Il colosso dei semiconduttori Intel ha definito il 2021 come il suo anno migliore di sempre in termini di fatturato. Durante la presentazione dell'ultima trimestrale d'esercizio il gruppo capitanato da Pat Gelsinger ha infatti mostrato agli investitori i numeri relativi ai ricavi di un anno in cui, per ragioni legate all'emergenza pandemica, il segmento PC ha registrato un'impennata delle vendite altrimenti imprevedibile.
Ricavi in crescita, profitti in calo
Se però da una parte però Santa Clara potrebbe vantare ottimi risultati dal punto di vista delle entrate lorde, dall'altra i margini relativi alla crescita non apparirebbero particolarmente elevati. Considerando un giro d'affari su base annua pari a 74.7 miliardi di dollari non si sarebbe andati oltre un incremento pari a 2 punti percentuali, migliori invece le performance dell'ultimo quarto con un +4% motivato da 19.5 miliardi confluiti nelle casse di Intel anche grazie al periodo dedicato allo shopping natalizio.
Discorso differente per quanto riguarda gli utili netti che sarebbero stati in calo sia su base trimestrale che anno su anno. Nell'ultimo quarto del 2021 la compagnia californiana avrebbe riportato profitti per 4.6 miliardi contro i 5.9 dello stesso periodo dello scorso anno, considerando invece l'andamento complessivo sarebbero stati registrati utili netti per 19.9 miliardi contro i 20.9 miliardi del 2020.
E' comunque bene precisare che le previsioni degli analisti finanziati riguardo al netto erano leggermente meno ottimistiche rispetto al dato definitivo, cioè di poco superiori ai 18 miliardi.
Intel e chip shortage
Parlando di uno dei più grandi chipmaker mondiali non si può naturalmente ignorare il problema del chip shortage che sta coinvolgendo sia i produttori di semiconduttori che quelli di dispositivi elettronici. Nel caso specifico di Intel la divisione Client Computing Group, che è anche il suo asset produttivo principale nonché quello più coinvolto nel mercato dei microchip per laptop, durante l'ultimo trimestre i ricavi sarebbero stati pari a 10.1% con un decremento del 7% anno su anno.
Data la penuria di semiconduttori a livello globale, l'ampliamento della domanda di questi componenti e il conseguente aumento dei prezzi gli analisti si sarebbero attesi dei risultati migliori in termini di fatturato. Il fatto che probabilmente anche Intel non riesca a generare un'offerta sufficiente a soddisfare le richieste restituisce un'idea abbastanza chiara di quanto sia grave la situazione per quanto riguarda la disponibilità di semiconduttori.
Notizie migliori arriverebbero invece dalle divisioni che si occupano dei chip per i Desktop, dei Data Center, delle soluzioni per l'IoT e della guida autonoma. Queste ultime infatti sarebbero cresciute rispettivamente di 20, 33 e 43 punti percentuali anno su anno.