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Linux per l'ufficio: le suite

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Rinunciare a rendere Linux l'unico sistema operativo degno di poter essere avviato sul nostro PC è una soluzione spesso dettata dall'esigenza di non poter far a meno di alcuni programmi presenti solo in ambiente Microsoft. Tra questi spiccano i programmi di office automation, in particolare MS Office. E' proprio vero che non esiste alternativa? Esistono delle soluzioni analoghe anche per il nostro amato sistema operativo? Anche Linus Torvalds, creatore di Linux, ha recentemente fatto sapere la sua in merito: per poter sfondare anche nel mercato consumer, Linux ha bisogno di avere un'alternativa ai programmi di Office. In questo articolo passeremo in rassegna quelli che sono i pacchetti più validi e diffusi per Linux: Applixware, OpenOffice/StarOffice e KOffice.

APPLIXWARE

Applixware 5.0 è un prodotto commerciale (l'unico tra quelli esaminati) che comprende al suo interno un word processor (Applixware Words) dalle caratteristiche interessanti, un foglio di calcolo (Spreadsheets) e un programma per realizzare delle presentazioni stile Powerpoint (Presents). Oltre a questo offre una serie di utility e programmi per la posta elettronica, o per l'accesso a dei database. Vi è presente anche un'utility (ApplixBuilder), del quale è disponibile in parte anche il codice sorgente, per la creazione di macro.

L'installazione di Applixware si rivela molto semplice: basta rispondere a poche e semplici domande (percorso di installazione e componenti da installare) e l'installazione (tra l'altro completamente grafica) procede agevolmente. Tuttavia si sono riscontrati dei problemi con distribuzioni che utilizzano come sistema per la gestione dei pacchetti il DEB (Debian, Corel, ecc.), poichè i pacchetti sono stati distribuiti in formato RPM.

La caratteristica che si fa notare subito di Applixware è la sua velocità: fin dall'avvio si è dimostrato estremamente veloce anche grazie all'uso delle librerie GTK+, estremamente flessibili e potenti. Questa caratteristica non è mai da sottovalutare soprattutto quando si ha a che fare con questo genere di programmi, e in particolare quando tra questi c'è StarOffice (ora OpenOffice), di cui ci occuperemo più tardi (StarOffice è purtroppo celebre anche per la sua pachidermica pesantezza).

Applixware è completamente modulare: al suo avvio ci apparirà una barra dalla quale potremo richiamare lo strumento col quale dovremo lavorare. Tra le componenti spicca senza dubbio il word processor, Words, probabilmente il programma meglio riuscito della suite, presenta tutte le funzioni base che ci si aspetta da un prodotto del genere, senza eccessivi fronzoli, il tutto unito a una grande semplicità d'uso. Sono presenti infatti correttore ortografico, formattazione automatica dei paragrafi, possibilità di inserire tabelle e immagini, filtri per altri formati. A tal proposito va detto che senza dubbio una delle cose da migliorare sono proprio i filtri, che talvolta non sono riusciti a "interpretare" nella giusta maniera documenti scritti in altri formati (nel nostro caso dei .doc di MS Office 2000), comunque nulla di irreparabile (spesso il problema è causato dal cambio di font), ma di certo molto scomodo se si ha a che fare con documenti molto lunghi.

Per quel che riguarda il foglio elettronico, Spreadsheets non raggiunge di certo il livello di completezza di Excel, ma ha tutto quel che serve per un uso "domestico" senza troppe pretese. Anche in questo caso i filtri per importare formati esterni hanno dato qualche problemino, dovuti in gran parte al fatto che in Spreadsheets mancano molte funzioni presenti in Excel.

Presents, il programma per le presentazioni di Applix, è un buon prodotto. Seppur concepito in maniera abbastanza differente rispetto all'analogo programma Microsoft, ci permette di creare semplicemente senza grosse difficoltà delle slide anche se, come nel caso di Excel, chi cerca qualcosa di troppo elaborato può rimanere deluso. Analogo il discorso per i filtri: importare dei file da Powerpoint non è stata una grossa difficoltà, manca però ovviamente il supporto a quelle funzioni ed effetti non presenti nel prodotto di Applix.

Gli altri prodotti presenti nella suite formano un valore aggiunto, certo l'uso che se ne farà dipende ovviamente dal nostro orientamento e dalle nostre necessità (come nel caso di ApplixData per la gestione dei database o di ApplixBuilder per le macro). Anche il programma per la posta elettronica, ApplixMail, seppur dal look innovativo, non offre molto di più rispetto ai classici client per Linux (sia per console che per X).

I

n conclusione Applixware è un prodotto abbastanza compatto e leggero, sicuramente da migliorare e completare, ma rappresenta una valida scelta e una buona alternativa. C'è da dire che un altro problema risiede nella sua natura commerciale: il costo (che è sempre una componente non indifferente per chi è abituato a usare software libero e nella quasi totalità dei casi anche gratis) può far pendere l'ago della bilancia verso soluzioni altrettanto valide (in alcuni casi anche più complete), ma più conformi alle licenze a cui siamo abituati.

OPENOFFICE/STAROFFICE

Lo scorso 2 ottobre è stato rilasciata la prima beta di StarOffice 6, la suite dell'ufficio di casa Sun. StarOffice si basa interamente su OpenOffice, un progetto OpenSource (gode infatti di licenza LGPL). Così come Netscape anche Sun (dopo aver acquistato nell'estate del 1999 la StarDivision, che produceva StarOffice) ha scelto la strada dell'OpenSource. E con l'uscita di StarOffice 6 beta si sono visti anche i primi frutti.

C'è da dire anche che la somiglianza tra StarOffice 6 Beta e l'ultima build di OpenOffice (la 638) è incredibile: stessa interfaccia di installazione (cambia solo il nome del prodotto), stessi menu, praticamente stesse feature. La mossa di rendere libero StarOffice (nel senso di OpenSource, gratis lo era già prima dell'acquisizione da parte di Sun) ha portato quindi come vantaggio la possibilità di beneficiare di sviluppatori e utenti (non dimentichiamoci di quest'ultimi come ottimi "bug hunters") provenienti da questo ambiente.

Dopo l'acquisizione di Sun vi fu timore che non venisse valorizzato, magari riciclato per un uso "interno". Invece Sun ha dimostrato interesse verso Linux (rendendolo addirittura OpenSource), "donandolo" al progetto GNOME, nella speranza di dotare Solaris, di un nuovo ambiente grafico, completo e totalmente integrato (GNOME per l'appunto). Le premesse c'erano tutte: StarOffice era già un progetto molto maturo e molto valido, una sua evoluzione e un suo miglioramento dovevano puntare soprattutto in un lavoro di "alleggerimento". Il modo stesso con cui era stato concepito (una struttura monolitica comprendente al suo interno tutti gli elementi) lo rendevano inverosimilmente pesante. E in molti sono quelli che si chiedevano, e continuano a chiedersi, (tra questi lo stesso Linus Torvalds) se vale veramente la pena perdere del tempo a ottimizzare e ritoccare un programma come StarOffice, invece che ripartire da zero (un pò come sta facendo KOffice). I tempi sono ancora un troppo poco maturi per dire se ne è valsa la pena.

È anche vero però che i miglioramenti rispetto alla versione 5.2 di StarOffice sono netti (per entrambi i prodotti): sembra infatti che gli sviluppatori si siano resi conto del più grande limite di questa suite (la sua pesantezza) e stanno cercando di porvi rimedio. Per ora OpenOffice/StarOffice rappresenta una delle alternative più valide a Office (probabilmente la più valida) e in più è disponibile sia per Linux che per Windows e Solaris. E le versioni prese in esame, seppur ancora in una fase di sviluppo, lo dimostrano. StarOffice 6 Beta sembra un prodotto più maturo di OpenOffice, ma anche questo non è da considerarsi ancora stabile. Sun, riutilizzando i sorgenti di OpenOffice vi ha aggiunto Adabas D, un database che è possibile interfacciare con le componenti di questa suite, StarPlayer, un lettore di presentazioni fatte con Impress e di documenti (disegni) fatti con Draw. Sono stati inoltre inseriti dei template ed esempi per Autopilot, un'utility di autocomposizione. Una delle maggiori novità riguarda il formato XML, ora pienamente supportato.

L'installazione di OpenOffice non ha creato nessun problema: è bastato scaricare il binario precompilato (install638_linux_intel.tar.gz), decomprimerlo (da utente root, magari in un terminale di X) in una directory a nostra scelta (per esempio /usr/local/src) con:

lnxbox1:/usr/local/src# tar xfvz install638_linux_intel.tar.gz

Entrare nella directory appena creata (install) con:

lnxbox1:/usr/local/src# cd install

E lanciare l'installer (setup):

lnxbox1:/usr/local/src/install# ./setup

A questo punto basterà seguire le istruzioni passo passo del wizard, scegliendo il tipo di installazione ed eventualmente le componenti che vorremo installare e il percorso di installazione (per esempio /usr/local/OpenOffice.org638). Per quel riguarda StarOffice 6 Beta, basterà soltanto scaricarlo dal sito www.sun.com (sono 119 MB), controllare che il file scaricato sia eseguibile. Se non lo è date un:

lnxbox1:/usr/local/src/# chmod +x so-6_0-beta-bin-linux-en.bin

Dopo questo lanciatelo con:

lnxbox1:/usr/local/src/# ./so-6_0-beta-bin-linux-en.bin

Seguite, infine, le istruzioni passo passo.

Entrambi queste versioni ci hanno dato qualche problemino di stabilità, tuttavia non tali da pregiudicare il nostro giudizio, in virtù del fatto che si tratta pur sempre di una beta. I passi avanti per quel che riguarda la velocità ci sono stati, anche se la struttura stessa (un unico programma con all'interno gli strumenti della suite), pone un grosso limite in questa direzione.

A tal proposito anche Linus Torvalds con la frase (presa da una recente intervista a "Il Sole 24 ore") "StarOffice, secondo me, è da rottamare" dice la sua, riferendosi probabilmento al fatto che StarOffice ha poco margine di miglioramento, ma è nostra opinione che i tempi non sono ancora molto maturi per dare un giudizio così "definitivo" a OpenOffice soprattutto perchè la concorrenza di prodotti altrettanto free come KOffice può accendere la competizione. Senza parlare anche del fatto che dietro a questo prodotto ora c'è Sun, e che la voglia di raggiungere e di competere alla pari con i prodotti Microsoft è tanta. Resta comunque la necessità di una suite per l'ufficio all'altezza. Subito, o quantomeno al più presto. E' questo che manca a Linux più di ogni altra cosa.

Queste suite comprendono al loro interno un word processor (Writer), un foglio di calcolo (Calc), un programma per le presentazioni (Impress), un programma per il disegno vettoriale (Draw) e un editor di formule matematiche (Math). Sono inoltre presenti un gran numero di filtri per importare (ed esportare) i propri documenti in altri formati e per l'acquisizione di immagini. E proprio la compatibilità con gli altri programmi dello stesso settore (non solo Microsoft) è uno dei punti forti di questo prodotto.

Rispetto alle versioni precedenti (anche se già in StarOffice 5.2 c'erano stati netti miglioramenti) i passi avanti sono stati notevoli. E non è facile adattare i propri filtri ai nuovi prodotti di altre software house, che spesso hanno come maggiore (o forse unica) novità introdotta proprio il cambiamento di formato per i propri file. E in questa ultima release la compatibilità verso Office (anche XP) è aumentata. Come già accennato prima rimangono ancora dei problemi di stabilità (è tranquillamente crashato in più occasioni, come quando abbiamo cercato di fargli aprire un documento da 9 MB con immagini e tabelle e quando abbiamo cercato di fargli aprire un semplice url), confidiamo in una prossima versione "stabile". Writer si è dimostrato un ottimo prodotto, molto valido nel suo genere: al suo interno ha tutto quello che si può chiedere. Anche la disposizione e l'accessibilità delle funzioni è studiata apposta per mettere a proprio agio chi scrive, prestando molta attenzione a quell'utenza che, abituata a Office, decide di cambiare o di provare altro.

Al suo interno comprende, oltre al classico correttore ortografico, anche una funzione per l'autocompletamento delle parole. Rispetto alla precedente versione di StarOffice (la 5.2) è stato sostituito quello che era StarBasic con StarOffice API per la creazione di macro e script e l'apporto di Sun in questo senso, può essere stato determinante. Writer non ha nulla da invidiare a MS Word, se non altro per funzionalità e strumenti che mette in mano all'utente. In più è gratuito.

Analogo giudizio va dato allo speadsheet, Calc, che si è rivelato all'altezza del suo predecessore StarCalc e anche di MS Excel. Una delle cose che balza subito è che anche in questo caso siano riusciti ad alleggerirlo (seppur di poco) da quella zavorra che si portava dietro. Anche qui le premesse di una buona riuscita ci sono tutte.

Anche Impress, Draw e Math hanno ampliamente superato l'esame rivelandosi anche questi all'altezza degli analighi programmi per Windows. Anche i wizard per l'autocomposizione sono di ottima fattura e ci si aspetta che, quando verrà rilasciata la versione definitiva, possano rappresentare un punto di riferimento per l'utente. Anche la creazione di pagine HTML non comporta grosse difficoltà, grazie all'apposito editor, per quanto possa essere riduttivo l'uso di un word processor per questo genere di lavori (ma restando comunque "quasi" al passo di Office anche in questo senso). Tra le altre cose è possibile usare StarOffice anche come browser.

StarOffice cerca di integrarsi perfettamente con gli ambienti desktop (KDE o GNOME), ed è possibile anche utilizzarlo in combinazione a dei programmi esterni (client FTP, browser, client di posta).

Nonostante questi due prodotti rappresentino sicuramente dei passi in avanti rispetto alla precedente versione di StarOffice, dimostrando ancora una volta che la scelta di rendere pubblico il codice sorgente si è rivelata vincente, a nostro avviso c'è ancora molto da lavorare prima che venga rilasciata di una versione stabile (che comunque è prevista per l'inizio del 2002).

KOFFICE

Se OpenOffice è in progetto di diventare la suite per l'ufficio del progetto GNOME, KOffice è già lo strumento di produttività di KDE. Rilasciata lo scorso 28 Agosto la versione 1.1, KOffice sì è dimostrato un buon strumento SOHO (Small Office, Home Office), per l'utente senza troppe pretese e che non ha la necessità di utilizzare la miriade di opzioni presenti in Office e StarOffice. La sua leggerezza e stabilità lo rendono inoltre uno strumento ideale per la creazione veloce di piccoli documenti di testo come lettere, fax, ecc. In più la sua integrazione con KDE permette all'utente già abituato a questo ambiente grafico di familiarizzare velocemente con questo prodotto. Come KDE anche KOffice è basato sulle QT2 e le kdelibs, cosa che ha permesso quindi di curare particolarmente il lato estetico.

KOffice comprende al suo interno un word processor (KWord), un foglio di calcolo (KSpread), un programma per le presentazioni (KPresenter), un programma per il disegno vettoriale (Kontour), un programma per la creazione dei diagrammi di flusso (Kivio), un programma per la creazione dei grafici (KChart) e un editor di formule matematiche (KFormula). Pur essendo un progetto relativamente giovane, KOffice ha dimostrato una grande crescita nel tempo e può considerarsi un prodotto abbastanza maturo. Come già detto, KOffice pur non avendo la complessità di prodotti come StarOffice e Office, rappresenta pur sempre un'ottima scelta.

KWord ad esempio ha un correttore grammaticale e la possibilità di inserire tabelle e immagini anche acquisite tramite scanner. Inoltre tutti i componenti sono perfettamente integrati tra di loro, permettendo ad esempio di inserire un foglio di KSpread o una formula scritta con KFormula in un documento di KWord.

Oltre a questo anche KOffice ha beneficiato dell'utilizzo di objprelink che ne aumenta enormemente la velocità di caricamento. Altro punto a favore di KOffice è la sua modularità: pur essendo un ambiente integrato ogni elemento è ben distinto dall'altro, conferendo a tutto un'ulteriore leggerezza. La sua struttura modulare permette anche l'utilizzo di plugin e di script: come per Kivio che è in grado di realizzare automaticamente diagrammi di flusso di un header di un programma scritto in C o della struttura di una rete.

Per quanto riguarda i filtri esterni KOffice non ha avuto grossi problemi nell'importare file scritti in altri formati. Gli unici problemi si sono avuti quando si avuto a che fare con documenti ha hanno fatto ricorso a funzioni che non sono state ancora riprodotte in KOffice.

CONCLUSIONI

In tempi in cui Microsoft propone un nuovo tipo di licenza annuale (proprio così, la licenza che pagate a caro prezzo ora, vi permetterà di usarlo solo per un tempo limitato), è forte la necessità di trovare un'alternativa a Office, non solo per gli utenti Linux. Le soluzioni analizzate in questo articolo sono tutte ottime scelte. Quale prenderemo noi dipenderà esclusivamente dalle nostre esigenze. Su Applixware può pesare in maniera determinante il suo costo, forse non giustificato quando si è in competizione con OpenOffice/StarOffice, ugualmente completo e in più gratuito. Per quest'ultimo c'è ancora da vedere se riuscirà davvero ad allegerirsi da quella zavorra che si porta dietro inutilmente, ma al di là di questo rimane, secondo il parere di chi scrive, la scelta più indicata per chi proviene dall'ambiente Microsoft, grazie alla sua compatibilità con Office e la sua completezza.

Bisogna vedere anche il ruolo che ricoprirà Sun nel suo sviluppo, se continuerà a investire su Linux, anche se sono in molti quelli che, all'interno della comunità OpenSource, temono l'influenza di un gigante non proprio disinteressato. KOffice invece, pur essendo un pò indietro come potenziale, rappresenta probabilmente la scelta migliore per la creazione veloce di piccoli documenti. Rimane comunque la necessità all'interno del mondo Linux di una suite per l'ufficio definitiva, completa e veloce, che possa sul serio impensierire Office, il quale fino ad ora sembra mantenere quel predominio incontrastato che si è guadagnato negli anni, per merito ma soprattutto grazie a strategie di mercato.

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