Su tutti i forum in questi mesi non si parla d’altro. Google sembra impazzito…
i risultati non sono attinenti alle ricerche… siti da sempre nelle prime
posizioni sono spariti dai risultati… che fare per tornare al primo posto….
Sono solo alcuni esempi. Tutti sono preoccupati ed in generale c’è
molta ansia. Vogliamo fare assieme qualche considerazione?
Credo che per capire cosa sta succedendo e cosa possiamo fare, occorra fare un
punto della situazione su cosa sono oggi i Motori di Ricerca e quali i principali
processi in atto.
Eterna guerra Motori / SEO
Una premessa che deve essere compresa e mai dimenticata: il motore non vede come
suo utente il webmaster del sito, ma il navigatore che cerca informazioni.
Il suo obiettivo non è far salire certi siti piuttosto che altri (questo
è solo un mezzo, non l’obiettivo), ma soddisfare il visitatore che
ha lanciato una query d’interrogazione della sua base dati.
I team di sviluppo che implementano i vari algoritmi che supportano le funzioni
di un motore, ben sanno che a fronte dell’attività di redazione dei
contenuti di un sito, i SEO lavorano per migliorare la visione d’attinenza
che il “sistema motore" ha del sito stesso.
Il motore tenta di stabilire l’attinenza secondo suoi schemi, i SEO tentano
di far sì che l’attinenza sia controllata dalla loro attività.
Ciò porta ad una vite senza fine d’attività. Il motore cambia
i suoi algoritmi per rendersi non influenzabile dalle attività di posizionamento,
i SEO cambiano i propri metodi per adeguarsi alla nuova situazione e ricominciare
ad influenzare. Senza fine.
L’attinenza dei risultati
L’obiettivo principale di un Motore di Ricerca è soddisfare il visitatore.
Il visitatore è soddisfatto se a fronte di un suo interesse espresso da
una stringa di ricerca, il Motore gli restituisce un nutrito elenco di siti attinenti.
Attinenza e numero, quindi.
Il numero dei siti è forse meno importante, ma non sempre. Solitamente,
comunque, si preferisce una piccola lista di siti attinenti, piuttosto che una
lunga lista di siti non attinenti.
Il lavoro degli sviluppatori, quindi, è centrato su questi aspetti che
convergono alla realizzazione dell’obiettivo:
- leggere e recensire il maggior numero di siti per popolare il database
di possibili risultati; - stabilire l’attinenza di ogni sito in relazione alla ricerca
effettuata dal visitatore; - aumentare le performance per adeguarsi alla maggiore potenza elaborativa
richiesta dai nuovi algoritmi e dai volumi sempre crescenti.
Miglioramenti qualitativi
La qualità deve aumentare per restare competitivi. Nuovi sistemi di ricerca
si affacciano sul mercato, aziende nascono ed altre spariscono. Il mondo dei Motori
di Ricerca è fatto da S.p.A. che come tante devono combattere la concorrenza.
Altavista sta facendo molto per migliorare i propri risultati. Fast ha notevolmente
migliorato l’attinenza in questi ultimi mesi ed ha annunciato accordi per
la lettura dei file di Flash. Inktomi è stato acquistato da Yahoo e potrebbe
(si vocifera) sostituire Google come seconda sorgente di uno dei più grandi
gruppi.
Google non può certo restare a guardare e deve lottare per mantenere la
leadership che molti associano al suo nome. Tale lotta è da sempre basata
sulla qualità e sull’attinenza dei risultati con le ricerche.
Necessità di novità
Il marketing ha le sue regole e anche queste sono componenti importanti dell’attività
aziendale. Google sa che a fronte di annunci importanti dei suoi concorrenti (lettura
dei file Flash, catalogazione con glossari, aggregazione di diversi sistemi di
ricerca per formare network più estesi) deve darsi da fare sul piano delle
novità.
Nel caso di Google, darsi da fare sul piano delle novità significa principalmente
lanciare nuovi metodi per ricavare l’attinenza dei siti, col fine di soddisfare
ancora di più i propri utenti (i ricercatori, ricordiamolo, non i webmaster).
Modifiche agli algoritmi d’estrazione dei risultati
Ecco cosa sta facendo Google! Sta lavorando per noi (i visitatori). Sta pensando,
progettando, implementando e collaudando nuovi sistemi che gli consentano di migliorare
l’attinenza dei suoi risultati con le ricerche.
Le modifiche degli algoritmi, pare, sono sostanziali e ribaltano molti degli assunti
di questi anni. Le regole generali sono sempre le stesse, ma nuovi parametri acquistano
importanza e altri la perdono (anche se tutti i parametri sono sempre influenti).
In particolare, ciò che sta sconvolgendo le posizioni è il fatto
che Google, con sistemi non ancora del tutto chiari, “calcola" l’attinenza
guardando meno la pagina in se e maggiormente quanto questa sia inserita in
un contesto e quanto alla pagina si da importanza dall’esterno, in relazione
ad un certo tema. Il come, non è ancora chiaro.
Aggiornamento in tempo reale del database
Altra cosa importantissima. Eravamo abituati ad un aggiornamento circa mensile
dei database di Google (la famosa Google Dance) ed invece ora pare essere continuamente
in ballo. Che succede?
Succede che gli spider passano più frequentemente (secondo loro criteri,
ovviamente), i risultati sono in continua variazione (in modo ciclico, con curva
sinusoidale). La nostra pagina entra, poi esce, poi rientra ancora, poi riesce,
ecc. ecc.
Cosa succederà in futuro?
In futuro cosa succederà ovviamente nessuno lo sa con precisione (e per
fortuna, aggiungo io). Probabilmente neanche i progettisti di Google.
Forse assisteremo a liste di risultati i cui siti non sono attinenti secondo gli
schemi ai quali eravamo abituati e basati principalmente sul PR e sull’ottimizzazione
delle pagine, ma su quanto su web si dice di esse.
Il criterio generale è (con algoritmo ancora misterioso): per questa chiave,
cosa dice il web di questa pagina? 10? Allora è al primo posto, altrimenti
è più in basso.
Fattori saranno, probabilmente:
- glossari di termini sinonimi per rendersi più indipendenti
dalla singola key-phrase e più attinenti al tema espresso da più
termini diversi; - contestualizzazione della pagina per avere attinenza in base allo
specifico ed anche al generale, con collegamenti trasversali; - penalizzazione di eccessi d’ottimizzazione su temi singoli
(o peggio, chiavi singole); - rotazione dei risultati per aumentare il set di risultati visibili
Facciamo un esempio di cosa vuol dire ciò? Supponiamo di cercare un
sito sui pannelli solari.
Pannelli solari e moduli fotovoltaici sono la stessa cosa. Per noi. Per il motore
sino a ieri no e al primo posto appariva il sito meglio ottimizzato su “pannelli
solari". Domani potrebbe comparire prima un sito non ben ottimizzato su
tale concetto, ma anche ottimizzato (non benissimo, magari) su “moduli fotovoltaici".
Il motore, però, ora sa che sono la stessa cosa e quindi gli da importanza.
Se poi le pagine che parlano di “pannelli solari" stanno su un sito
dove si parla anche di altri temi attinenti, meglio. Pagine splendidamente a tema,
ma pubblicate su siti con diversi contesti, avranno meno significato.
Cosa facciamo in questo momento di transizione?
Niente! Google non ha ancora consolidato il suo algoritmo ed è in piena
attività di debug e modifica. Modificare le nostre pagine in questo momento
è pura follia. Crediamo di correre ai ripari, in realtà stiamo
correndo dietro a qualcuno che non sa ancora dove sta andando e dove si fermerà.
Se proprio non riusciamo a stare a guardare, scriviamo nuove pagine di contenuti
(per carità, le vecchie non si toccano, ricordiamo la curva sinusoidale
dei risultati) con variazione ai parametri noti. Meglio ancora, se abbiamo tempo
e soldi, approntiamo nuovi mini-siti.
Esiste un vecchio proverbio. Cambiar gioco solo a bocce ferme.
Cosa faremo in futuro?
In futuro faremo Public Relation con gli altri webmaster, preoccupandoci di inserire
i nostri contenuti in contesti a tema.
Per chi vuol lavorare da solo:
- identificare il tema principale;
- individuare i temi collegati;
- individuare le chiavi che li esprimono ed i loro sinonimi;
- realizzare siti di contenuti, di contenuti, di contenuti;
- inserire i siti in contesti a tema.
L’ottimizzazione resterà importante ed il PR pure. Più importante,
però, saranno i temi ed il contesto esterno al sito.
Conclusione
La solita vecchia regola. Se comprendi come ragiona il visitatore che ti cerca,
forse capirai la strada che il motore tenta di seguire. Ora più che mai.