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Introduzione alle WCAG 2.0

Le nuove linee guida sull'accessibilità e le loro relazioni con i contenuti della Legge Stanca
Le nuove linee guida sull'accessibilità e le loro relazioni con i contenuti della Legge Stanca
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Domanda: cosa sono le WCAG? Non è una parolaccia, ma sta per Web Content Accessibility Guidelines, letteralmente: le linee guida per l'accessibilità dei contenuti. Tali linee guida sono raccomandazioni che l'organo del W3C crea e diffonde affinchè si abbia un documento standard a cui fare riferimento per eventuali leggi a proposito e per un comportamento corretto e uniforme da parte degli sviluppatori del web durante la creazione dei contenuti delle pagine web.

Non spaventatevi, niente di trascendentale, bastano davvero pochi accorgimenti, e nel caso del più alto livello di accessibilità qualcuno in più, ma a meno che non lavorerete per una Pubblica Amministrazione non sarete obbligati, anche se sarebbe il caso di tenerne sempre conto. Queste linee guida infatti forniscono buoni principi per un contenuto dei siti accessibile a tutti, soprattutto ai disabili, così come accennato nella definizione stessa delle linee guida.

Storia e versioni

Ne è stata redatta una prima versione nel 1999, di cui Michele Diodati ha ampliamente parlato su questo sito, stilando anche regole di “buon webdesign” che caldamente raccomando. Sulla base di questa prima versione è stata redatta poi la Legge Stanca (2004) alla quale è seguito nel 2005 un Decreto Legge che l'ha resa operativa in Italia tramite 22 requisiti per i siti creati per le pubbliche amministrazioni, obbligati da allora a seguirne i principi. Ora ne è stata redatta una seconda versione (11 dicembre 2008) raccomandazione ufficiale del W3C, sia per i siti nuovi sia per quelli da aggiornare. In Italia siamo già quasi pronti con la versione definitiva della traduzione, grazie soprattutto al lavoro di Roberto Scano, presidente Iwa, che ha prestato consulenza nel 2004 per la legge summenzionata.

Le WCAG 2.0 e i loro principi

Ma addentriamoci nei dettagli delle WCAG 2.0 analizzando i fondamentali 4 principi di base: percepibile, utilizzabile, comprensibile, robusto. Cito da Webaccessibile.org:

  1. Percepibile: “Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati agli utenti in modo da poter essere percepiti. Questo significa che l’utente deve essere in grado di percepire le indicazioni indipendentemente dalla propria disabilità. “
  2. Utilizzabile: “I componenti dell’interfaccia utente devono essere navigabili ed operabili. Questo significa che l’utente deve essere in grado di interagire con i componenti dell’interfaccia, ovvero l’interfaccia non può richiedere azioni per le quali un utente non è in grado di agire.”
  3. Comprensibile. “Le informazioni ed il funzionamento dei componenti dell’interfaccia utente devono essere comprensibili. Questo significa che gli utenti devono essere in grado di capire le informazioni, nonché il funzionamento dell’interfaccia utente”.
  4. Robusto. “Il contenuto deve essere sufficientemente robusto per essere interpretato in modo affidabile dalla maggior parte dei programmi utente, comprese le tecnologie assistive. Questo significa che gli utenti devono essere in grado di accedere al contenuto anche con l’evoluzione delle tecnologie, ovvero il contenuto deve risultare accessibile nel presente come nel futuro. “

Sulla base di questi fondamentali 4 principi sono state raggruppate le 12 linee guida fondamentali, a loro volta suddivise in sub-linee più dettagliate.

  1. Percepibile
    1.1 Fornire alternative testuali per qualsiasi contenuto non di testo in modo che possa essere trasformato in altre modalità fruibili secondo le necessità degli utenti come stampa a grandi caratteri, Braille, sintesi vocale, simboli o linguaggio più semplice.
    1.2 Fornire alternative per i media temporizzati.
    1.3 Creare contenuti che possano essere rappresentati in modalità differenti (ad esempio, con layout più semplici), senza perdere informazioni o la struttura.
    1.4 Rendere più semplice agli utenti la visualizzazione e il sonoro dei contenuti, separando i contenuti in primo piano dallo sfondo.
  2. Utilizzabile
    2.1 Rendere disponibili tutte le funzionalità tramite tastiera.
    2.2 Fornire agli utenti un’adeguata disponibilità di tempo per leggere ed utilizzare i contenuti.
    2.3 Non sviluppare contenuti che possano causare attacchi epilettici.
    2.4 Fornire delle funzionalità di supporto all’utente per navigare, trovare contenuti e determinare la propria posizione.
  3. Comprensibile
    3.1 Rendere il testo leggibile e comprensibile.
    3.2 Creare pagine Web che appaiano e che siano prevedibili.
    3.3 Aiutare gli utenti ad evitare gli errori ed agevolarli nella loro correzione.
  4. Robusto

    4.1 Incrementare la compatibilità con i programmi utente attuali e futuri, includendo le tecnologie assistive.

La sola lettura di queste regole dovrebbe chiarificarvi come attenersi ad una redazione di pagine che tengano conto di disabilità di qualsiasi tipo: motorie, cognitive, neurologiche, etc. Metterlo in pratica è tutt'altra cosa, ma i dettagli e le tecniche di sostegno ci sono, non temete.

Criteri di successo: rendiamoli effettivamente tali

Sono definiti tali i dettagli per verificare le linee guida suddette, addentrandosi quindi nello specifico tecnico di cosa verificare ed eventualmente modificare per rendere il nostro sito accessibile. Sono definiti tramite tre livelli di conformità: A, AA e AAA dove quest'ultimo rappresenta il livello più alto di conformità. Sono espressi tutti nel seguente dettaglio e sono molto semplici da comprendere: http://wcag2.iwa.it/WD/WCAG20-WD-20090315.html#guidelines

Mi preme sottolinearne uno (criterio 1.1.1), che pone un freno ad una consuetudine che spopola fin troppo in rete e che, in alcuni contesti in cui non esistano alternative, rischiano di frenare l'interazione dell'utente da parte dei non vedenti, degli ipovedenti o di disabili con difficoltà cognitive. Parlo del captcha.

Tecniche sufficienti e consigliate

Le WCAG 2 dalla prima versione proprio per la presenza di questo dettaglio. Vi è infatti un intero capitolo destinato ad esempi e tecniche per mettere in pratica i principi e le linee guida, avendo metodi scientifici per verificare i criteri di successo del nostro sito.

Perciò niente paura, di seguito ad ogni linea guida, nel documento in italiano, abbiamo i rispettivi collegamenti alla versione inglese in cui sono presenti gli esempi e i metodi di verifica. Non ci sono scuse ;-)

Comparazione

Per quanto riguarda l'Italia, come detto prima, nel 2005 è stato redatto un Decreto Legislativo che contiene 22 requisiti (rispetto alle 14 linee guida redatte nella versione 1.0) che debbono rispettare i siti accessibili. La nuova versione invece ne contiene 12, suddivisi in più dettagli. E' possibile raffrontare su webaccessibile.org queste nuove linee guida con quelle della versione 1.0 e con quelli legiferati nel DL del 2005, in modo da rendervi conto a prima vista delle novità introdotte e/o delle somiglianze con la vecchia versione.

Nuovi criteri di successo introdotti

  • Si parla infatti di nuove introduzioni come il linguaggio dei segni, media alternativi, suoni di fondo da eliminare poichè potrebbero recare fastidio alla comprensione. Cose che inizialmente non erano state evidenziate.
  • Eliminazione della temporizzazione: sembrerà banale, ma per alcuni può essere un problema dover compiere una determinata azione entro un determinato lasso di tempo. Persino fra i normododati esistono differenze di tempi di reazione.
  • Reautenticazione: una cosa molto utile poiché se scade la sessione si deve poter agevolmente rientrare nel sito senza alcuna perdita di dati.
  • Posizioni, colori, forme, non devono essere fattori determinanti al fine di far compiere un'azione all'utente e lo stesso deve essere tempestivamente informato di qualsiasi cambiamento stia per compiersi all'interno della pagina, che sia stato o meno avviato dall'utente, fornendo sempre un'alternativa per fermare tale azione.
  • Definizione della lingua usata nel documento. Immaginate uno screen reader impostato per la lettura in inglese che tenti di leggere del testo italiano senza sapere che si tratti di tale lingua: un disastro. Idem per parole inusuali o che richiedono una pronuncia specifica, o linguaggi tecnici specifici, abbreviazioni, etc.
  • Esiste inoltre la definizione di un livello di lettura da segnalare, e bisogna fornire una versione alternativa di livello più “basso” accessibile a tutti.
  • Gli errori devono essere identificati in modo preciso e deve essere evidenziato il modo per correggerli. Nel caso specifico di pagine con contenuto legale o finanziario, in cui l'accettazione di termini, invio di dati, o qualsiasi altra azione comporti una conseguenza giuridica deve poter essere ricontrollata, confermata o annullata in modo chiaro.

In sostanza queste nuove raccomandazioni 2.0 sono state raggruppate secondo i 4 principi evidenziati (percepibile, utilizzabile, comprensibile, robusto), che hanno tutti uguale importanza, ma che permettono una maggiore consapevolezza e ordine nell'analisi che si sta svolgendo sui contenuti.

Tali principi si rivolgono ad una gamma maggiore di prodotti e tecnologie destinate al web e si possono verificare in modo più diretto tramite valutazione umana e alcuni strumenti automatici. Inoltre vi è un vasto materiale di supporto contenente le linee guida stesse ed esempi che ne rendono più facile la comprensione e la messa in pratica. Non mi resta perciò che augurarvi un buono studio e approfondimento, tramite le risorse cui ho fatto riferimento e che sono alla portata di tutti.

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