A List Apartè indubbiamente uno dei siti sul web design più stimolanti. Nel senso che, come tutte le cose stimolanti (e intelligenti), puoi anche non essere d'accordo con ciò che su quelle pagine si dice, ma sarai certamente spinto a rivedere le tue convinzioni, magari solo per poterle riaffermare con più forza ed evidenza.
Ogni settimana un paio di nuovi articoli esaminano, da punti di vista spesso poco comuni, le tematiche emergenti nel mondo del web. Insomma, fateci un salto, ne vale la pena. L'invito diventa quasi un'intimazione per chi possiede una versione qualunque di Netscape 4 o di Explorer 4 (o altri browser più vecchi): visitando questo sito potreste finalmente essere convinti a buttare nel cestino il vostro obsoleto strumento di navigazione e contribuire così a creare un web migliore!
Certo, perchè gli animatori di A List Apart sono anche tra i promotori del Web Standards Project (WaSP) (che ha da pochi giorni annunciato il rallentamento dell'intero progetto) e della campagna nota come Browser Upgrade, la prima iniziativa di rottamazione digitale mai concepita. Insomma, nella visione del WaSP, il vostro vecchio browser è come una di quelle puzzolenti e inquinanti auto diesel o senza marmitta catalitica di qualche anno fa: rende l'aria del web irrespirabile, non ha futuro, ed è pure una gran seccatura per il povero web designer costretto a dibattersi alla ricerca di una chimera chiamata compatibilità.
Altro che "Best with Any Browser"! To hell with bad browsers! Al diavolo i vecchi browser, che non è l'urlo di un web designer che sta creando un CSS per Netscape 4, ma il titolo, tutto meno che ambiguo, di un articolo di ALA in cui viene spiegata la strategia del gruppo.
Allora, cari utenti di vecchi navigatori, se non l'avete capito, è il momento di aggiornarsi. Andando sulla home page di ALA sarete accolti da questo messaggio, ovviamente invisibile a chi ha un browser recente (la traduzione è mia): "Il layout grafico di questo sito è visibile solo con un browser che supporta gli standard web, ma il contenuto è accessibile con ogni browser o dispositivo per navigare in Internet". In effetti, rispetto alla visualizzazione con browser compatibili con gli standard, si perde totalmente l'impaginazione, l'aspetto dei font, la barra del menu laterale, ma il contenuto è assolutamente accessibile. Diciamo che la pagina avrà un aspetto non molto dissimile dallo stile del sito useit.com di Jacob Nielsen.
Nello stesso messaggio è contenuto un link che vi indirizzerà alla pagina principale della campagna Browser Upgrade. Qui vi verrà gentilmente spiegato il perchè di questa iniziativa e sarete invitati ad installare un nuovo browser:
- Internet Explorer 6 per Windows
- Internet Explorer 5 per Mac
- Netscape 6.1
- Opera 5
- Konqueror (browser per ambiente Unix/Linux)
- IBM Web Browser
Sono gli unici software (ma anche Explorer 5 rientrava nell'elenco, a dispetto dei suoi bug) che in effetti offrono un
supporto pieno di questi standard:
- Html 4.0
- XML 1
- CSS1 e CSS2
- DOM1 - Core HTML/XML
- ECMA Script (la versione "ufficiale" di JavaScript)
Secondo gli animatori del WaSP (tra cui troviamo alcuni dei guru del web design americano, Jeffrey Zeldman in primis) finalmente i produttori di browser si sono insomma adeguati e hanno messo a disposizione strumenti pienamente aderenti alle raccomandazioni del W3C.
Ora non resta che convincere gli utenti ad adeguarsi a loro volta e gli sviluppatori a realizzare siti che che rispettino gli standard e sfruttino fino in fondo le potenzialità che mettono a disposizione. Non solo dunque codice validato, ma, ad esempio, uso spinto dei CSS. L'ultima battaglia sembra infatti quella di eliminare l'uso delle tabelle per la costruzione del layout, visto che i CSS offrono valide tecniche per lo stesso scopo.
L'attività di pressione pare ora rivolta alla case produttrici di editor web affinchè si decidano a realizzare programmi in grado di produrre codice compatibile con le specifiche del W3C. Non è escluso che anche su questo fronte si ottenga un successo. Ma rimangono altri punti deboli. Gli utenti innanzitutto. La disponbilità ad aggiornare il proprio browser non pare infatti essere una caratteristica del navigatore medio. Già nel 1999 Jacob Nielsen e altri hanno puntato la loro attenzione sul presunto "conservatorismo" degli utenti.
Il settore delle statistiche sull'uso dei browser non può offrire dati assolutamente certi, viste le variabili che sono in gioco. Fatto sta che secondo una recente analisi pubblicata sul sito WebSideStory dopo l'uscita di Explorer 6 la crescita dell'ultimo nato di casa Microsoft sarà quasi certamente più lenta della versione 5. La cosa non deve stupire. A fronte di novità non rivoluzionarie che interesse dovrebbe avere l'utente medio ad aggiornare? E onestamente non credo che l'argomento che Explorer 6 sia finalmente aderente agli standard possa fare presa su chi usa Internet per fare acquisti, divertirsi o per lavoro.
L'altro punto da considerare è la coppia sviluppatori/committenti. Con quali argomenti si potrebbero convincere questi ultimi che vale la pena davvero fare un sito ottimizzato per gli standard a fronte di una grossa fetta di utenti che rischiano di rimanere fuori dal gioco? Le critiche infatti non sono mancate: "la strategia del WaSP soffre di mancanza di pragmatismo" è stata la più comune. E il pragmatismo vuole che se il 30% dei miei visitatori ha browser datati io devo tenerne conto. E nel mio sito dovrò operare il giusto mix di tecnologie antiche e moderne. In realtà in altri suoi interventi e nelle pagine del suo eccellente libro (Dalla carta al Web, Hops Libri, pg. 462, Lire 68000) Zeldman si mostra più prudente e, pragmaticamente, prende atto della situazione attuale,
limitando i campi di sperimentazione estrema ai siti personali o specialistici.
Alcuni argomenti a favore del WaSP
In base a quanto detto la domanda sorge spontanea: cosa pensate che faccia il visitatore di un sito, magari di e-commerce (= un cliente perso), se la prima cosa che gli viene detta è:"Aggiorna il tuo browser o non vedrai quello vedono gli altri?". La risposta è facile....Via, più veloce della luce! E chi lo dice ora al direttore marketing? Però....Eh si, perchè i tipi del WaSP sono forse esagerati nel tono messianico e impositivo di certe prese di posizione, ma non c'è dubbio che sollevano questioni di grande peso.
Però dicevo.....Però il direttore marketing di quel sito non farebbe obiezioni davanti a un mirabolante sito in Flash, anzi sarebbe entusiasta! Per scoprire poi che un altro cliente è stato perso perchè non aveva il plug-in di Macromedia, non ha sopportato di dover attendere l'installazione del player (o non è stato capace di farlo), mentre magari non gli è stata fornita l'opzione di un sito in versione html.
E ancora. Il sito di ALA è basato sui CSS, non usa tabelle per il layout e poichè Netscape 4 non offre un supporto decente ai CSS solo il contenuto è pienamente fruibile (e non è poco). Siamo sicuri che la situazione sarebbe migliore costruendo un sito basato essenzialmente sulle funzionalità supportate da Explorer 5? Ricordate? "Questo sito è ottimizzato per Explorer 5 o superiore....." Belli i menu in html dinamico, interessanti gli i-frame, ma gli utenti dei vecchi browser o lo sfortunato utilizzatore di un Mac o di Linux non riuscivano probabilmente nemmeno a visualizzare i contenuti.
Ma scusate, se date un'occhiata alle raccolte di JavaScript o DHTML, quanti di questi script sono compatibili con i browser versione 4 o inferiore? È più responsabile usare questi effetti che fare una pagina ottimizzata per gli standard del W3C? Riflettiamoci un pò.
Dal mio punto di vista, l'approccio suggerito dal WaSP è pienamente accettabile. Basta intenderlo come una nuova versione della teoria della graceful degradation (per questi aspetti si veda anche l'articolo di Html.it nel dossier browser): secondo questa visione, per rendere un sito accessibile a tutti, bisogna prestare molta cautela nell'adozione di tecniche avanzate e tenere sempre presenti i vecchi browser. In pratica, posso costruire un sito che dia il meglio con Explorer 5, ma devo fare in modo che chi ha un altro browser, pur perdendo qualcosa, possa comunque accedere ai contenuti. Come è evidente c'è una debolezza: è un approccio fondato sul browser.
In una nuova visione, invece, il centro dovrebbero essere gli standard: realizzo un sito ottimizzato seguendo le specifiche del W3C ed opero una graceful degradation verso i browser che non le supportano pienamente. Non è la stessa cosa. Perchè gli standard sono comunque un punto fermo, accettabile e forse un giorno saranno fruibili da tutti; le funzionalità di un singolo browser tendono invece ad escludere senza però sfruttare le enormi possibilità derivanti da un'applicazione piena delle tecnologie previste dalle raccomandazioni del W3C (ad esempio, in tema di accesibilità per i disabili o di diffusione dei contenuti su diversi media).
Concludendo. Gli argomenti del WaSP, depurati da certi toni e provocazioni, vanno presi sul serio. Allo stesso modo di temi come usabilità e accessibilità hanno il pregio di essere richiami forti alla responsabilità e alla consapevolezza per chi opera nell'ambito del web design.
Riferimenti utili
Per finire una serie di link di approfondimento: