto ai layer (livelli), che consentono di dividere l'immagine in strati, detti appunto livelli, di diversa profondità. Questo permette di poter modificare e rivedere al meglio i propri lavori.
Lo scripting
Ma quello che rende The GIMP veramente speciale è il suo linguaggio di scripting. Adobe Photoshop ha un sistema per la creazione di macro, per poter automatizzare alcuni processi. Il "nostro" programma di grafica, invece, fornisce ai propri utenti dei veri e propri strumenti di programmazione. In particolare è stato possibile fin dalle primissime versioni creare dei veri e propri script con Script-FU, basato su SIOD (Scheme In One Defun), un linguaggio derivato proprio da LISP (linguaggio adottato all'inizio per lo sviluppo del programma).
Oltre che un linguaggio molto ostico, risulta essere anche molto potente e ha il vantaggio di non dover essere compilato. Successivamente è stato aggiunto anche il supporto al Perl-FU (ma è anche possibile utilizzare ad esempio TCL o Python), che consente di creare dei propri script utilizzando la sintassi del Perl. Questo permette agli utenti di sfruttare tutta la potenza di questo linguaggio di programmazione senza dover rinunciare alla sua intuitività. In questo modo si consente anche agli utilizzatori di ampliare e adattare alle proprie esigenze un programma altamente professionale senza dover mettere mano direttamente al codice sorgente (che comunque, trattandosi di software libero, è disponibile) ed ampliarlo per mezzo di plugin. Nonostante offra questi potentissimi strumenti nelle mani dei propri utenti, vengono richieste anche delle competenze non sempre alla portata di tutti. Una delle direzioni verso cui lavorare è quindi la possibilità di creare delle macro in maniera veloce ed intuitiva, sullo stile di Photoshop.
La quadricomia
Un'altra cosa che della quale forse si senta la mancanza è la possibilità di lavorare in quadricromia (CMYK ossia Cyan-Magenta-Yellow-Black) feature particolamente richiesta in ambito professionale. Ma dovrebbe essere una delle novità principali della prossima versione (brevetti software permettendo), che punta anche a una riscrittura più modulare del codice, cercando di separare il più possibile il nucleo di GIMP dall'interfaccia.
Piattaforme
Chi crede che sia svantaggioso non utilizzare GIMP perché si è vincolati a Linux dovrà ricredersi poiché The GIMP supporta un'enorme quantità di sistemi operativi: oltre a moltissimi Unix, tra cui HP-UX, Solaris, FreeBSD, Irix e ovviamente Linux supporta anche Microsoft Windows e Mac OS X. Elencare in un articolo tutte le caratteristiche di questo programma è praticamente impossibile: vi consiglio pertanto di guardare con i vostri occhi agli strumenti offerti da uno dei migliori (per giunta anche gratuito e libero) programmi di grafica 2D disponibile.