La storia di GIMP, iniziò nel 1995, quando Spencer Kimball e Peter Mattis, due studenti dell'Università di Berkeley, in California, svilupparono come tesina semestrale di un corso universitario, un programma di grafica open source. I due ragazzi, si appassionarono al progetto, al punto da volerlo
sviluppare, anche fuori dall'ambito universitario, così, nel Luglio dello stesso anno, Mattis, postò una serie di messaggi sui forum, chiedendo che caratteristiche e che tipo di strumenti dovesse avere un programma di manipolazione grafica.
L'avventura era iniziata e così, nel Novembre del 1995, vide la luce la prima beta release di GIMP (Gnu Image Manipulation Program), la versione 0,54, in cui vennero coinvolti nuovi sviluppatori, utenti e chiunque altro potesse aiutare a far crescere il progetto, tanto acerbo quanto
promettente.
Il primo programma di fotoritocco open source conquistò subito la sua fetta di pubblico, al punto che cominciarono a spuntare decine di pagine web dedicate a tutorial, plug-in e guide dedicate a GIMP. Nel 1996 Larry Ewing utilizzò il programma per disegnare Tux, la nota mascotte di Linux.
Dal 1995 di passi in avanti GIMP ne ha compiuti tanti, fino ad arrivare
all'attuale release stabile, la 2.6. Essa ha visto, diversi cambiamenti
importanti, a partire dalla nuova area di lavoro per arrivare all'introduzione di
GEGL.
Ma andiamo ad analizzare, punto per punto, le
caratteristiche peculiari di questa versione di GIMP.
L'introduzione di GEGL
La principale novità di Gimp 2.6
è il motore grafico GEGL("Generic
Graphics Library"), che permette di utilizzare una profondità
di colore a 32 bit per canale. Di default la profondità è
ancora ferma agli 8 bit per canale, ma è possibile impostare
l'utilizzo di GEGL, tramite menu. Possiamo inoltre applicare le operazioni GEGL dal menu Strumenti,
vedendone gli effetti in tempo reale sull'immagine in lavorazione (figura 1).
La nuova area di lavoro
L'area di lavoro risulta
notevolmente cambiata, con l'integrazione della barra dei menu
all'interno della finestra immagine. Essa diventa così la
finestra principale del programma.
I due pannelli laterali
ora sono totalmente indipendenti e restano in primo mano rispetto
alle finestre delle immagini (figura 2).
Gli strumenti che hanno subito miglioramenti
Lo strumento Selezione a mano libera ora ci permette di
disegnare dei segmenti geometrici, intervallando le linee rette con
quelle tracciate a mano libera (figura 3).
I Pennelli dinamici, invece, sono
dotati di una serie di algoritmi che
permettono, di settare parametri, come
pressione, velocità e casualità. Questo, ci permette di ottenere dei tratti realistici quando
utilizziamo gli strumenti di disegno (figura 4).
Le caselle di testo, ora, quando vengono ridimensionate, mandano a capo il
contenuto in modo automatico. Bisogna dire, però, che
per un uso ottimale dello strumento Testo bisognerà aspettare la
versione 2.8 di GIMP (figura 5).
La versione di passaggio, GIMP 2.7
Finora abbiamo parlato dell'ultima versione stabile, la 2.6, ma vorrei
portare la vostra attenzione anche sulla versione 2.7 (versione
instabile) che ci traghetterà verso la tanto attesa 2.8.
All'apertura del programma, l'interfaccia grafica risulterà con la
classica interfaccia multifinestra, offrendoci però la possibilità di
scegliere l'interfaccia a finestra singola, attivandola dal menu Finestre.
Un'altra differenza che salta subito all'occhio è il metodo di
salvataggio, che ora prevede il solo formato XCF, mentre, per salvare
in altri formati immagine, dobbiamo usare il metodo esporta (File > Esporta).
Osservando il menu Livelli, noteremo la possibilità di raggruppare più
livelli in un unica cartella e di applicare maschere di livello, all'interno di essa (figura 7).
Quando usiamo lo Strumento Testo, vediamo le modifiche apportate direttamente sull'area di lavoro e non
più in una finestra distaccata (figura 8).
Un'ultima novità è rappresentata dal miglioramento dello strumento Pennello, che ora supporta
parametri come il rapporto dimensioni e l'angolo (figura 9).
Installiamo GIMP 2.7
Come già detto, GIMP 2.7 è una versione di sviluppo, per cui non
esistono pacchetti compilati da installare. Per chi volesse provare
questa versione del programma l'unica strada è quella della
compilazione dei sorgenti. Di seguito viene spiegato come installarla su Ubuntu.
Cominciamo subito disinstallando, se necessario, la vecchia versione di GIMP:
sudo apt-get remove gimp gimp-data libgimp2.0
Ora installiamo le dipendenze:
sudo apt-get build-dep gimp gcc g++ ruby wget checkinstall
A questo punto bisogna installare e compilare le librerie Babl e Gegl:
wget ftp://ftp.gimp.org/pub/babl/0.1/babl-0.1.2.tar.bz2
tar jxvf babl-0.1.2.tar.bz2
cd babl-0.1.2 ./configure --prefix=/usr
make
sudo make install
wget ftp://ftp.gimp.org/pub/gegl/0.1/gegl-0.1.2.tar.bz2
tar jxvf gegl-0.1.2.tar.bz2
cd gegl-0.1.2 ./configure --prefix=/usr
make
sudo make install
Finalmente, il momento di compilare e installare GIMP:
wget ftp://ftp.gimp.org/pub/gimp/v2.7/gimp-2.7.1.tar.bz2
tar jxvf gimp-2.7.1.tar.bz2
cd gimp-2.7.1 ./configure --prefix=/usr
make
sudo checkinstall
Ora, potete modificare le opzioni di creazione del pacchetto a vostro
piacimento, ma consiglio di lasciare le impostazioni di default (figura 10).
Alla fine del processo, verrà generato un pacchetto .deb nella directory in cui vi trovate, non vi resta che installarlo con il seguente comando:
sudo dpkg -i nome_pacchetto
Ora dovreste trovare GIMP sotto il menu Applicazioni > Grafica.
Per ogni altra informazione, vi rimando al sito ufficiale di GIMP, dove
è possibile scaricare il programma per altre piattaforme e reperire
maggiori informazioni sullo sviluppo: