Raspberry Pi è una delle board ARM low-cost più popolari e diffuse. Questo perché risulta essere estremante versatile. Tramite tale dispositivo è possibile realizzare progetti software, ed hardware, di varia natura che possono adattarsi alle esigenze più disparate ed assolvere un numero davvero vasto di compiti.
In particolare chi ama le soluzioni "home made" trova non di rado nel Raspberry Pi un validissimo alleato. In questo tutorial vedremo come trasformare Raspberry Pi in un NAS (Network Attached Storage) su cui eseguire un servizio di backup dei file automatizzato.
Cosa serve per creare un NAS per il backup
Prima di tutto è necessario acquistare Raspberry Pi, noi vi consigliamo di comprare Raspberry Pi 4 B con 8GB di RAM o, comunque sia, il modello più recente e potente disponibile sul mercato.
Questo perché la copia e la gestione dei file richiede un certo quantitativo di risorse hardware. Inoltre bisogna anche dotarsi di due dischi meccanici USB 3.0 della medesima dimensione e di un hub USB 3.0 che dispone di un proprio alimentatore. Quindi evitiamo le soluzioni autoalimentate, questo perché Raspberry Pi non è in grado di erogare la tensione corretta per la gestione di più dischi.
Tecnicamente è possibile anche utilizzare dei moderni SSD (Solid-State Drive) tuttavia ancora oggi gli HDD (Hard Disk Drive) sono un'alternativa più economica e sul lungo periodo anche più affidabile per la conservazione dei dati.
Infine bisogna disporre di una scheda microSD, da almeno 64GB, su cui installare il sistema operativo che anima Raspberry Pi.
Installare il sistema operativo
Iniziamo dunque andando ad installare una distribuzione Linux all'interno della microSD di cui abbiamo accennato in precedenza.Per farlo è possibile sfruttare uno dei tanti imaging software gratuiti presenti in Rete. Noi vi consigliamo di affidarvi a Rufus, un applicativo open source davvero semplice da utilizzare.
Come distribuzione è possibile adottare OpenMediaVault. Si tratta di una derivata di Debian che condivide con essa tutti i principali software e viene pacchettizzata in modo da offrire un ambiente user friendly dedicato al media/file sharing.
Di base infatti viene dotata del supporto a tutta una serie di protocolli, come ad esempio SMB (Server Message Block) ed FTP (File Transfer Protocol), e servizi che consentono di salvare e condividere rapidamente i dati all'interno della propria LAN.
Dopo aver eseguito il download del file ISO di OpenMediaVault e dell'installer di Rufus, avviamo quest'ultimo. Successivamente selezioniamo la voce "Dispositivo/Unity" ed indichiamo al tool la microSD che desideriamo utilizzare per OpenMediaVault. Ora clicchiamo su "Seleziona" in modo tale da scegliere il file ISO della distribuzione scaricato in precedenza.
Infine pigiamo su "Avvia" cosi che la procedura abbia inizio.
Configurazione di OpenMediaVault
Normalmente OpenMediaVault non necessità che l'utente connetta mouse, tastiera e monitor a Raspberry Pi per funzionare. Il tutto può essere svolto infatti tramite la comoda interfaccia Web raggiungibile direttamente dal nostro browser. Dunque bisogna semplicemente attaccare l'alimentatore ed il cavo ethernet. Attendente qualche minuto, per dare il tempo a OpenMediaVault di eseguire il boot, e successivamente digitare dal browser:
http://ip-del-raspberry
cosi da connettervi alla Web interface di OpenMediaVault . È possibile ottenere l'indirizzo IP locale del Raspberry Pi collegandosi al router e controllando i diversi device connessi ad esso.
Se operiamo da Windows possiamo ottenere una lista dei device connessi alla medesima rete locale aprendo PowerShell e digitando:
arp -a
Si dovrebbe infatti ottenere una lista di questo genere:
Gli indirizzi che iniziano con la cifra 192
sono tutti i dispositivi che attualmente stanno accendendo ad Internet tramite il router.
Una volta reperito l'indirizzo IP corretto dovremo poter accedere ad una schermata simile alla seguente:
L'utente predefinito è il classico "admin" mentre la password è "openMediaVault".
Ora si ha accesso al pannello di controllo della distribuzione. Prima di tutto verifichiamo se i dischi connessi a Raspberry Pi vengano rilevati spostandoci nella sezione chiamata "Storage". Se entrambi gli HDD sono letti correttamente dal sistema possiamo passare alla creazione dell'unità RAID 1.
Andiamo quindi nella sezione "RAID Management", poi pigiamo sul tasto in alto "Create" e nel pannello che compare selezioniamo i due dischi USB connessi ed andiamo a generare un sistema RAID 1 selezionando la voce "Mirror" in corrispondenza della sezione "Level". Successivamente nominiamo tale nuova unità come meglio preferiamo.
Adesso spostiamoci nella sezione "File System" pigiamo nuovamente su "Create" e selezioniamo dalla voce "Device" il RAID appena creato, diamogli un nome tramite il box di testo accanto alla voce "Label" ed infine, come file system, possiamo scegliere ext4.
Ora il sistema RAID appena formattato dovrebbe comparire nella lista dei media presenti nel sistema. Per renderlo accessibile clicchiamo sul bottone chiamato "Mount". Successivamente spostiamoci nella sezione "Shared Folders" cosi da selezionare la directory pubblica che sarà usata per caricare e condividere i dati.
Essendo il disco completamente vuoto è necessario generare tale cartella. Quindi clicchiamo su "Add", nominiamo la directory, selezioniamo dalla voce "Device" i dischi in RAID1 precedentemente generati e infine impostiamo i relativi permessi dalla sezione "Permissions". Vi consigliamo di consentire l'accesso in lettura/scrittura a tutti gli utenti della LAN scegliendo l'opzione "Everyone: read/write".
Ora è necessario abilitare la funzione di smb sharing. Si tratta di un protocollo usato per consentire l'accesso ai file su un disco di rete. Spostiamoci quindi nell'apposita sezione SMB/CIPS ed andiamo ad abilitare il pulsante "Enables" sotto la tabella "General Setting". Infine clicchiamo su "Save" per abilitare le modifiche.
Ora spostiamoci nel menu in alto chiamato "Shares" cosi da indicare ad OpenMediaVault quale cartella condividere nella rete locale. Possiamo quindi cliccare su "Add" e scegliere quella creata in precedenza.
Premuriamoci inoltre di selezionare l'opzione "Guests allowed" nella sezione "Pubblic" cosi da evitare di dover creare un utente per accedere al disco di rete. Se siete utenti Mac non dimenticatevi di abilitare l'opzione "Time Machines Support". Pigiamo quindi su "Salva" ed avremo terminato la configurazione della distribuzione.
Impostazione del backup automatizzato su Windows
Le moderne versioni di Windows dispongono di una comoda funzione di backup automatizzato che è reperibile all'interno del Panello di Controllo. Apriamo quindi tale applicazione. Spostiamoci su "Sistema e Sicurezza" e poi sulla voce "Backup e ripristino"
Ora selezioniamo la voce "Crea immagine di sistema" e scegliamo il disco RAID creato sul "Raspberry Pi". Adesso clicchiamo su "Avanti" ed spuntiamo le diverse partizioni di sistema che desideriamo salvare. In fine clicchiamo su "Avvia Backup" per eseguire il salvataggio dei nostri file.
A questo punto si può lasciare che il sistema esegua il backup in modo periodico sulla base delle impostazioni di default. Tuttavia è possibile regolare la programmazione dei backup tramite la voce chiamata "Pianificazione", cosi da indicare a Windows gli intervalli temporali in cui avviare il backup sul NAS.
Impostazione del backup automatizzato su macOS
Configurare Time Machine per eseguire il backup programmato del proprio Mac è altrettanto facile. Apriamo dunque le "Preferenze di Sistema" e selezioniamo appunto "Time Machine". Ora pigiamo sulla voce "Seleziona disco" cosi da indicare al sistema operativo il disco RAID sul Raspberry Pi. A questo punto non dovremo fare altro, il dispositivo avvierà in autonomia tutte le operazioni di copia dei dati.