Con la collaborazione di www.informationarchitecture.it
Information Architecture e Usability
Probabilmente ne avrete sentito parlare poco ma l'architettura delle informazioni è una delle "materie" più delicate e decisive di ogni progetto Web. Dopo anni di analisi e studi sull'usabilità del Web ci si è infatti resi conto che molti dei problemi riscontrati dagli utenti sono la diretta conseguenza di una mancata o insufficiente progettazione alla base.
A differenza dell'esperto di usabilità che svolge un'attività sostanzialmente diagnostica e di valutazione del sito, l'Information Architect interviene più a monte nel progetto, da un lato indagando i bisogni degli utenti, dall'altro entrando nel merito delle informazioni in sé e progettando come organizzarle. L'Information Architect è quindi il punto di riferimento per tutte le attività di progettazione: è colui che struttura, organizza, rende navigabili e ricercabili i contenuti di un sito web.
Si può utilizzare l'esempio di un sistema di ricerca di un sito per illustrare alcune differenze. Gli information architects progettano le funzioni di ricerca e la presentazione del risultati, studiano il modo per integrare il motore di ricerca con altri strumenti come indici e meccanismi di browsing. Questo sistema di ricerca può funzionare molto bene ma non essere usabile; d'altro canto altri sistemi possono essere usabili o avere un'interfaccia molto efficace ma non aiutare a trovare le informazioni.
Le definizioni di Information Architecture
L'Information Architecture è una disciplina ancora in evoluzione e pertanto non esiste una definizione unica, accettata da tutti e omnicomprensiva, come invece nel caso della Usability (secondo la definzione ISO, Usability è "la misura in cui un prodotto può essere usato da utenti specifici per raggiungere obiettivi predeterminati con efficacia, efficienza e soddisfazione in un determinato contesto d'uso", ISO - 9241:11).
Tra le molte definizioni esistenti abbiamo scelto le più rappresentative degli aspetti di cui l'Information Architecure si occupa.
Una delle prime definizioni è stata proposta nel 1996 da Saul Wurman nel volume "Information Architects":
"Organizzare i pattern inerenti ai dati, rendendo chiara la complessità; creare la struttura o la mappa di informazioni che permetta ad altri di trovare un percorso personale alle informazioni; la professione emergente che si occupa dei bisogni di questo periodo, focalizzata sulla chiarezza, sulla comprensione umana e la scienza di organizzare informazioni."
(Samuel Wurman, Information Architects, 1996)
Due anni dopo è stato pubblicato "Information Architecture for the World Wide Web", che è a tutt'oggi considerato il testo di riferimento per chi si occupa di quest'attività. Nella prima edizione gli autori Rosenfeld e Morville definiscono così la discpilina:
"L'Information Architecture comprende la progettazione dell'organizzazione dei contenuti, dei sistemi di labeling, navigazione e ricerca per aiutare la gente a trovare e gestire l'informazione con successo"
(Information Architecture for the World Wide Web, Louis Rosenfeld e Peter Morville, 1998)
Con l'evoluzione sia del Web che della disciplina e la maggiore definizione della figura professionale, gli stessi autori, nella seconda edizione appena pubblicata, articolano maggiormente la definizione mettendo in luce i diversi aspetti che la caratterizzano:
"La combinazione di organizzazione, labeling, e schemi di navigazione all'interno di un sistema informativo. La progettazione strutturale di uno spazio informativo per facilitare l'esecuzione dei task e l'accesso intuitivo ai contenuti.
L'arte e scienza di strutturare e classificare siti web e intranet per aiutare le persone a trovare e gestire le informazioni. Una disciplina e comunità emergente che si basa sull'adozione dei principi di progettazione e architettura ai paesaggi digitali."(Information Architecture for the World Wide Web, Louis Rosenfeld e Peter Morville, 2002)
Queste definizioni ci aiutano a evidenziare i concetti chiave della disciplina(cfr. Articolo:«Perché parlare di Information Architecture?»).
I concetti chiave della disciplina
Nella definizione di Samuel Wurman emergono l'idea dei pattern (la struttura modulare, i moduli atomici o motivi che si ripetono), il bisogno di rendere chiara la complessità (necessità di avere punti di riferimento o orientamento: dove sono, dove sono stato, da dove vengo, dove posso andare?), l'importanza di aiutare gli utenti a trovare un percorso personale e individuale.
Anche per Rosenfeld e Morville l'Information Architecture è focalizzata sui bisogni dell'utente che non sono più unicamente informativi (trovare e gestire l'informazione con successo) ma riguardano anche l'esecuzione di operazioni e azioni (per esempio ricerca, internet banking, acquisti online).
Questa evoluzione riguarda anche il modo di interpretare la disciplina. Non è più solo scienza come la intendeva Saul Wurman nel 1996 ma "art and science": ha sempre basi teoriche fondamentali, ma è importante saper scegliere che percorso di progettazione seguire e quindi di volta in volta quali tecniche di indagine o di progettazione utilizzare in ogni progetto a seconda del contesto (tempo a disposizione, risorse umane ed economiche, obiettivi dell'azienda committente).
I rapporti tra le varie discipline
Esistono delle aree di profonda sovrapposizione tra l'Information Architecture e le altre discipline che entrano in gioco nella realizzazione di un progetto web.
Vediamole nel dettaglio:
Visual Design: tradizionalmente il grafico era responsabile di tutti gli apetti della comunicazione visuale di un'azienda, dal logo e identità al layout delle pagine. Sul web invece assistiamo ad una maggiore specializzazione dovuta alla complessità dell'ambiente. Anche così, molti grafici fanno comunque un grande lavoro di Information Architecture nel progettare la struttura della pagina e di conseguenza i sistemi di navigazione e di accesso ai contenuti.
Usability Engineering: gli esperti di Usability capiscono come applicare il rigore dei metodi scientifici alla ricerca sugli utenti, ai test e alle analisi. Il loro background in human-computer interaction e la loro esperienza nell'osservare gli utenti fornisce una grande comprensione degli aspetti di design. Spesso sono coinvolti nel test di tutti gli aspetti dell'esperienza dell'utente, inclusa l'Information Architecture (navigazione, struttura dei contenuti, funzionalità) e il visual design.
Software Design and Development: raramente si confonde lo sviluppo software con l'Information Architecture, ma i due campi sono altamente interdipendenti. Gli sviluppatori aiutano a capire la fattibilità di alcune soluzioni o a proporre alternative percorribili in base all'infrastruttura tecnologica esistente. La collaborazione tra Information Architect e Software Developer dovrebbe essere ancora più stretta di quanto in realtà avviene attualmente.
Content Management: Information Architecture e Content Management sono effettivamente due facce della stessa medaglia. L' Information Architecture è una fotografia istantanea del sistema informativo, mentre il Content Management fornisce una sequenza temporale mostrando come l'informazione deve fluire dentro, intorno e fuori dallo stesso sistema informativo nel tempo. I Content Managers si confrontano con temi come la responsabilità (ownership) e le integrazioni di policies, i processi (di lavoro e editoriale) e le tecnologie per supportare un sistema di publishing.
Un esempio di lavoro in team
Prendiamo in considerazione la realizzazione di un motore di ricerca, che richiede l'apporto di almeno cinque figure professionali diverse:
- Visual designer: è responsabile dell'Information Design (evidenziare le componenti della pagina, es. ordine dei campi del form, presentazione delle istruzioni), si occupa dell'interfaccia del motore di ricerca (form, presentazione dei risultati).
- Information architect: dopo una fase di analisi degli obiettivi degli utenti e dell'azienda, progetta la categorizzazione dei contenuti, i parametri di ricerca, le informazioni contestuali da presentare nei risultati della ricerca.
- Software designer: quale motore di ricerca scegliere, se crearne uno ex novo, se e come progettare e realizzare un database per supportare determinate funzionalità previste in fase di progettazione, come creare strumenti di log tracking delle ricerche fatte dagli utenti per poter valutare in itinere miglioramenti del servizio.
- Usability engineer: testare la funzionalità così progettata con gli utenti e verificare i risultati in termini di efficienza, efficacia e soddisfazione.
- Content manager: valuta l'opportunità di realizzare un motore di ricerca in base alle caratteristiche dei contenuti (frequenza di aggiornamento, numerosità, raggruppamento in aree tematiche). A seconda del grado di competenza in una determinata materia o industry, il Content Manager può rappresentare le richieste e i bisogni degli utenti fornendo i requisiti funzionali e le metriche di successo per i test di usabilità.
Chi è l'information Architect?
Possiamo definire l'Information Architect come punto di riferimento per tutte le attività di progettazione: organizza i contenuti di un sito e progetta i sistemi di navigazione in modo da aiutare gli utenti a trovare l'informazione che cercano bilanciando sempre i bisogni del cliente e quelli degli utenti. Il risultati delle sue analisi e i suoi documenti di progetto stabiliscono requisiti che sono un input indispensabile per le attività svolte dal visual designer e dal software designer.
Questi sono i tre assi su cui si basa la progettazione dell'architettura informativa:
Conoscere il cliente
Si tratta di definire gli obiettivi del cliente, organizzati in macro e microobiettivi, obiettivi primari e secondari, a breve e lungo termine
Conoscere gli utenti
Significa individuare i target del sito e analizzarne i bisogni e le aspettative attraverso focus group, interviste dirette, questionari, indagini sull'ambiente di lavoro.
Organizzare e raggruppare i contenuti
Si traduce nel progettare le macroaree del sito e i sistemi di navigazione in modo tale che siano coerenti con gli obiettivi dell'azienda e che corrispondano alle aspettative e alle abitudini degli utenti.