Si è detto più volte che il successo di GNU/Linux in ambiente Desktop passerà senza dubbio dalla porta degli ambienti grafici, soprattutto per quell'utenza abituata già da anni a fare tutto a colpi di click, a spostarsi tra finestre magari utilizzando funzionalità come copia e incolla. Molte di queste cose sono già presenti da qualche anno, mancavano tuttavia alcuni dettagli e particolarità per rendere questi ambienti allo stesso livello delle interfacce grafiche di sistemi operativi storicamente desktop. I passi in avanti da fare dovevano soprattutto essere mirati a una maggiore usabilità e accessibilità. Inoltre mancavano del supporto per i tipi di scrittura orientale, cosa che sarebbe stata sicuramente molto apprezzata nei paesi dell'Est.
Con l'uscita di GNOME 2.0 e di KDE 3.0 molte di queste cose sono già realtà. Abbiamo già avuto modo di parlarvi di KDE 3.0, uscito già da tempo(cfr. Articolo:Il nuovo KDE 3.0). In questo articolo vi introdurremo le maggiori novità che hanno riguardato l'uscita della versione 2.0 di GNOME, rilasciato il 26 Giugno scorso. Come già detto le maggiori novità sono all'insegna dell'usabilità e accessibilità anche se non mancano ovviamente i ritocchi grafici "obbligatori" per un cambio di major release.
Come molti di voi ricorderanno GNOME è nato proprio in risposta a KDE col quale è da subito entrato in competizione. Il motivo di questa risposta va ricercato nel tipo di licenza adottata dalle librerie QT di Troll Tech sulle quali KDE si basava e si basa tuttora. A causa del tipo di licenza "non libera" di QT, il progetto GNU promose lo sviluppo di GNOME (GNU Network Object Model Enviroment). Dopo alterne vicende anche le librerie QT ora adottano la licenza GPL, ma tra i due progetti vi è ancora una "sana" e pacifica competizione.
Le novità
Dopo due release candidate e un ritardo di qualche mese rispetto alla tabella di marcia iniziale, ha visto la luce la release 2.0 del progetto. GNOME 2.0 è in larga parte una riscrittura della precedente versione. I cambiamenti a prima vista non sembrano sconvolgenti, ma sono anche innegabili i miglioramenti e i ritocchi estetici. Il windows manager di default resta Sawfish ed è stato confermato Nautilus come file manager (una sorta di Explorer di Windows 95 per chi ha familiarità con sistemi Microsoft). Proprio a proposito di Nautilus è notevole il lavoro svolto per allegerirlo e renderlo più veloce. In passato infatti uno dei limiti più grossi per GNOME è stato proprio Nautilus che ha fatto rimpiangere a molti il vecchio ma veloce e leggero GMC (che comunque in tanti hanno continuato ad usare).
Certo non si tratta di un programma leggero come il Gnome Midnight Commander, ma i vantaggi in estetica sono veramente tanti, e forse purtroppo è il prezzo da pagare se si vuole raggiungere come obiettivo il desktop. A proposito dell'estetica GNOME 2.0 supporta finalmente anche l'antialiasing dei font e l'alpha blending per le trasparenze delle immagini. Moltissimi dei pulsanti e icone della versione 1.4 sono state sostituiti con delle versioni più raffinate e accattivanti (potete dare uno sguardo a http://primates.ximian.com/~tigert/new_stock_project per maggiori dettagli.
Il supporto ai caratteri UNICODE, gestiti tramite la libreria Pango, che consentono la visualizzazione anche di tipi di scrittura non latini, cosa che avvicina sempre di più il free software al mondo orientale, presso il quale ha già molto seguito.
Enormi progressi sono stati fatti dal lato dell'usabilità e dell'accessibilità: sono state introdotte e "standardizzate" molte "scorciatoie" tramite combinazioni di tasti, che adesso sono supportate direttamente da GTK 2, le librerie sulle quali si basa GNOME. In questo modo è facile gestire delle azioni comuni a tutte le applicazioni GTK tramite combinazioni di tasti. Anche i menu sono stati riorganizzati in modo più funzionale e accessibile.
È stato completamente rivisto il "pannello di controllo" di GNOME (che ora si chiama gnome-control-center, al posto di gnomecc), modellato su Nautilus, ora più intuitivo (ogni componente è stata semplificata ed è stata anche diminuita la complessità dei menu), e accurato esteticamente.
Tra le tante novità c'è anche Yelp, il nuovo programma per la visualizzazione delle pagine della guida, molto semplice da usare (una specie di browser dell'help in linea).
Purtroppo però la versione 2 delle GTK rompe la compatibilità con le applicazioni sviluppate con le precedenti release di questa libreria, rendendo necessario un vero e proprio porting, non sempre semplice, ma la documentazione a proposito per gli sviluppatori è veramente abbondante, per cui non c'è molto di cui preoccuparsi.
In conclusione GNOME 2.0 conferma a pieno le aspettative (e personalmente giustifico anche il ritardo nella sua uscita, visti gli ottimi risultati ottenuti). È più veloce di GNOME 1.4, ma è anche più bello, leggero e "usabile". Certo alcune cose sono ancora da migliorare, altre non complete (come ad esempio la pacchettizzazione, non tutte le distribuzioni hanno ancora i propri pacchetti precompilati e alcuni, come quelli di Debian, soffrono di qualche problemino, oppure ad esempio il porting di alcune applicazioni per GNOME 1.4). Con questa versione il team di GNOME ha gettato le basi su cui lavorare e perfezionarsi con le prossime release, introducendo nuove feature, nuovi programmi e cambiamenti (anche se non sconvolgenti, ma pur sempre presenti e apprezzabili) nella veste grafica.