Lo scorso 1° Maggio ha visto la luce la release 1.0 di uno dei progetti open source più popolari e attesi degli ultimi anni: OpenOffice (chiamato anche OOo).
Negli ultimi due anni infatti OpenOffice ha rappresentato ben più di un semplice progetto. Da quando SUN decise di rendere libera la sua suite per ufficio, StarOffice, avviando appunto il progetto OpenOffice, questa è diventata una nuova sfida per l'open source, una occasione in più per dimostrare la validità del software libero, della sua filosofia e del suo modello di sviluppo. Proprio sulla scia di Netscape che qualche anno prima decise di aprirsi al mondo open source rilasciando il codice sorgente del proprio browser, Mozilla, del quale tra l'altro è attesa con insistenza la prima release, prevista a brevissimo.
OpenOffice e StarOffice
Qualche mese fa SUN sembrò quasi tornare sui propri passi quando annunciò l'intenzione di rilasciare la versione ufficiale di StarOffice a pagamento. È bene ricordare che StarOffice e OpenOffice sono due prodotti distinti, anche se partono entrambi dalle stesse basi. Come Netscape si basa su Mozilla, rimanendo due programmi differenti (per quanto estremamente simili), così OpenOffice differisce da StarOffice.
Prima di tutto è diverso il target al quale le due suite si riferiscono: la prima è per "tutti", la dimostrazione di come si possa trovare un prodotto di valore pari ad analoghi prodotti commerciali senza però dover spendere soldi in licenze, l'altro è la risposta commerciale per chi desideri qualcosa in più rispetto al "semplice" software, come ad esempio supporto, assistenza e formazione del personale.
Personalmente giustifico la scelta di SUN di rilasciare StarOffice a pagamento se questo può servire a finanziare OpenOffice, che così può rimanere comunque libero.
OpenOffice 1.0
È dall'inizio che seguo lo sviluppo di OpenOffice e l'ho visto in continua crescita: rispetto a quello che era Star Office 5.2 il progetto è migliorato molto, ha perso (in parte) la pachidermica pesantezza della originaria suite di SUN, ampliandosi e diventando più modulare (anche se sotto questo punto di vista c'è, secondo me, ancora da lavorare: cercando ad esempio di separare ulteriormente quelle che sono le componenti della suite rendendole magari indipendenti per mezzo di binari separati).
Il suo utilizzo su un PC moderno è abbastanza agevole, pur sapendo che i margini di miglioramento sono notevoli. Ad esempio su un Pentium 3 a 1 Ghz con 384 MB di RAM, il tempo di caricamento è intorno ai 6 secondi. OpenOffice si è dimostrato un programma molto esigente in quanto a risorse anche se permettetemi di fare questa considerazione: i costi delle memorie non sono quelli di qualche anno fa e certamente la spesa per 128 MB di RAM è inferiore a quella per una licenza d'uso di una suite per l'ufficio "commerciale"; in più una spesa di questo genere migliora le prestazioni globali di tutto il sistema, e non solo di una singola applicazione.
OpenOffice rimane comunque una scelta possibile anche su PC più datati, ma in questo caso bisognerà fare i conti con delle prestazioni non proprio esaltanti (per quanto, ripeto, migliorate rispetto alla versione 5.2 di StarOffice).
La suite è anche multipiattaforma: è disponibile infatti per Windows, Solaris e ovviamente Linux. Inoltre sono ormai a buon punto i porting per FreeBSD, Mac OS X e IRIX. Le licenze in uso da OpenOffice sono la LGPL (Lesser General Public License) e la SISSL (Sun Industry Standards Source License).
Una delle caratteristiche più interessanti di OpenOffice è la compatibilità verso i sistemi Microsoft: è in grado in fatto di gestire documenti MS Word, oppure fogli di calcolo MS Excel o anche presentazioni create con Power Point, con ottimi risultati (per quanto talvolta non perfetti e fedeli all'originale). Questo rende effettivamente un eventuale migrazione da MS Office il più indolore possibile.
Ricordo che la suite OpenOffice è composta da un word processor (Writer), uno spreadsheet (Calc), un programma per le presentazioni (Impress) e uno per la grafica vettoriale (Draw), ma può essere ad esempio anche un valido editor di pagine HTML. Sono presenti inoltre numerosi tools come ad esempio un'utility per la creazione di formule matematiche e un ottimo correttore ortografico (per ora funzionante solo nella lingua inglese). Attualmente non è disponibile in lingua italiana, probabilmente ci vorrà ancora qualche giorno (sono supportate oltre 25 lingue) per ultimare la traduzione.
Credo che questa release sia molto significativa: apre "ufficialmente" la strada a quello che è uno dei progetti open source più grandi al mondo e si appresta a fornire all'ambiente grafico GNOME, che ha deciso di inserirlo nel suo desktop enviroment, una suite per l'ufficio completa e perfettamente funzionante.