Chi pensa alle distribuzioni Linux fa subito riferimento alle blasonate distribuzioni commerciali. Questa visione delle cose è molto riduttiva: le distribuzioni Linux sono centinaia e spesso con delle novità tali da stupire in continuazione. Moltissime poi, sono frutto del costante lavoro e passione di volontari che credono fermamente in tutto quello che c'è dietro il fenomeno Linux. Sono in tanti quelli che hanno iniziato un progetto per assemblare una propria distribuzione del sistema operativo GNU/Linux con il solo scopo di conoscere piè a fondo come funziona un OS e il proprio computer. Tra queste distribuzioni vi è anche muLinux.
Mu è una lettera dell'alfabeto greco e viene usata come simbolo per indicare l'ordine di grandezza del milionesimo. Il nome della distribuzione quindi assume questo significato: un milionesimo-di-Linux. Ma perché? Quello che contraddistingue muLinux dalle altre distribuzioni è proprio questo: tutto è stato ridotto al minimo indispensabile, fino a farlo entrare su due floppy. Il progetto, come abbiamo già detto, è opera di un italiano Michele Andreoli. MuLinux è da sempre stato considerato la minidistribuzione per eccellenza, in grado di poter funzionare praticamente su ogni computer a partire da un 486.
Il più grosso vantaggio che ha muLinux è quello di poter funzionare anche su sistemi sprovvisti di hard disk. Il sistema offerto non è per niente incompleto. C'è tutto il necessario per una connessione in rete (sia essa LAN o Internet), per la navigazione (dispone di un client di posta, browser testuale, ecc.) e grazie alla presenza del secondo dischetto, dispone anche dell'ambiente grafico X. In più è espandibile con altri floppy. In questo modo non c'è praticamente limite alle possibilità di questa distribuzione, se si vede tutto alla luce dei limiti tecnici ai quali deve far fronte (cioè a quelli che derivano dal far rientrare alla fine tutto in un floppy).
Uno dei prossimi traguardi da raggiungere è quello di riuscire a inserire il kernel 2.4. I programmi installati non sono alle ultimissime versioni e lo sviluppo del progetto è un pò rallentato ultimamente. Rimane comunque un progetto di free software italiano che ha fatto storia, cha ha dimostrato come con un pò di lavoro (si fa per dire) si riesca a valorizzare Linux a tal punto da fargli superare degli ostacoli non indifferenti.