Negli ultimi mesi ha preso piede lo sviluppo di soluzioni basate su Linux e orientate al desktop. Se si esclude Mandrake, il cui sviluppo è iniziato in tempi decisamente "non sospetti", dopo Lindows, anche Xandros (cfr. articolo: Xandros Desktop Deluxe) e, probabilmente a seguito della crescente popolarità che la prima è riuscita ad avere "grazie" alla causa contro Microsoft, hanno pensato di realizzare dei pacchetti orientati al desktop.
Cosa è CrossOver
Cosa hanno in comune queste tre distribuzioni? La risposta è CrossOver, il programma di Codeweaver basato sul progetto OpenSource Wine, (Wine Is Not an Emulator) (cfr. articolo:WINE, come installare ed usare l'"emulatore" di Windows). Abbiamo visto come con WINE sia possibile eseguire delle applicazioni per Windows, purtroppo però con dei seri limiti che spesso non consentono di eseguire applicazioni troppo complesse. Sono nati perciò alcuni progetti commerciali paralleli a WINE, che avevano lo scopo di modificarlo per adattarlo ad usi particolari che consentissero l'esecuzione di una specifica serie di applicazioni. Vi abbiamo già parlato di Winex (cfr. articolo:Winex: le Directx per Linux), la versione di Wine in grado di supportare anche DirectX.
CrossOver è un'altro progetto, che ha appunto lo scopo di consentire l'esecuzione sotto Linux di applicazioni chiave per Windows. Cosa ha di particolare? La sua peculiarità è quella di garantire l'esecuzioni di tutta una serie di applicazioni che alcuni ancora stentano (o è più opportuno dire stentavano) a trovare sotto GNU/Linux. Una di queste è Microsoft Office, suite per l'ufficio per eccellenza, alla quale sono affidati i documenti di moltissime società. La fiducia verso Linux da parte di alcune aziende legate particolarmente al mondo Microsoft potrebbe essere certamente maggiore se venissero supportate le applicazioni che hanno sempre utilizzato.
CrossOver è in grado di garantire questo, consentendo l'esecuzione di programmi come Microsoft Office, Lotus Notes, Internet Explorer e Quicken.
In particolare CrossOver si divide in due pacchetti: CrossOver Office, un programma che consente l'esecuzione di un generico programma per Windows, e CrossOver Plugin, un tool per permettere anche a Linux di poter utilizzare i plugin più comuni in ambiente Microsoft.
Proviamo CorssOver
Durante le nostre prove CrossOver si è dimostrato un ottimo prodotto. È stato in grado di funzionare anche là dove Wine aveva notevoli problemi. Microsoft Office 2000 è stato installato senza problemi e non si sono avute brutte sorprese durante il suo utilizzo. Con Wine infatti spesso anche se si riesce a lanciare un'applicazione, non è detto che questa funzioni a dovere.
CrossOver ci ha concesso di utilizzare Office 2000 (purtroppo Office XP non è ancora supportato) anche sotto Linux. Assieme a Word, Excel, Powerpoint, Access, ecc. l'installazione di Office ha provveduto a inserire anche Internet Explorer 5.5, che non ha dato alcun problema. Abbiamo anche provato Internet Explorer 6.0 ma abbiamo avuto un paio di errori indecifrabili durante la fase di installazione. Dopo aver provato a ignorare questi errori l'installazione è stata portata a termine con successo. Nonostante questo però i problemi con questa versione di Internet Explorer non sono mancati (in particolare una volta avviata restava in uno stato di freeze con successivo crash che rendeva di fatto impossibile il suo utilizzo). Abbiamo preferito quindi accontentarci della versione 5.5, quella supportata ufficialmente.
Anche Office 2000 ha funzionato a dovere con una fluidità pari (se non superiore) a quella di Windows. CrossOver Office si è rivelato anche un prezioso strumento per installare altre applicazioni che con Wine avevano dei problemi. Peccato però per la mancanza del supporto a DirectX che consentirebbe ad esempio di utilizzare gli ultimissimi giochi per Windows anche su Linux, cosa molto comune su computer di tipo Desktop, a cui CrossOver si rivolge.
Anche CrossOver Plugin dimostra tutta la sua potenza consentendoci di utilizzare Quicktime o Windows Media Player 6.4 o Real Player 8 anche sotto Linux.
Ma è davvero utile?
Unico dubbio che resta è sulla reale utilità di un prodotto del genere: per quanto il ruolo e le potenzialità di CrossOver restino certamente notevoli, non posso fare a meno di notare come in fondo molte delle applicazioni supportate possano essere sostituite efficacemente da analoghi progetti OpenSource, come ad esempio Mozilla o OpenOffice. Probabilmente lo scoglio maggiore è di carattere psicologico per le aziende che possono non sentirsi sicure nell'abbandonare il software che hanno utilizzato fino ad ora. Nonostante questo CrossOver resta potenzialmente un eccellente strumento in mano agli sviluppatori che volessero effettuare un porting delle proprie applicazioni da Windows a Linux senza troppe difficoltà.
Probabilmente può essere un investimento che vale la pena fare per le aziende che stanno puntando su Linux come soluzione per gli uffici, anche in virtù del fatto che è comunque richiesta una licenza dei programmi commerciali che si intende far girare tramite CrossOver, per cui alla fine il costo per l'acquisto del prodotto di CodeWeaver (69.95 dollari per l'accoppiata CrossOver Office e CrossOver Plugin) probabilmente inciderà soltanto in minima parte rispetto a tutte le altre licenze necessarie per il software in uso. La scelta finale resta quindi alle aziende, che potranno finalmente optare per una via di mezzo tra l'abbandonare completamente Microsoft e continare a utilizzare Windows, senza poter risparmiare con Linux.