La decisione di Apple di passare ad architettura Intel ha influenzato certamente anche il mondo del software libero. Basti pensare ad esempio all'enorme quantità di distribuzioni, prima tra tutte Yellow Dog, che erano studiate per poter essere utilizzate su processore PowerPC. L'uscita dei primi iMac Core Duo ha dato la possibilità di studiare e di analizzare quanto ci sia in comune tra i nuovi PC Apple e i normali PC basati su Intel.
Mentre per alcuni si è aperta una vera e propria sfida per riuscire a utilizzare Mac OS X su un comune computer non Apple, oppure per usare Windows su un iMac, c'è chi sia già riuscito a fare il boot di Linux su uno dei nuovi PC della casa di Cupertino.
È importante notare come alla fine, prestazioni a parte e sorprendenti feature di processore e scheda video, l'architettura di un iMac Core Due è esattamente quella di un normale PC. La differenza più importante è data dalla presenza della EFI (Extensible Firmware Interface) al posto dell'IBM PC-BIOS. Conseguenza pratica di questo è l'impossibilità ad esempio di usare Lilo (o Grub) e un differente metodo di accesso alle periferiche. Esiste però "elilo" un bootloader studiato appositamente per avviare Linux su questo tipo di firmware. È un progetto funzionante e che risale al 2004, originariamente studiato per i sistemi Intel a 64 bit di Hewlett Packard, che hanno adottato fin dall'inizio EFI.
I risultati ottenuti dal progetto dimostrano come il pinguino sia in grado di posare la sua zampa anche sulla nuova generazione di Apple. Linux tramite elilo è stato in grado di fare il boot da un hard disk USB. Ma non solo: è stato possibile utilizzare il framebuffer usando il driver generico VESA vesafb e la scheda di rete. L'utilizzo di X sembra essere esclusivamente questione di tempo, visto che X.org può utilizzare un analogo driver generico VESA. Per ora ci si è accontentati della ricompilazione del kernel, con l'installazione di una Gentoo.
I progressi fatti danno dimostrazione di quale sia la versatilità del sistema operativo del Pinguino, e di come il software libero, con pochi sforzi, possa adattarsi a una realtà che cambia.