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Blackworm: attacco fallito

Sono pochi i computer che allo scoccare del 3 febbraio hanno visto cancellati i propri documenti dal worm Blackworm/Kamasutra. I numeri di un fallito attacco
Sono pochi i computer che allo scoccare del 3 febbraio hanno visto cancellati i propri documenti dal worm Blackworm/Kamasutra. I numeri di un fallito attacco
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Il worm Blackworm (detto anche Kamasutra) ha lasciato che la data del 3 febbraio passasse senza troppi danni. Solo in Italia si è assistito ad un'infezione in grande stile che avrebbe colpito il comune di Milano, tanto da costringere Palazzo Marino a vietare l'uso dei computer anche per le normali procedure amministrative. In altri luoghi le cronache non rilevano nulla più che pochi guai. Anche facendo una ricerca sui newsgroup di Google con parola chiave 47 0F 94 93 F4 K5, la sequenza di caratteri con cui il worm ha sovrascritto il 3 febbraio undici tipi diversi di documenti, da Word a Pdf, le richieste di aiuto non superano le poche decine.

Insomma, un grande flop. Avevamo avvertito, alcuni giorni fa, che dai dati di analisi del nostro motore di scansione antivirus, che filtra quotidianamente decine di migliaia di mail, non emergevano grandi infezioni per l'Italia.

Uno studio del Caida (Cooperative Association for Internet Data Analysis) ha cercato con metodi scientifici di determinare quanto è stata vasta l'infezione del worm che ha gettato, alimentato dalla stampa, nel panico i navigatori della rete, facendoli cadere di nuovo in una sorta di nuova sindrome da "Millennium bug".

Secondo quanto pubblicato dal centro studi i computer nel mondo infettati dal worm sono stati un numero di unità variabile fra 469,507 e 946,835, un numero irrilevante se si considera che il solo Blaster ne infettò, a sei mesi dalla sua comparsa, quasi trenta milioni e che il numero di computer su Internet è calcolato essere di circa 400 milioni.

La stessa analisi entra anche nel dettaglio delle distribuzioni nei vari paesi del mondo. Secondo l'analisi il paese più colpito dall'infezione è stata l'India che ha totalizzato un numero variabile fra 151 e 273 mila computer infettati e da sola rappresenta il 30 per cento delle infezioni mondiali. Dietro l'India troviamo il Peru, tra gli 87 e i 150 mila computer infettati. Solo terza l'Italia che, al massimo, potrebbe avere 58 mila computer con il virus installato. Sempre rifacendoci ai dati di computer attivati e connessi a Internet nel nostro paese (quasi 10 milioni), possiamo rilevare che gli host colpiti da Blackworm rappresentano solo lo 0,6 per cento nazionale.

Inoltre, oltre ad essere poco diffuso, Blackworm non è stato attivato anche per altre cause. È possibile che in molti non hanno riavviato il computer il giorno indicato per l'avvio della cancellazione, oppure semplicemente il worm non è riuscito a caricare interamente il proprio codice nocivo all'interno del sistema, pur avendolo infettato.

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