L'interesse verso Linux negli ultimi anni ha portato inevitabilmente alcune società a proporsi in modo decisonel mercato dei sistemi operativi e dei servizi. In questo c'è stata certamente un'evoluzione rispetto ai tempi in cui Linux era quasi un gioco, qualcosa più di interesse didattico che pratico, o al più proposto da piccole società che puntavano sulla sorpresa e sulla curiosità di utenti scontenti del mondo Microsoft. Gli ultimi due anni hanno visto uno spostamento deciso verso un'utenza più professionale e la nascita di alcune nuove realtà rivolte esclusivamente al mercato desktop (come Ubuntu ad esempio).
E così abbiamo visto la nascita di Fedora e l'abbandono del mercato desktop da parte di Red Hat, oppure l'acquisizione di SuSE da parte di Novell. Ultimo tassello di questo profondo cambiamento che sta vivendo il mondo del software libero è stato l'acquisto di Conectiva e Lycoris da parte di Mandrake, che ha dato vita a Mandriva. Questo passaggio ha una portata storica per il mondo del software libero: Mandrake proveniva infatti da una forte crisi economica che l'hanno portata a un'amministrazione controllata sotto il pesante rischio di fallire.
L'unione di queste tre società è il sintomo che gli equilibri nel mondo Linux si stanno assestando e che il mercato è probabilmente più maturo rispetto a qualche anno fa, in una fase in cui si delineano degli equilibri. L'accordo tra Mandrake, Conectiva e Lycoris di certo rende Mandriva ancora più forte rispetto a prima: fino ad ora Mandrake è stata una distribuzione orientata fortemente al mercato desktop. Ora potrà contare sul valore di Conectiva, reduce dall'esperienza di United Linux, che può vantare una presenza forte nell'America Latina (ricordiamo che Mandrake è una distribuzione francese) e di Lycoris, che ha sede negli Stati Uniti, ed è una distribuzione certamente in crescita.
Gli sforzi dell'unione si sono concretizzati dapprima con l'uscita di una Mandriva Limited Edition 2005, che ha avuto lo scopo di dare una base di uniformità tra le tre distribuzioni e dare compimento al lavoro individuale svolto.
Tra le novità c'è anche la nuova politica sull'uscita delle release: Mandrake aveva infatti abituato i propri utenti a due versioni all'anno della propria distribuzione. Ora invece l'obbiettivo è rilasciarne una ogni anno. Sono convinto che questa nuova organizzazione premierà molto Mandriva. L'impressione infatti è che troppo spesso le varie versioni avevano lacune in fatto di stabilità e che magari la fretta di rispettare i tempi non abbia premiato la qualità di Mandrake.
Mandriva Linux 2006 è invece l'ultima release della distribuzione francese e dimostra certamente che i progressi e i contributi apportati sono notevoli. Come al solito è stata resa disponibile dapprima agli iscritti al club e successivamente come download per tutti. Questa volta sono state realizzate ben tre distinte versioni: la Discovery/LX per i principianti; PowerPack per gli utenti desktop avanzati e la PowerPack Plus, destinata a desktop e server. Ognuna di esse è disponibile sia per architetture a 32 che a 64 bit.
Confidiamo in un ottimo futuro per Mandriva, soprattutto se sarà in grado di coniugare le esperienze ereditate dalla fusione delle tre società.