Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Prova completa: Slackware 9.1

Link copiato negli appunti

Se pensiamo al modo in cui le distribuzioni GNU/Linux si sono evolute nel corso di questi ultimi non possiamo fare a meno di notare come alcune, e non a caso tra le più amate, abbiano mantenuto il loro stile, evitando di cambiare impostazione per adattarsi a un'utenza diversa. È il caso ad esempio di Slackware (ma anche di Debian), la distribuzione che più di ogni altra può vantare di aver "rivoluzionato" Linux.

Con i suoi oltre 10 anni di vita, Slackware ancora oggi resta per molti utenti la distribuzione per eccellenza. Poco importano le interfacce di installazione a prova di stupido oppure i tool di configurazione a colpi di click. Slackware si propone ai suoi utenti per come è sempre stata, per quel che è in grado di offrire. Può sembrare banale, ma è una grande garanzia per l'utente e al tempo stesso uno dei grandi pregi di questa distribuzione. Grazie a questo Slackware non può deludere i suoi utenti a causa di una release dove qualche tool di configurazione non funziona a dovere oppure per una interfaccia di installazione che ad esempio cancella accidentalmente una partizione già esistente (cosa che mi è successa più di una volta con altre distribuzioni).

Qualcuno potrebbe obiettare che Slackware non ha problemi con i tool di configurazione semplicemente perché non li ha. In realtà questa scelta è dettata dalla volontà di mantenere la propria distribuzione il più possibile pulita. Questa distribuzione si rivolge a gente esperta, a chi ad esempio non ha il "tempo" di controllare cosa è stato modificato inavvertitamente dal tool di configurazione di turno. Questo non vuol dire però che una distribuzione del genere non può essere utilizzata da un utente poco esperto. Anzi, Slackware è sempre stata considerata una delle distribuzioni più "didattiche", di quelle in grado di metterti nella condizione di imparare tutto del tuo sistema operativo, anche se questo però si paga in tempo da investire. Proprio per questo Slackware dovrebbe essere considerato come un "patrimonio per gli utenti Linux".

Come vi avevamo annunciato qualche settimana fa, è stata rilasciata la versione 9.1 di questa distribuzione. E pur restando nel suo stile, Slackware propone un sistema operativo basato su Linux aggiornatissimo. Non a caso ci sono le ultimissime versioni di KDE 3.1.4, GNOME 2.4, XFree86 4.3, in risposta a chi non vede in Slackware un sistema operativo per tutti.

L'installazione è identica a quella delle release precedenti: completamente testuale, nessun tool per il resize delle partizioni. L'installazione non dovrebbe dare comunque particolari problemi a patto di riuscire a partizionare il sistema con fdisk.

Buono comunque il riconoscimento dell'hardware, in grado di configurare opportunamente quanto presente sul PC sul quale è stata installata. In particolare schede di rete, periferiche USB e PCMCIA non sono state assolutamente un problema. È stato comunque opportuno ritoccare il file di configurazione di XFree86 per poter visualizzare correttamente gli ambienti grafici ed abilitare la rotella del mouse.

Inoltre Slackware dimostra ancora per una volta di essere, assieme a Gentoo, la distribuzione più veloce disponibile. Compilata con le ottimizzazioni per i686 la distribuzione di Patrick Volkerding fa della velocità, stabilità e semplicità i suoi punti fissi. Caratteristiche che assieme al software aggiornato rendono un sistema operativo di successo. Il resto, interfacce grafiche e tool di configurazione compresi, è probabilmente secondario e soprattutto dipende molto dai gusti e dalle abitudini personali. Se il prezzo da pagare per avere un sistema facile da usare per chiunque è rimetterci in affidabilità o velocità allora preferisco un sistema che dà più spazio all'utente, anche se più difficile da usare, soprattutto se è un risultato che comunque si può raggiungere a patto di un maggiore impegno da parte dell'utente.

Un'altra delle caratteristiche che rendono Slackware interessante e al passo coi tempi è la presenza di un tool per l'aggiornamento online, Swaret. Nonostante una delle pecche maggiori di Slackware sia stata sempre la mancanza di un sistema di pacchetti in grado di tener traccia delle dipendenze necessarie per l'installazione di un programma, Swaret consente di superare questo problema aggiornando o installando nuovi pacchetti molto agevolmente e senza grattacapi.

Concludendo con questa release Slackware dimostra ancora una volta il suo valore. Si tratta di una distribuzione estremamente aggiornata, stabile e molto veloce. Caratteristiche che si trovano con sempre maggiore difficoltà sui sistemi operativi di oggi.

Ti consigliamo anche