Internet è certamente il più grande mercato espansione per la diffusione di contenuti. Chiunque può, semplicemente con una connessione a Internet, accedere a informazioni senza che le distanze geografiche siano un problema. In questo modo la Rete riesce davvero a dare una voce a chiunque voglia esprimersi e ci offre la possibilità di scegliere e di attingere noi stessi alle fonti, puntando proprio sulla grande libertà offerta dalla rete.
E se blog e siti di informazione, sempre più popolari e numerosi, offrono una versione digitale di qualcosa molto vicino alla carta stampata, i podcast, che negli ultimi tempi hanno avuto un vero e proprio boom posso essere paragonati a vere e proprie trasmissioni radio o video. Uno dei programmi più diffusi per accedere a contenuti offerti tramite podcasting è certamente iTunes di Apple. Questo programma però non è mai stato però disponibile per GNU/Linux e per ora l'unico modo per poterlo utilizzare è quello di ricorrere a Wine passando per la versione per Windows.
Quello di cui vorremmo parlarvi oggi però è Democracy player, un programma estremamente interessante disponibile in maniera nativa per Windows, Linux e Mac OS X. Quello che viene offerto è una gran quantità di contenuti video, molti di questi di natura amatoriale pubblicati con periodicità giornaliera, settimanale e mensile altri tratti da programmi televisivi liberamente disponibili. Per lo più si tratta di contenuti in lingua inglese ma sono presenti anche video in italiano.
La qualità varia ma all'utente viene lasciata una grossa libertà di scelta. Al di là dei contenuti è molto interessante porre l'attenzione agli strumenti utilizzati per creare questo software. In primo luogo troviamo VLC, utilizzato per visualizzare i filmati, che ha il grande vantaggio di essere multipiattaforma. Importante anche la presenza del codice di Mozilla utilizzato per l'interfaccia, molto intuitiva e che richiama anche in parte quella di iTunes.
Da un punto di vista tecnico mi ha colpito molto l'utilizzo di BitTorrent come sistema per la diffusione e la trasmissione dei contenuti. L'utilizzo di strumenti peer to peer, tra l'altro liberi, dimostra come questa tecnologia non sia vincolata ad atti di pirateria e a violazione di diritti d'autore ma rappresenta uno spirito di condivisione in uno spirito collaborativo che può rappresentare davvero uno dei settori in cui investire per lo sviluppo di tecnologia.