Continuando la nostra carrellata di mestieri legati al web, arriviamo oggi al SEO. Su molti forum si discute di motori di ricerca, di ottimizzazione, di posizionamento. In questo articolo scrivo cosa vuol dire fare il SEO e come ci si arriva. Niente trucchi su come porre il sito ai primi posti tra i risultati delle ricerche.
Cosa vuol dire SEO?
SEO significa Search Engine Optimizer (o Optimization, se lo riferisce all’attività, invece che a chi la compie) ed indica la persona che si occupa di far comparire il sito ai primi posti tra i risultati delle ricerche fatte dai navigatori sui motori. Il SEO è responsabile dell’ottimizzazione delle pagine per renderle idonee a scalare i risultati (ranking), operando direttamente o fornendo la sua consulenza agli sviluppatori. Spesso il SEO collabora con i progettisti per evitare problemi strutturali che possono dar luogo a siti estremamente difficili da posizionare.
Nelle situazioni in cui sia impossibile operare sul sito, il SEO usa dei sistemi che ne consentono il posizionamento senza l’intervento sulle pagine che lo costituiscono, principalmente creando welcome e doorway page esterne.
Ruolo del SEO, inoltre, è controllare periodicamente il posizionamento, analizzare i log per studiare le visite in arrivo dai motori di ricerca, individuare le chiavi maggiori apportatrici del traffico attinente al sito. Aspetto fondamentale di questo lavoro è la necessità di continuo aggiornamento, studio e sperimentazione. Le regole sono in costante modifica da parte dei motori ed è indispensabile restare sempre informati sugli algoritmi, sugli accordi tra i motori e sulle novità del settore.
È una mansione o un mestiere?
Sino a qualche tempo fare il SEO era solo un incarico tra quelli assegnati ad altre professioni. Spesso si trattava del webmaster, dello sviluppatore o di uno degli editori dei contenuti.
In considerazione della complessità che il lavoro si porta oggi appresso e della necessità di aggiornamento ed auto formazione costanti, fare il SEO è diventato un vera e propria professione. Chi si occupa di posizionamento sui motori di ricerca, raramente riesce a fare altro, ovviamente se lo fa in modo professionale.
La sensibilità verso questa necessità è in crescita. Basti pensare che esistono aziende in Italia che investono decine e decine di migliaia di euro in attività di promozione su web.
Le conoscenze necessarie al SEO
Qual è lo “skill" del perfetto SEO? Occorre conoscere l’Html come le proprie tasche, avere ben presente Javascript ed una infarinatura dei linguaggi di scripting server-side. Conoscenze approfondite, naturalmente, aiuteranno moltissimo.
Il SEO deve possedere le basi del protocollo HTTP e del modo di funzionamento di un web server. Non è necessario conoscere il datagramma di un pacchetto IP, ma la conoscenza dello scambio dei messaggi e dei codici di errore tra il server ed il browser consente di adottare sofisticate tecniche di ottimizzazione.
È fondamentale che il SEO conosca i criteri usati dai principali motori per stabilire l’attinenza di una pagina ad una chiave ricerca. Le regole sono infatti diverse da sistema a sistema. Servono la conoscenza del contesto economico in cui si opera ed in particolare le reti di scambi e accordi tra i vari motori.
Gli strumenti disponibili sono molti ed il SEO deve padroneggiarli per meglio indirizzare le attività di promozione. PPC, PPI, Posizionamento, Banner, Scambio Link non devono avere segreti. Saper leggere l’inglese è fondamentale per frequentare i forum internazionali oltre agli ottimi forum italiani (tra cui la sezione Motori di Ricerca del forum di Html.it).
Come diventare SEO
Non esiste attualmente una scuola che porti a questa professione. Un istituto tecnico legato all’informatica e una università dello stesso tipo sono l’ideale, ma non indispensabili. Molti SEO arrivano dal web marketing o con altri percorsi formativi. Sono disponibili, invece, molti corsi di società private, sia in aula, sia a distanza.
Un periodo di pratica di un anno o due assieme ad un SEO senior è indispensabile se si vuole intraprendere il mestiere. Alternativamente occorre studiare ed esperimentare senza lesinare le ore. Il SEO è un tira tardi di mestiere e fare le 3 ogni notte è cosa normale. Sia per gli autodidatti, sia per chi è inserito in una struttura aziendale, la frequentazione dei forum è obbligatoria.
Un posto di lavoro per il SEO
Il SEO lavora in una web agency, in una società specializzata nel posizionamento sui motori di ricerca o in un’azienda con un sito importante. Grandi portali o siti di commercio elettronico possono impiegare un SEO a tempo pieno, al punto da motivarne l’assunzione. Molti SEO operano come consulenti o con piccole società che prendono piccoli progetti in outsourcing.
La carriera del SEO
Il SEO è un mestiere troppo giovane in Italia per capire qual è la carriera tipo. Ad oggi posso prevedere che il posizionatore allarghi i suoi domini sino a contemplare il web marketing e che si sposti sulla consulenza che mira al miglioramento della conversione Visitatori/Clienti. Una possibilità è che diventi un piccolo imprenditore che con un suo studio realizzi progetti per conto dei propri clienti.
Conclusione
Fare il SEO è il mestiere perfetto per chi ha voglia di studiare senza interruzione, di sperimentare e di indagare su fenomeni e dinamiche legate alla navigazione. Buon divertimento.