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Recupero dati in Linux

RIP Linux e SystemRescueCd: due distribuzioni live che permettono di recuperare i dati persi e ripristinare una distribuzione
RIP Linux e SystemRescueCd: due distribuzioni live che permettono di recuperare i dati persi e ripristinare una distribuzione
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Per quanto sicure ed affidabili, anche quando si utilizza una distribuzione GNU/Linux può capitare di riscontrare errori tali da non poter più accedere al proprio sistema operativo. In questi casi è necessario tentare un recupero dei dati personali ed il ripristino della distribuzione, e sono diversi gli strumenti a disposizione mirati a tale scopo. In questo articolo ne analizzeremo due dei più famosi e completi, semplici da utilizzare e che in molti casi possono rappresentare un'ancora di salvataggio piuttosto salda: RIP Linux e SystemRescueCd.

RIP Linux

Considerando che si tratta di uno strumento per il recupero di dati, il nome potrebbe provocare equivoci, ma così non è: RIP Linux, abbreviazione di Recovery is possibile! Linux, è una distribuzione in formato Live CD, disponibile anche in formato USB installabile comodamente su una chiavetta dalle dimensioni anche non troppo elevate, che può essere utilizzata per il recupero ed il ripristino del proprio sistema operativo GNU/Linux nel caso di crash. Basata su Slackware, occupa davvero poco spazio e necessita di soli 256MB di RAM e di un processore 586 o superiore per funzionare al meglio.

Sin dalla fase di download è possibile notare l'ampia scelta che RIP Linux offre: sono disponibili infatti versioni basate sul server grafico X e non, con GRUB o GRUB2 come Boot Loader ed altre varianti. La versatilità di questo strumento, poi, è evidente sin dalle fasi di avvio, grazie all'ampia scelta messa a disposizione: è possibile selezionare, infatti, che tipo di sistema operativo avviare, con relativo Kernel a 32 o 64 bit, oppure se tentare l'avvio di partizioni già presenti sul disco fisso nel tentativo di correggere eventuali errori presenti.

Figura 1: Il desktop e gli strumenti di Rip LinuxIl desktop e gli strumenti di Rip Linux

Il desktop si presenta minimale al punto che non sono presenti né icone né strumenti per l'avvio rapido di applicazioni, e l'ambiente desktop utilizzato è il leggerissimo Fluxbox; è possibile però utilizzare anche il semplice terminale, per avere una gestione più completa degli strumenti messi a disposizione. Per accedere al menù principale nella versione grafica è sufficiente fare click con il tasto destro del mouse sullo sfondo, e si avrà subito di fronte l'intero comparto applicazioni fornite insieme alla distribuzione: si va dai classici strumenti per monitorare lo stato del sistema, quali analizzatori dei processi attivi, dei log relativi a diversi aspetti, della memoria e dello stato dell'hardware, a partizionatori e gestori dei dispositivi di archiviazione, da un antivirus utile nel caso si stia cercando di recuperare una partizione Windows a Qemu per avviare immagini ISO e altro, arrivando alle comuni applicazioni per navigare sul web alla ricerca di informazioni per migliorare il recupero dei dati.

Figura 2: Il boot di Rip Linuxl boot di Rip Linux

RIP Linux permette di gestire dischi fissi di diverso tipo: supporta infatti gli standard IDE, SATA e SCSI, anche nel caso di dispositivi collegati in RAID, permette di salvare tutti i file recuperati grazie ad applicazioni di masterizzazione incluse o di esportare tutto su una comoda chiavetta USB, garantisce il supporto quasi alla totalità dei file system disponibili sia in lettura che in scrittura,e permette di collegarsi ad Internet tramite connessione cablata.

In definitiva, RIP Linux rappresenta una delle migliori soluzioni attualmente in circolazione per quanto riguarda gli strumenti Open Source di ripristino e per il recupero dei dati. Il suo utilizzo risulta piuttosto semplice, anche se è necessario avere un minimo di familiarità con le applicazioni citate per poterne usufruire al meglio senza correre il rischio di perdere i dati in maniera permanente. L'ultima versione disponibile al momento della pubblicazione di questo articolo è la 7.8, scaricabile in formato ISO gratuitamente grazie ai mirror ufficiali e dalle dimensioni ridottissime: solo 90 Mb sono infatti necessari per salvarla e masterizzarla o installarla su una penna USB.

SystemRescueCd

Passiamo adesso al secondo strumento di questa rassegna sulle distribuzioni per il recupero dei dati. Si tratta, come già accennato, di SystemRescueCd, recentemente giunto alla versione 1.1.6, che introduce tra le principali novità il supporto al file system ext4, che dopo essere diventato finalmente stabile sta iniziando la sua scalata per sostituire il suo predecessore ext3.

La sua struttura non si discosta molto da RIP Linux, anche la distribuzioni su cui è basata in questo caso è Gentoo, altrettanto affidabile così come diversa nella sua struttura. Anche SystemRescueCd permette di gestire sia partizioni Linux che Windows, per cui è disponibile anche l'antivirus gratuito Clam-AV.

Figura 3: Il desktop di SystemRescueCdIl desktop di SystemRescueCd

La lista dei pacchetti inclusi nella distribuzione è davvero lunga, e ne include per ogni scopo: per gestire le partizioni, ad esempio, è disponibile il celebre GParted, mentre per il backup viene in nostro soccorso Partimage; la gestione degli archivi compressi è semplificata dalla presenza di numerosi strumenti di diverso genere; la scrittura e la lettura dei dati è garantita dal supporto a tanti file system diversi, ed anche in questo è possibile masterizzare i propri backup grazie alle applicazioni presenti.

Una delle caratteristiche più interessanti di SystemRescueCd proviene dalla possibilità di installazione sul disco fisso, così da risolvere i problemi relativi alla lentezza necessaria ad un avvio da CD o supporto USB. Un altro importante punto a favore di SystemRescueCd è la ricca documentazione di cui gode, disponibile anche in lingua italiana e che fornisce un notevole supporto per gli utenti alle prime armi. Rappresenta poi una comoda soluzione per chiunque voglia provare per la prima volta una distribuzione Linux e voglia avere subito a disposizione i principali strumenti per la gestione del sistema operativo, anche se però SystemRescueCd si discosta abbastanza dalle tradizionali distribuzioni cui siamo abituati.

Sebbene sia una validissima scelta, RIP Linux forse risulta leggermente più completa ed intuitiva, ma questo non mette assolutamente in dubbio l'eccellente lavoro svolto dagli sviluppatori. Le immagini ISO sono anche in questo caso disponibili per il download tramite i server ufficiali, anche se in questo caso con un peso in termini di MegaByte leggermente superiore.

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