Arriva per tutti il momento di inviare un curriculum a qualcuno che lo chiede. Arrivarci preparati è importante, per non improvvisare un documento che sicuramente può influenzare parte della nostra vita. Un buon curriculum non è necessario solo a chi cerca lavoro, ma anche a chi ne ha già uno. In qualunque momento possiamo decidere di fare qualche verifica, tentare una nuova strada o semplicemente soddisfare una richiesta di un’azienda che ci vuol conoscere meglio. Obiettivo di quest’articolo è dare qualche indicazione perché anche il curriculum di chi opera o vuole operare su web sia allineato alle aspettative di chi seleziona.
Regole generali
Prima di iniziare con i temi specifici, ecco qualche considerazione sempre valida, web o no.
Quando scriviamo il curriculum, dobbiamo sapere chi lo leggerà e tentare di immedesimarci nel suo ruolo. Sembra banale, ma in anni di curriculum letti, troppo spesso m’è parso chiaro che chi me li mandava non si poneva minimamente il problema di chi leggesse.
Se mandiamo il curriculum ad una società di ricerca di personale, lo vaglierà un addetto che ha centinaia di documenti da vedere. Basta nulla per saltare al successivo della cartelletta. Il curriculum, quindi, deve essere conciso, avere qualcosa che richiami l’attenzione ed essere attinente con la ricerca. Il curriculum non deve avere come obiettivo quello di farti assumere, ma quello di stimolare un contatto. Sarà durante l’incontro che ti giocherai le tue carte.
Spesso chi legge i curricula, non conosce il tuo lavoro (anche se le società di selezione personale insistono nel dire che non è così). Sigle, modi di dire e tecnicismi, lungi dal mostrare quanto sei bravo, spesso creano confusione. Le sigle sono ammesse solo se siamo sicuri che chi legge ne conosce il significato.
Il curriculum non deve avere un aspetto da email-marketing! Chi lo riceve, anche se sa che lo stai mandando a decine di aziende, non ama vederselo spiattellato troppo chiaramente.
Il curriculum non deve sembrare dire “so fare tutto, sono quello migliore per te". Non s’usa più (e forse non s’è mai usato). Deve contenere dei fatti, possibilmente attinenti.
Per alcuni mestieri, esistono varie definizioni. In Italia web designer, ad esempio, può significare cose diverse a seconda della formazione che si è avuta. Devi rendere chiaro cosa intendi.
Non tentare di far vedere quanto vali rendendo troppo arzigogolato il curriculum. Spesso chi legge ha problemi di stampante, di video, di banda. Se sei un grafico, resisti alla tentazione di impaginare il curriculum come se fosse una brochure. Faresti solo snervare chi deve stamparlo senza avere la stampante a colori o senza tempo per aspettare, col risultato che, tanto ne ha trenta, lo lasci fuori dal mucchio di quelli da contattare.
Il curriculum deve contenere solo informazioni anagrafiche, scolastiche e professionali. Eventuali considerazioni aggiuntive, mettile sulla lettera d’accompagnamento. Vale anche per il web. La email col quale lo invii, non può essere solo una frase tipo “Le invio il mio curriculum. Grazie." Addirittura mi sono trovato dei casi di CV inviatimi allegati ad una email vuota. Puoi immaginare la fine che hanno fatto (posta eliminata).
Struttura di un curriculum
Un curriculum deve contenere le seguenti sezioni:
- Informazioni anagrafiche e di contatto. Almeno nome, cognome, data di nascita, città di domicilio, stato civile, telefono ed email per il contatto. Opportuno indicare anche se si è milite-assolto ed il tipo di patente.
- Formazione scolastica e successiva. Devono essere indicati gli eventuali master, corsi di specializzazione, certificazioni, lingue conosciute. Se il CV diventa troppo lungo, togli i corsi troppo vecchi o non attinenti.
- Informazioni sull’impiego attuale o l’ultimo. Oltre alla generica mansione è importante scrivere cosa si fa, eventuali progetti di cui si è parte, mandati e quanto consente a chi legge di farsi un quadro.
- Elenco delle attività precedenti, dalla più recente a quella più vecchia, per un numero massimo di cinque anni. Si può andare oltre solo se la lunghezza del curriculum lo consente.
- Interessi personali ed hobby. Esistono varie scuole di pensiero, su ciò. Alcuni lo consigliano, altri no. Io sono tra quelli che optano per il no, soprattutto se siamo arrivati al limite della lunghezza massima del CV.
Il curriculum non deve superare le due pagine. Se hai più informazioni, non cedere alla tentazione di arrivare alla terza o quarta pagina. Finisci la seconda con due righe in cui dici che sei disponibile ad inviare molte altre informazioni, indicando i temi. Chi vuole, ti contatta.
Ricordati di inserire il consenso al trattamento dei dati, indicando chiaramente se è relativo solo alla ricerca in corso (se stai rispondendo ad una inserzione) o alla memorizzazione per altre eventuali ricerche. Il CV deve essere dattiloscritto, la lettera d’accompagnamento, invece, si scrive a mano, salvo che non sia una email, ovviamente.
Specificità del curriculum
Il curriculum che invii deve essere specifico per la situazione nella quale ti stai muovendo. Non c’è cosa più sbagliata che inviare un curriculum troppo generico e che non chiarisce bene chi sei. Prepara un documento completo, quindi, ma poi rifiniscilo per ogni invio. Mandare centinaia di curricula tentando di vincere sul numero non ti consente di avere un quadro preciso delle tue possibilità. Molto meglio inviarne pochi, ma specifici per le società destinatarie.
Ad esempio, io posso rispondere ad una ricerca di formatori nel campo del project management o partecipare ad una selezione di consulenti d’organizzazione. Non manderei mai, però, lo stesso curriculum ad entrambe le due aziende.
Attenzione a non mandare un curriculum eccessivamente ricco per il profilo a cui stai rispondendo. Se per un tuo motivo stai partecipando ad una selezione di un profilo più basso del tuo, considera che chi ti osserva si pone il dubbio se e quanto ti fermerai nella sua azienda, visto che hai uno skill evidentemente troppo alto per la posizione. Chi assume, non vuol dover ricominciare tutto da capo dopo sei mesi. Spesso in queste situazioni si preferisce scegliere una persona meno preparata di te, ma che non presenti il rischio di frettolose dimissioni per insoddisfazione del ruolo.
Visto che le professioni su web non sono spesso molto definite e le persone ricoprono varie mansioni, evidenzia nel tuo CV quelle attinenti alla ricerca. Non è sempre vero che se cerco un SEO, sono felice di assumere chi oltre ad aver fatto il SEO è anche un ottimo webmaster, un buon web designer ed un ottimo sviluppatore. E’ un comune errore di chi cerca lavoro, pensar ciò.
Formati del curriculum
E’ opportuno tenere il CV pronto in diversi formati, per rispondere più rapidamente ad una ricerca. Il formato per eccellenza è un documento .doc compatibile MS-Word (marchio di Microsoft Inc.), in quanto questo è leggibile dalla maggioranza delle aziende in Italia.
Una versione in .txt è importante perché molti selezionatori lo chiedono espressamente. La reimpaginazione di un .doc in un .txt è una cosa che se fatta frettolosamente può rendere quasi illeggibile il documento. Vale la pena di essere sempre pronti.
Occorre predisporre una versione del CV orientata alla banca dati. Ne parlo più avanti.
Due formati sono da inviare su esplicita richiesta: uno estremamente conciso ed uno dettagliato sino a comprendere se gli spaghetti ti piacciono al dente (ehm… magari non così tanto). Soprattutto il primo, se devi farlo al momento può diventare un incubo. E’ molto difficile condensare in mezza pagina ciò che normalmente metti su due. Vale la pena di farlo con calma, ragionando sulle cose più importanti e che facciano venir voglia di incontrarti a chi legge.
Il curriculum per la banca dati
Chi cerca una persona in una banca dati, non legge dieci mila curricula, ma fa una ricerca per chiavi. Ciò è di fondamentale importanza e devi tenerlo presente, se invii il CV ad una società che lo registrerà su un database. Scegli attentamente le parole che usi per descrivere la tua formazione e le tue attività. Usa termini che abbiano probabilità d’essere cercati. Se hai dubbi, prova a leggere le inserzioni sui giornali. La terminologia è quasi sempre la stessa.
Metti in alto ciò che è più importante. Chi registra, inizia dall’alto ed inserisce sino allo spazio disponibile. Poi salta. Considera, per esempio, che spesso si hanno quattro attività disponibili. Dove se ne hanno di più, si tende a registrare comunque solo le prime.
Pensando al web, è importante che tu riesca a fare una buona sintesi delle tue attività. Se non lo fai tu, lo farà chi registra nel database, con risultato probabilmente diverso da quello che ti aspetti. Se sei tu stesso a registrarti, la cosa è vera a maggior ragione. Non essendo abituato a sintetizzare in fretta o online, il tuo non sarebbe sicuramente un buon lavoro. Meglio farlo con calma, off-line e confrontarsi con qualcuno che possa darti un parere esterno.
Naturalmente ricordati che le aziende proprietarie dei db sulle ricerche di lavoro, spesso si passano i nomi. Il rischio che il tuo CV vada a finire nelle mani dell’azienda nella quale operi al momento, c’è sempre. Anche dove tu indichi con chi non vuoi venire a contatto, ricorda che è poi una persona a fare manualmente il controllo, con tutti i rischi del caso.
Per la registrazione online è a volte preferibile avere vari curriculum, uno per ogni mestiere che ci si sente in grado di fare. E’ più semplice restare coerenti e le possibilità di contatto aumentano.
Il curriculum per l’azienda che seleziona direttamente
Se invii un CV direttamente all’azienda finale, è fondamentale che il documento sia attinente alla ricerca. Prendi il tuo CV standard e togli tutto quello che non ha relazione o che non aiuta a definire un quadro che possa essere d’interesse. Ricorda che dall’altra parte c’è una persona che ha in mano un centinaio di CV e che in un paio d’ore deve organizzare gli incontri…Lettera o email d’accompagnamento.
Quando invii il CV, anche se prima hai parlato al telefono e sembra che non ci sia nulla da aggiungere, scrivi sulla email alcune note. Chi hai sentito al telefono, girando il tuo documento al responsabile, se tu non hai scritto nulla deve farlo al posto tuo, con risultati altamente imprevedibili.
Se hai sentito direttamente il responsabile della selezione, scrivi comunque. Sei solo uno dei possibili candidati e non puoi pensare che lui ricordi a memoria tutte le telefonate ricevute.
Cosa mi aspetto di trovare nella email o lettera di accompagnamento? Il motivo per cui hai pensato alla mia azienda, cosa cerchi, cosa pensi che di te mi possa interessare. Non essere frettoloso. Chi ti valuta inizia già da qui.
Conclusione
Concludo con due considerazioni. Se scrivi per un impiego all’estero, cerca in rete i formati richiesti. Il CV internazionale è diverso da quello italiano. Esistono varie scuole di pensiero su come si scriva un CV. Quello che ti ho esposto fa parte di una di queste. Non è detto che sia la migliore. La cosa importante è che tu abbia adesso una visione più completa di alcuni aspetti spesso sottovalutati o non considerati. Prova a fare una ricerca per le altre ipotesi.