Il web writer può contribuire all'usabilità di un sito soprattutto tramite una corretta redazione di tutti i testi dell'interfaccia web, vale a dire quei testi che aiutano l'utente a compiere delle operazioni, a orientarsi e a navigare: pulsanti, menu e link ipertestuali.
Ho dato a questi testi il nome di interfaccia testuale: troverete alcuni cenni generali e consigli utili per scrivere l'interfaccia in un capitolo della «Guida al web writing», pubblicata su HTML.it .
In questo articolo concentreremo la nostra attenzione sulle tecniche di scrittura dei link ipertestuali che aiutano gli utenti a effettuare scelte di navigazione nel modo più semplice e informato possibile.
Il testo dei link: le regole di Nielsen
Testo o descrizione di un link
Chiamiamo testo (o descrizione) di un link quelle parole comprese tra l'apertura e la chiusura del tag àncora. Nell'esempio che segue, il testo del link è l'espressione «Risorse per il web design».
<a href="http://pro.html.it">risorse per il web design</a>
Regola 1: evitare di descrivere l'azione
Jakob Nielsen ci ricorda che la regola fondamentale da seguire quando scriviamo il testo di un link è quella di evitare l'uso di descrizioni dell'azione da compiere per seguire il link stesso (es.: fai clic qui, clicca qui). I motivi sono sostanzialmente due:
- l'azione descritta non offre agli utenti alcuna informazione sul link stesso e li costringe a cercare le informazioni nel contesto, vale a dire nel testo immediatamente vicino al link
- alcuni utenti utilizzano browser (ad esempio quelli vocali) in cui non è previsto l'uso di un puntatore come il mouse e in questi casi la descrizione dell'azione è chiaramente inadeguata.
Nonostante questa regola sia generalmente accettata e seguita, capita ancora (troppo spesso) di incontrare link di questo genere in molte pagine web, anche di siti importanti. Consiglio di seguire molto fedelmente questa regola fondamentale perché permette di migliorare sensibilmente l'usabilità dei vostri link e la leggibilità dei vostri contenuti.
Regola 2: massimo quattro parole
Un'altra regola citata spesso da Nielsen prevede che il numero di parole da includere nella descrizione del link non sia superiore a quattro.
È utile chiarire che il guru dell'usabilità si riferisce probabilmente al numero di parole piene ossia di parole come verbi, nomi, aggettivi e non di parole grammaticali come articoli, preposizioni, ecc. Pertanto, nell'esempio riportato sopra, il numero di parole effettivamente presenti nella descrizione del link sarebbe pari a tre (risorse, web e design).
Si noti anche che spesso, nei testi anglosassoni, le parole piene iniziano (in particolare nei titoli, ma a volte anche nei link) con la lettera maiuscola, il che contribuisce a sottolinearne il peso nel comunicare il significato.
Tipi di link: a ognuno le sue regole
Posta elettronica: non confondiamo l'utente
Il tag àncora può puntare a un'altra pagina ma permette anche di attivare un client di posta elettronica, come nell'esempio seguente.
<a href="mailto:a.spila@html.it">scrivi all'autore</a>
Nell'uso di un link di posta elettronica è sempre consigliabile specificare l'azione che verrà avviata o che l'utente potrà compiere quando si attiva il link stesso. Per questo è consigliabile evitare testi come il semplice nome del destinatario (es. Andrea Spila, Jakob Nielsen): per l'utente infatti un link ipertestuale è principalmente un mezzo per collegarsi a un'altra pagina, ad altre informazioni, e il solo nome potrebbe fargli ritenere erroneamente di collegarsi ad una biografia, a un curriculum o in generale a informazioni sull'autore.
Altri testi accettabili potrebbero essere: «invia un'e-mail», «inviate i vostri commenti sul sito», «apri la posta elettronica», ecc.
Altri servizi Internet: specifichiamo il tipo di sito
È anche possibile rimandare l'utente ad altri servizi Internet come un sito FTP o Gopher. L'esempio mostra un collegamento a un famoso sito FTP.
<a href="ftp://ftp.microsoft.com/products/frontpage/">Scarica i file Microsoft (ftp)</a>
Poiché si passa da un servizio Internet (il Web) a un altro, è consigliabile sottolineare questo passaggio direttamente nel testo del link, specificando la natura del servizio a cui ci si collega.
Link interni e link esterni: indichiamo la direzione
I link possono puntare a pagine interne o esterne al sito ma l'unico modo in cui i browser attuali permettono di farsi un'idea della direzione che si prenderà facendo clic è quella di osservare le informazioni che compaiono nella barra di stato in basso quando si passa il puntatore sul link. L'esempio mostra un collegamento interno al sito in cui si trova l'utente.
<a href="../postadelcuore.htm">Sezione Forum Cuori Solitari</a>
Scrivendo termini come sezione o area oppure usando un aggettivo come nostra («la nostra pagina di news») aiutiamo l'utente a capire che, seguendo il link, rimarrà all'interno del sito.
Al contrario, è possibile chiarire che il link è esterno al sito, inserendo un opportuno chiarimento nel testo del link come l'indirizzo o un altro riferimento al sito di arrivo («le ultime notizie su www.rai.it», «l'area Afghanistan sul sito di Emergency»). Se il testo supera le canoniche quattro parole è sempre possibile inserire l'informazione sulla direzione nelle immediate vicinanze del link ipertestuale.
L'attributo TITLE: usiamolo di più
Le ultime versioni dei browser più diffusi supportano tutte l'attributo TITLE che permette di inserire informazioni aggiuntive sul link senza sovraccaricare la descrizione del link stesso. Nel sito Blooberry sono elencati i browser che supportano il tag TITLE.
L'uso, come si vede dall'esempio qui sotto (che mostra il codice del link precedente), è semplice ma l'attributo TITLE è ancora poco usato o viene utilizzato male, come in quei casi in cui, incomprensibilmente, si propone un testo identico a quello della descrizione del link.
<a href="http://www.blooberry.com/indexdot/html/supportkey/a.htm" title="Tabella comparativa delle versioni compatibili (in inglese)"> browser che supportano il tag TITLE</a>
Come si vede nel link precedente, al passaggio del mouse, se il browser è compatibile, appare una piccola casella (una specie di fumetto per i browser su Macintosh) con la breve descrizione aggiuntiva contenuta nell'attributo.
L'unico problema, a detta di Nielsen, è che i titoli dei link comportano un tempo di caricamento superiore (circa un decimo di secondo per una pagina media), un inconveniente che è però ampiamente compensato dalla migliore usabilità che offrono in termini di facilità di navigazione per l'utente.
Lunghezza del titolo
È consigliabile mantenere la lunghezza del titolo entro i 60 - 80 caratteri (il testo dell'esempio è inferiore ai 60 caratteri). Si tratta pertanto di brevissimi testi che andranno studiati caso per caso e che dovranno essere inseriti solo quando la descrizione del link o il contesto immediatamente vicino non aiutano l'utente a comprendere esattamente cosa si può aspettare di trovare nella pagina di destinazione.
Contenuto del titolo
Quali sono i casi più adatti all'uso dell'attributo TITLE e quali sono i contenuti che possiamo proporre all'utente?
Ecco un breve elenco di casi e possibili contenuti:
- per dare informazioni sul sito di destinazione nel caso di un link esterno (es. «pagine del Televideo costantemente aggiornate sul sito della RAI»)
- per dare informazioni sulla struttura del sito o i contenuti specifici della pagina nel caso di un link interno («area di aggiornamenti sulla nostra politica aziendale»)
- per informare l'utente di possibili problemi e caratteristiche inattese del sito o della pagina di destinazione («sito spesso sovraccarico», «articolo in inglese»)
In tutti questi casi l'attributo TITLE è una vera e propria benedizione per il web writer che desideri rispettare la regola che vuole descrizioni dei link brevi e, allo stesso tempo, voglia offrire uno strumento di navigazione efficace ed esauriente per i navigatori.
I link ipertestuali sono gli strumenti più potenti e semplici che abbiamo a disposizione per aiutare i nostri utenti a navigare nei nostri testi e nel Web. Ai web writer è affidato il compito di scriverli nel modo più potente e semplice possibile, per contribuire a realizzare interfacce sempre più facili da usare.