Linux è una realtà ormai. Anche in Italia. Sono passati 10 anni da quando uno sconosciuto studente finlandese decise, per puro diletto personale, di scrivere un proprio sistema operativo da zero. Inutile ricordare quello che oggi rappresenta Linux per molte aziende. Il giro di affari attorno a questo sistema operativo si stima in miliardi di dollari e aumenta di giorno in giorno. Perchè un tale boom? La risposta non è semplice. Linux non è semplicemente un sistema operativo. Non è solo un progetto e non è un fenomeno ristretto al mondo dell'informatica. Linux è il simbolo di un movimento, l'Open Source, dietro al quale non ci sono solo dei semplici programmi.
L'Open Source rappresenta una filosofia che coinvolge (e spesso sconvolge) l'economia e la politica, facendo passare un messaggio di solidarietà e libertà. Libertà di poter condividere e far parte del progresso tecnologico. Anche il software come la cultura e le scoperte scientifiche merita di essere a portata di tutti liberamente. L'Open Source sconvolge anche l'economia classica, non si porta in concorrenza perchè il suo obiettivo non è il profitto, ma di fatto sta sconfiggendo alcuni colossi con le loro stesse armi: la competitività dei prezzi e la qualità dei prodotti. Chi ha visto nell'Open Source una minaccia non è riuscito a contrastarlo con le strategie utilizzate comunemente in economia. I programmatori Open Source fanno il loro "lavoro" prima di tutto per passione, non è il denaro a spingerli. E i milioni di utenti Linux sparsi per il mondo sanno di aver trovato "la qualità e la convenienza" in uno stesso prodotto.
Questo spirito "comunitario" ha riscontro anche nel supporto e nella collaborazione tra i singoli utenti. Sono nati in tutto il mondo migliaia di Linux User Group. E l'Italia non è da meno. Anche nel nostro paese sono nati dei gruppi di volontari che per pura passione dedicano parte del loro tempo libero a diffondere questo messaggio e questo sistema operativo. Alcuni di essi sono poco più di un gruppo di amici, altri costituiscono delle associazioni culturali ma sono tutti sono in crescita e il numero delle persone "sensibile" alle attività organizzate da questi gruppi è sempre aumento.
Per la prima volta in Italia, sabato 1 Dicembre si è svolto il primo Linux Day a livello nazionale. In precendenza c'erano stati numerosi meeting e Linux Installation Party ma spesso erano ristretti a livello locale. Questa manifestazione, organizzata dall' ILS (Italian Linux Society) con la collaborazione di moltissimi LUG (Linux User Group) italiani ha coinvolto l'Italia l'intera. Le attività preparate sono state le più disparate: dal semplice "LIP" (Linux Installation Party) dove chiunque avesse voluto poteva portare il proprio PC e farsi installare Linux (tutto gratuitamente ovviamente), alla manifestazione accompagnata da conferenze e seminari curati dai più importanti protagonisti dell'Open Source in Italia (ma non solo), alle demo sull'uso di Linux nei più disparati campi.
Gli interventi proposti dimostrano come Linux sia uno strumento flessibile e adattabile ai tutti campi, dalla ricerca all'office automation, dall'utilizzo sui server fino ai desktop.
Il software libero, in quanto modificabile è facilmente adattabile e riutilizzabile per i propri scopi. Ecco quindi il proliferare di progetti commerciali e non basati su Linux. E anche il numero di programmatori che abbraccia l'Open Source è sempre in aumento, grazie al clima stimolante che si viene a creare.
Chi ha organizzato le varie manifestazioni in Italia ha voluto fare qualcosa che coinvolga e che magari faccia appassionare la gente. Linux per molti è una vera e propria passione. Chi occupa gran parte del proprio tempo alla diffusione di questo sistema operativo è perchè si è sentito "illuminato", ha trovato un nuovo modo di vedere l'informatica ma non solo, ha capito che l'unione fa la forza, che tutti hanno interesse a "vederci chiaro" in quello che installano e che usano.
Spero vivamente che questo genere di manifestazioni si ripeta anche in futuro. Questo tipo di attività arriva in un momento in cui Linux acquista sempre più credito in Italia. Le aziende iniziano a utilizzarlo e anche la pubblica amministrazione sembra iniziare ad accorgersi dell'Open Source. Certo, la strada è ancora lunga. Ma Linux può solo crescere, non ha nulla da perdere. Vedo un futuro roseo per il Pinguino.