Canonical chiama, Red Hat risponde: l'eterna gara per la conquista di una posizione di leadership nel settore delle distribuzioni Linux per ambito Desktop continua incessantemente, senza che i protagonisti possano permettersi di prendersi una pausa. Dopo l'annuncio di Ubuntu Hardy 8.04, ultima nata in casa Canonical, ecco che dalla comunità Fedora sponsorizzata da Red Hat viene rilasciata Fedora 9, che, dopo mesi di intenso lavoro da parte del team di sviluppo, si appresta ad essere la principale concorrente della distribuzione sudafricana.
Tante novità in arrivo, quindi, dalla nona versione di Fedora, soprattutto per quanto riguarda la funzionalità e le prestazioni della distribuzione. I cambiamenti sono ravvisabili sin dal momento in cui si installa Fedora 9: l'installer Anaconda, infatti, ha subito un lavoro di aggiornamento notevole, ed ora supporta partizioni criptate, presenta una nuova immagine ISO per l'installazione, migliorata rispetto alle precedenti, supporta anche se in maniera sperimentale le partizioni formattate con file system ext4, e sfrutta HAL e dbus per il riconoscimento hardware.
Una delle caratteristiche di Fedora che ha sempre colpito è l'aspetto grafico: questa distribuzione si è sempre distinta per l'eleganza con la quale si presenta ai suoi utenti, ed anche stavolta non è stata da meno. Gli ambienti desktop disponibili da subito sono ben tre, e si tratta di GNOME, KDE e XFCE. GNOME è stato inserito in versione 2.22, ultima release stabile realizzata, e porta con sè tutte le novità introdotte col suo rilascio: da Gvfs, il file system virtuale per la gestione di una vastissima quantità di protocolli e formati, alle nuove caratteristiche di GNOME Display Manager, passando per tutte le innovazioni di GNOME 2.22. KDE si presenta con la release numero 4.0.3, che non si distacca molto da quella che è stata la versione 4.0.0. Insomma, con Fedora 9 si gode di tutte le ultime tecnologie realizzate in ambito desktop, con ambienti di lavoro sempre aggiornati e funzionali.
Per quanto concerne la gestione dei software e dei pacchetti, questa versione vede l'entrata in scena ufficiale di PackageKit, nuovo e comodo strumento grafico che migliora le prestazioni di Yum, applicazione caratteristiche di Fedora per l'installazione di nuovi programmi. La gestione delle connessioni di rete è stata notevolmente implementata, grazie all'aggiornamento di Network Manager alla versione 0.7, che supporta in maniera migliore rispetto alle precedenti versioni le connessioni a banda larga, soprattutto mobili, come ad esempio le connessioni GSM CDMA.
In Fedora 9 sono presenti da tempo anche due delle applicazioni che hanno suscitato il maggiore interesse nella comunità GNU/Linux sin dalla loro ideazione: si tratta di Compiz, gestore delle finestre in 3D, e PulseAudio, l'innovativo server audio capace di unificare e centralizzare la gestione dei suoni. Per abilitare gli effetti grafici di Compiz è necessario utilizzare lo strumento Effetti Desktop presente nel menù Sistema, sotto la voce Preferenze; PulseAudio, invece, risulta essere già attivo automaticamente.
Molta attenzione è stata data anche agli utenti che hanno la necessità di utilizzare applicazioni da ufficio: OpenOffice.Org, infatti, è stato aggiornato alla versione 2.4.
Il kernel Linux, alla base del corretto funzionamento di ogni distribuzione, è stato aggiornato alla versione 2.6.25, ed include diversi miglioramenti: è in grado di garantire un maggiore risparmio energetico utilizzando macchine con architetture a 64 bit, presenta un file di spec che prende il nome di kernel-spec e contiene numerose macro per una più semplice compilazione del Kernel stesso. Da sottolineare anche il fatto che le schede audio ISA non vengono montate in maniera automatica, ma bisogna procedere con il montaggio manuale.
Come detto, Fedora 9 supporta anche il filesystem ext4: di più recente realizzazione rispetto a ext3, con cui presenta un'ottima retro-compatibilità, risulta ancora essere in fase di sviluppo, per cui non tutte le distribuzioni lo supportano a pieno.
Coloro che utilizzano GNU/Linux anche a scopi di sviluppo software potranno trovare in Fedora 9 tutti gli strumenti di cui necessitano: l'intera distribuzione è stata compilata utilizzando le librerie GCC 4.3, disponibili anche all'interno della stessa; per ciò che riguarda le piattaforme di sviluppo, poi, Fedora 9 presenta Fedora Eclipse, una versione di Eclipse SDK basata sulla release 3.3.0 e modificata dal team Fedora. Da Ecplise, inoltre, vengono ereditati diversi progetti per lo sviluppo in numerosi linguaggi, come ad esempio Subclipse per SVN, PyDev per Python o PHPEclipse per PHP.
Un aspetto che il team Red Hat non ha certamente tralasciato è quello della sicurezza, tema molto a cuore a tutti gli utenti: PolicyKit permette una più sicura gestione dei permessi da concedere agli utenti, mentre SELinux rafforza il cuore della distribuzione, rendendola affidabile e sicura.
In conclusione, Fedora 9 può accendere in maniera concreta la lotta nel mondo delle distribuzioni Linux, grazie all'egregio lavoro svolto dagli autori e dalla comunità. Le immagini ISO sono pronte per il download, attraverso i mirror ufficiali, in versioni a 32 e 64 bit.