L'estate è ormai arrivata, ma in casa Novell le vacanze sono ancora lontane: fino a qualche giorno fa, infatti, i laboratori lavoravano a pieno regime per mettere a punto l'ultima versione di OpenSUSE, dal numero di serie 11.3. Il rilascio è avvenuto nei tempi previsti, esattamente lo scorso 15 Luglio, e le novità in arrivo con questa versione sono molte. Vediamo dunque cosa ha realizzato il team che lavora alla distribuzione, analizzando i principali cambiamenti e le funzionalità più importanti.
Novità tecniche: server grafico, driver, avvio
Il server grafico alla base di OpenSUSE è il tradizionale X11: di default troviamo all'interno della distribuzione X.Org 7.5 ed il pacchetto xserver 1.8, che permettono di gestire al meglio un gran numero di monitor e periferiche video. A contribuire ad un'ottima resa grafica vi sono anche i driver video: i possessori di schede NVIDIA possono utilizzare i driver Nouveau, mentre coloro che hanno deciso di affidarsi ad ATI avranno nei driver Radeon degli ottimi alleati. Non mancano chiaramente i driver per le schede video Intel, ed in tutti e 3 i casi è possibile attivare il Kernel Mode Settings.
OpenSUSE 11.3 permette di scegliere se utilizzare o no Upstart come strumento di avvio del sistema operativo, mentre per quanto riguarda il boot loader Grub2 è in ancora in fase di valutazione, ma non ancora integrato all'interno della distribuzione. Un'altra novità proviene da hal: chi sceglie GNOME come ambiente desktop potrà fare a meno di questo strumento, a differenza degli utenti KDE che necessitano ancora delle sue funzionalità.
Importanti cambiamenti riguardano anche Zypper, il gestore dei pacchetti di OpenSUSE: da questa versione sarà infatti possibile conoscere i pacchetti inutili dopo la disinstallazione di un'applicazione. Tali dipendenze potranno anche essere rimosse in fase di disinstallazione dell'applicazione che li richiedeva, in maniera automatica, aggiungendo la stringa --clean-deps
al comando di rimozione.
Backup sicuri con SpiderOak, anche online
Un'altra delle caratteristiche che da qualche tempo sta accomunando diverse distribuzioni è la possibilità di effettuare copie di backup dei propri file e cartelle tramite servizi offerti dagli sviluppatori della distro. OpenSUSE 11.3 introduce in questo senso SpiderOak: si tratta di uno strumento semplice da utilizzare, affidabile e rapido, che permette di salvare i file scelti e di accedervi in qualunque momento. La sincronizzazione dei file è realizzabile sia da OpenSUSE, sia da altre piattaforme di lavoro, come ad esempio ambienti operativi Windows o da uno smartphone.
Il numero di dispositivi che è possibile utilizzare è illimitato, mentre non lo sono le risorse offerte: il piano gratuito offre 2GB di spazio, più che sufficienti per chiunque utilizzi SpiderOak per salvare in remoto copie dei propri documenti e altri file di piccole dimensioni. Nel caso in cui si abbia la necessità di utilizzare ulteriore spazio, con 10 dollari al mese è possibile acquistare altri 100GB. Il prezzo, dunque, rende SpiderOak un servizio molto competitivo. L'applicazione ufficiale è disponibile nei repository non-oss, in quanto non è ancora completamente Open Source.
Ambienti desktop aggiornati
Gli ambienti desktop disponibili nel DVD di OpenSUSE sono 4, e sono installabili insieme al sistema operativo: ai classici KDE, GNOME e XFCE si va ad affiancare LXDE, altro desktop basato sulle librerie grafiche GTK+ ma sicuramente più leggero di GNOME. In tutti e 4 i casi sono state scelte le ultime versioni ritenute stabili dai relativi sviluppatori, ed ognuna introduce una serie di novità che vanno ad incrementare quelle già presenti in OpenSUSE.
KDE viene distribuito in versione 4.4.4, e oltre alle principali cambiamenti rispetto alle precedenti edizioni tipiche dello stesso ambiente desktop, quali ad esempio la ricerca integrata nel file manager Dolphin, i miglioramenti alla stabilità e all'efficienza di Plasma, l'introduzione di alcuni nuovi widget e l'aggiornamento dei software ufficiali, sono presenti anche altre novità che riguardano direttamente OpenSUSE: in particolare, segnaliamo la presenza di uno strumento per la configurazione dei touchpad, la possibilità di installare su richiesta una serie di pacchetti, quali ad esempio i codec multimediali per Amarok, la possibilità di esplorare file ISO con Dolphin o Konqueror, ed una migliore gestione dei temi GTK per le applicazioni basate su queste librerie.
L'ambiente GNOME, invece, compare nella sua edizione 2.30.1: principale novità è la presenza di un'anteprima del tanto atteso GNOME 3.0, non attivo di default e utilizzabile solo dopo aver installato la distribuzione sul proprio hard disk. Tra le applicazioni ufficiali troviamo Tracker come strumento di ricerca di file e cartelle, e Empathy in qualità di client di messaggistica istantanea. Grazie alle nuove funzionalità di GNOME 2.30.1 è possibile inoltre utilizzare e sincronizzare il proprio iPhone o iPod Touch con applicazioni come Rhythmbox o Banshee, il riproduttore multimediale predefinito. Importanti miglioramenti in arrivo anche da YaST-GTK, strumento grafico per la gestione delle applicazioni mirato ad un utilizzo proprio in GNOME.
Passando a LXDE, in versione 0.5.5, è possibile trovare Lxdm 0.2.0 come gestore dei login, Pcmanfm 0.9.7 come gestore dei file, con supporto a GVFS, lo strumento per la gestione del sistema LXDE Control Center, ed una serie di software predefiniti che permettono di svolgere tutte le principali operazioni.
Nuovo ciclo di rilascio
Gli utenti più attenti si saranno accorti che tra l'ultimo rilascio stabile dello scorso Novembre - OpenSUSE 11.2 - e quello degli scorsi giorno sono trascorsi 8 mesi. Non è un caso: gli sviluppatori di OpenSUSE hanno infatti deciso di passare da 6 a 8 mesi per rilasciare una nuova versione della distribuzione. In questo modo, il team Novell ha a disposizione 2 mesi in più per poter migliorare il sistema operativo, e si offre agli utenti la possibilità di non dover aggiornare l'intero sistema ogni 6 mesi per passare alla nuova versione.
Supporto a BtrFS e nuovo Kernel Linux
Da qualche tempo a questa parte le principali distribuzioni Linux hanno introdotto il supporto a BtrFS, considerato da molti il futuro dei file system nel mondo Linux. OpenSUSE si allinea a tale schieramento in questo rilascio, permettendo dunque di utilizzare BtrFS per la formattazione delle partizioni. Il supporto è ancora in fase di sviluppo, e dunque andando a selezionare tale file system in fase di installazione verrà restituito un warning che avvisa l'utente dei potenziali rischi. Utilizzando BtrFS, poi, è necessario separare la partizione /boot dalle altre in quanto questa necessita di essere formattata con un altro file system.
Il Kernel Linux alla base è in versione 2.6.34: le principali caratteristiche di tale edizione sono il miglioramento del supporto al già citato BtrFS, l'introduzione di quello allo switch tra schede video nei dispositivi laptop, ed i soliti miglioramenti alla gestione delle periferiche hardware, con nuove che entrano ufficialmente nell'elenco di quelle supportate dal Kernel Linux.
Un comparto software sempre fresco
Stando alle cifre ufficiali, OpenSUSE 11.3 offre ai propri la possibilità di installare oltre 1000 applicazioni differenti, destinate ai più diversi scopi. Tali software sono sempre mantenuti aggiornati dal team che gestisce i repository ufficiali della distribuzione, così da poter mettere a disposizione applicazioni aggiornate e stabili. Tra quelle più celebri troviamo il browser Mozilla Firefox, la cui versione 3.6.6 permette di gestire i plugin attivi tramite processi separati, Thunderbird 3.0.5, il client di posta elettronica sempre di casa Mozilla, la suite per l'ufficio OpenOffice.org, giunta all'edizione 3.2.1, i riproduttori multimediali Totem 2.30.1 e Banshee 1.6.1, e tanti altri ancora.
Chi invece desidera utilizzare OpenSUSE 11.3 per sviluppare applicazioni può trovare tutto ciò di cui necessita senza il minimo problema: tramite i repository ufficiali sono disponibili gli ambienti di sviluppo Netbeans 6.8, KDevelop 4.0, Qt-Creator 1.3.1 e Monodevelop 2.2.2. Il compilatore GCC presente è in versione 4.5.
Supporto hardware
Il supporto hardware è uno dei punti di forza di OpenSUSE, in particolar modo per quanto riguarda il settore dei dispositivi mobile. Grazie al duro lavoro svolto dagli sviluppatori, e non solo quelli della distribuzione ma anche quelli che lavorano ai diversi componenti sui quali questa è basata, è ora possibile gestire, come già accennato, anche dispositivi come iPhone o iPod Touch. Nella lista delle periferiche supportate figurano anche cellulari basati su Android o realizzati da BlackBerry: questi saranno utilizzabili per la sincronizzazione di file, contatti e musica. Un altro settore al quale puntano in casa Novell è quello dei netbook: grazie alla cura dedicata all'integrazione dell'interfaccia grafica Goblin è possibile utilizzare OpenSUSE 11.3 su un gran numero di netbook, per avere la propria distribuzione sempre con sè in viaggio.
I test effettuati su OpenSUSE 11.3 hanno messo bene in risalto l'essenza della distribuzione: l'efficienza e la stabilità di questo sistema operativo gli permettono di collocarsi, come accade da diverso tempo a questa parte, in cima alla classifica delle distribuzioni Linux più interessanti. Il segno del team Novell è ben riconoscibile, grazie soprattutto all'affidabilità di cui gode OpenSUSE 11.3. Chiunque volesse testare questa versione, può farlo scaricando una delle immagini ISO disponibili per il download.