Il panorama delle distribuzioni Linux è davvero molto vario ed è possibile reperire una soluzione adatta per ogni tipologia di utenza, esigenza o configurazione hardware. Non di rado i sistemi operativi del "Pinguino" vengono utilizzati per le operazioni di recupero di device obsoleti o magari non più al passo con i tempi. Spesso questi dispositivi vanno ancora bene per tutta una serie di attività basilari. Come ad esempio la navigazione Web oppure la scrittura di documenti o presentazioni. E proprio grazie alle distribuzioni Linux possono avere una seconda vita e tornare operativi anche per diversi anni.
Questo avviene perché i sistemi Linux, al contrario delle controparti proprietarie, vengono realizzati anche per configurazioni entry level. Esistono in rete decine di progetti dedicati alle piattaforme hardware più datate o che includono dei setting software capaci di garantire l'esecuzione fluida di svariati applicativi. Senza consumare un quantitativo esagerato di risorse del computer.
Su tale versante la community open source è molto attiva. Nell'approfondimento di oggi parleremo appunto di cinque distribuzioni Linux ultraleggere. Si tratta di sistemi dedicati ad un determinato target di dispositivi che non dispongono di molte risorse hardware e che quindi devono operare con software ottimizzato.
AntiX Linux
Partiamo da AntiX Linux. Si tratta di una distribuzione basata sui pacchetti presenti nei repository di Debian. Gli utenti di AntiX Linux hanno quindi a disposizione svariati applicativi, oltre ovviamente alla selezione di programmi offerti ouf-of-the-box nei diversi media d'installazione del progetto.
AntiX Linux viene distribuita in quattro diverse varianti, dedicate sempre a PC datati o comunque poco performanti, chiamate:
- Full, l'edizione più completa che include tutte le feature e i software consigliati dal team;
- Base, la versione "standard" ma con un set di tool più minimale;
- Core, che include solo i software necessari per l'avvio del sistema;
- Net, in pratica un installer che consente di reperire i pacchetti online e di realizzare un sistema personalizzato fin nei minimi dettagli.
La versione Full è pacchettizzata in un file ISO di poco più di 1GB. AntiX Linux è quindi l'ideale per coloro che non dispongono di una connessione molto veloce. L'edizione più completa può essere scaricata in pochi minuti date le dimensioni molto contenute per gli standard odierni.
AntiX Linux dispone del supporto nativo ai sistemi x86 a 32bit, quindi è possibile utilizzarla su computer molto datati. Come ambiente grafico è possibile trovare il window manager Openbox. Inoltre è una delle poche distribuzioni Linux a non basarsi sul sistema di init systemd
, al suo posto vengono proposti infatti SysVinit o runit.
Tiny Core
La seconda distribuzione di questa guida è Tiny Core. Questo sistema operativo modulare è composto da varie versioni. L'edizione Core, quella più scarna in termini di software, è di appena 17MB e fornisce una CLI da cui l'utente può operare per realizzare un ambiente personalizzato sfruttando il gestore di pacchetti integrato e i tool di base.
La variante più completa, invece, è quella denominata CorePlus. Il file ISO è di 250MB, pochissimo se lo si paragona a quelli di sistemi operativi più diffusi, ed è pensata per i nuovi utenti e per i neofiti del mondo Linux che avrebbero difficoltà nel configurare il sistema senza una UI. Al suo interno troviamo infatti tutta una serie di applicazioni che compongono un ambiente Desktop completo con tanto di interfaccia utente intuitiva.
Come via di mezzo troviamo invece l'edizione chiamata TinyCore, quella di riferimento che da il nome al progetto. Il media d'installazione di TinyCore include una GUI completa anche se il suo file ISO è di poco più di 23MB. Al suo interno non sono presenti alcuni programmi utili, a parte quelli "core", ma è ovviamente possibile installarne di nuovi tramite il pratico gestore di pacchetti.
Porteus Linux
Proseguiamo questa carrellata con Porteus Linux. Tale sistema, al contrario dei due descritto in precedenza, non implementa un ambiente grafico personalizzato ad hoc ma integra GNOME o KDE.
L'utente può infatti scegliere tra due diverse flavor di Porteus Linux che pesano poco meno di 300MB. I coder della distribuzione hanno operato una serie di ottimizzazioni a GNOME Shell e a Plasma KDE, eliminando diversi fronzoli estetici. Rendendo cosi tali Desktop environment eseguibili anche su una serie di configurazioni hardware meno recenti. Porteus Linux è basata sulla storica distribuzione Slackware e gode del supporto anche per le piattaforme x86 a 32bit.
Puppy Linux
La quarta alternativa è la famosa Puppy Linux. Questo progetto, che gode di una discreta popolarità all'interno della vasta community Linux, è uno dei più longevi. Le sue origini risalgono infatti al lontano 2003. Essa offre un file ISO di appena 400MB e non si tratta di una normale distribuzione ma più che altro del rebuild di altre distribuzioni Linux tramite un system builder, sviluppato dai medesimi developer, che configura i diversi file ISO presenti sul sito ufficiale. Puppy Linux supporta anche i sistemi a 32bit ed è quindi eseguibile senza problemi su diversi computer non più recenti.
Bodhi Linux
Bodhi Linux è l'ultimo, ma non meno importante, sistema Linux che vi presentiamo. Si differenzia dalle precedenti distribuzioni perché adotta un ambiente grafico ultraleggero chiamato Moksha Desktop. Tale GUI, che riprende lo storico ambiente grafico Enlightenment, non ha nulla da invidiare ai progetti più blasonati ed include tutta una serie di feature molto complete che possono far comodo agli utenti da poco approdati nel mondo Linux.
Bodhi Linux offre ai propri utenti un media d'installazione di quasi 1GB completo di una vasta selezione di programmi e librerie che danno accesso a tutta una serie di strumenti capaci di rendere il workflow dell'utente molto fluido. Anche su PC non proprio performanti.
Bodhi Linux è una derivata di Ubuntu e condivide con essa tutti i propri pacchetti. Gli utenti non avranno quindi problemi nel reperire i programmi di cui necessitano. Inoltre si può accedere senza problemi ai PPA extra pensati per Ubuntu, cosi da espandere in pochi minuti il parco software a propria disposizione.