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Linux: gestire servizi in abbonamento con Wallos

Installare e configurare il Personal Subscription Tracker Wallos in Linux per gestire i servizi a cui siamo abbonati
Installare e configurare il Personal Subscription Tracker Wallos in Linux per gestire i servizi a cui siamo abbonati
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I servizi in abbonamento fanno parte della vita quotidiana di milioni di persone, anche di chi utilizza Linux. Oggi è comunissimo aver sottoscritto più servizi e in diversi casi diventa complesso gestirli dato che, non di rado, prevedono scadenze, importi e metodi di pagamento diversi fra di loro.

Proprio per questo motivo negli anni sono nati diversi sistemi con cui monitorare gli abbonamenti. Come Wallos. Questo Personal Subscription Tracker open source invia per esempio una notifica quando si avvicina il giorno di un rinnovo, cosi da decidere per tempo se vogliamo mantenere o meno una sottoscrizione. Wallos dispone poi di una comoda funzione per tenere sotto controllo le spese mensili per i servizi, in modo da tenere sempre sott'occhio i costi.

Caratteristiche di Wallos

Wallos è una soluzione self-hosted, dunque non è necessario affidarsi ad una piattaforma online per accedere alle sue funzionalità. Si può creare un istanza dedicata su di un server Linux locale. Questo aspetto consente di tenere i nostri dati offline, e quindi al riparo da possibili data leak, e di accedere a Wallos sa qualsiasi dispositivo connesso alla rete locale.

Con questa guida impareremo ad installare e configurazione Wallos all'interno di un sistema Linux. Nello specifico sfrutteremo un'istanza di Docker, non sarà quindi necessaria una distribuzione specifica e potremo adottare quella che preferiamo o il sistema già presente nel nostro server personale.

Wallos è quindi una soluzione ideale per tutti coloro che devono gestire più subscription service e desiderano tenere traccia di ognuno di essi senza doversi segnare manualmente nel calendario i diversi giorni di rinnovo.

Per utilizzare Wallos non è necessario affidarsi a configurazioni hardware particolarmente prestanti. È sufficiente una comunissima board ARM, come Raspberry Pi, o un NAS per operare senza alcun problema di performance.

Per semplicità adotteremo Debian come distribuzione di riferimento. Ovviamente le medesime procedure potranno essere applicate anche ad altre distribuzioni.

Configurazione di Docker in Debian

Diamo per scontato che abbiate già installato Debian, quindi passiamo subito alla configurazione del sistema di container Docker. Apriamo la shell e reperiamo i relativi pacchetti:

curl -sSL https://get.docker.com | sh

installiamo il tutto con l'apposito script:

sudo sh get-docker.sh

Aggiungiamo il nostro utente al gruppo docker:

sudo usermod -aG docker nomedelvostroutente

Poi impostiamo Docker perché venga eseguito in automatico ad ogni boot tramite systemd:

sudo systemctl enable docker.service && sudo systemctl enable containerd.service

Non tutte le distribuzioni includono systemd, anche se ormai rappresenta quasi uno standard come system daemon. Nel caso in cui il vostro sistema Linux non lo adotti vi rimandiamo al manuale della distribuzione per capire come eseguire tale impostazione.

Installazione e configurazione del container Docker di Wallos

Ora generiamo una directory dedicata al container Docker di Wallos. Torniamo in bash e scriviamo:

mkdir ~/wallos

cd ~/wallos

Quindi andiamo a creare il file di configurazione del container, ovvero il Docker compose file, tramite l'editor di testo nano:

nano docker-compose.yml

Tale file deve contenere i setting seguenti:

version: '3.0'
services:
wallos:
container_name: wallos
image: bellamy/wallos:main
ports:
- "8282:80/tcp"
environment:
TZ: 'Europe/Rome'
volumes:
- './db:/var/www/html/db'
- './logos:/var/www/html/images/uploads/logos'
restart: unless-stopped

Salviamo quindi le modifiche con la combinazione di tasti CTRL+O e chiudiamo il programma con CTRL+X. Ora avviamo il container Docker appena configurato con questo comando:

docker compose up -d

Accedere alla Web Interface di Wallos

Ora che l'istanza Docker di Wallos è attiva, siamo pronti per accedere alla sua interfaccia Web cosi da configurare il programma per tenere traccia dei servizi in abbonamento. Possiamo accedere a Wallos da browser digitando nella barra degli URL l'IP locale del server Linux e la porta di ascolto è la 8282. Questo dato è presente all'interno del Docker compose file generato in precedenza. Ecco un esempio:

192.168.1.12:81

Per scoprire l'IP locale del nostro server Linux possiamo interpellare bash in questo modo:

hostname -I

Cosi da ottenere come output il nostro IP locale. Ad esempio:

192.168.1.12

Configurazione iniziale di Wallos

Dopo il caricamento della pagina web dobbiamo creare il nostro account inserendo username, password ed un indirizzo e-mail oltre ad indicare in che paese ci troviamo (cosi che siano disponibili i costi dei piani nella nostra valuta). Successivamente si può iniziare ad inserire i subscription service tramite l'apposito tasto azzurro chiamato "Add First Subscription".

Wallos

Si apre quindi un pratico dialog box in cui inserire tutti i dati richiesti: il nome del servizio, il costo, la valuta in cui lo stiamo pagando, il ciclo di fatturazione, il metodo di pagamento, la categoria e l'utente che lo sta effettivamente pagando.

Oltretutto Wallos consente di aggiungere anche delle note, utili ad esempio per distinguere due abbonamenti allo stesso servizio che sono dedicati a contenuti distinti.

dashboard wallos

Dopo aver inserito tutti i servizi in abbonamento si può elencarli in base alla loro tipologia, cosi da reperire velocemente quelli che si desidera monitorare in un preciso istante.

Wallos

Inoltre, come già accennato, è possibile configurare il programma per inviare una notifica ogni volta che si avvicina il giorno di un rinnovo, evitando cosi di sprecare soldi se non si è interessati a proseguire con l'abbonamento.

Aggiornare il container Docker di Wallos

Uno dei vantaggi di utilizzare un container Docker è la sua semplicità di aggiornamento. Quando il team di Wallos rilascia una nuova release basta infatti aprire bash e recarsi nella directory del programma:

cd ~/wallos/

Si deve poi indicare a Docker di reperire la build più recente del container:

docker compose pull

È riavviare il tutto cosi da ottenere tutte le nuove funzionalità contenuti all'interno dell'upgrade:

docker compose up -d

Come potete notare si tratta di un'operazione semplicissima e alla portata di tutti, anche da coloro che hanno pochissima dimestichezza con la shell Linux.

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