Gli appassionati di retrocomputing hanno spesso a che fare con vecchi sistemi operativi e software che hanno ben poco a che vedere con quelli moderni. Finché ci si ferma all'uso di vecchi videogiochi ed emulatori, questo può anche non rappresentare un problema. Ma nel momento in cui si vuole abbinare alla passione per i vecchi videogame anche l'uso di un browser per esplorare il web moderno, l'uso di piattaforme datate può diventare proibitivo.
Per risolvere questo problema, lo sviluppatore Topi Talvitie ha pensato ad una soluzione tanto creativa quanto funzionale. La sua idea prende il nome di Browservice, che potremmo riassumere come un servizio di Browser-as-a-Service (nella più classica delle definizioni di piattaforme ed infrastrutture Cloud moderne). Si tratta di un web proxy, a cui è possibile richiedere qualsiasi pagina web moderna. Il proxy, anziché restituire la pagina così com'è sul server originale, ne effettua il rendering sfruttando il CEF (acronimo di Chromium Embedded Framework), che permette di eseguire una istanza di un browser Chromium. Una volta renderizzata la pagina su tale istanza, il risultato viene compresso ed impacchettato in una immagine PNG (di fatto, uno screenshot della pagina), che viene poi restituita al client richiedente originario, unitamente ad una barra di controllo ed uno script JavaScript che si occupa di intercettare tutte le interazioni dell'utente, inviandole di volta in volta al proxy (che eseguirà i risultati sulla pagina precedentemente renderizzata).
Sembra un meccanismo piuttosto macchinoso. Eppure, secondo l'autore, questa soluzione ha diversi vantaggi. In primis, essa permette di rendere accessibile il web moderno da una vasta gamma di browser datati (la lista completa è disponibile sulla pagina di GitHub del progetto, da cui è possibile anche scaricarlo). Inoltre, questo approccio garantisce anche un certo livello di sicurezza: è infatti facile capire che qualsiasi vecchio browser porta con sé una quantità non indifferente di falle di sicurezza. L'impacchettamento del solo front-end all'interno di una immagine, pur limitando inevitabilmente alcune funzionalità del sito originario, evita infatti l'esecuzione di script potenzialmente dannosi sul browser (non sicuro) del client richiedente.
L'installazione può essere effettuata seguendo la procedura descritta sulla pagina di GitHub, ma consiste sostanzialmente nel download del codice del web proxy, che va installato su una macchina Linux (l'unico sistema operativo attualmente supportato). Una volta installato, è sufficiente impostare l'URL che punta a tale proxy come pagina principale del nostro browser "d'annata", e utilizzare la control bar per accedere all'indirizzo che ci interessa visualizzare.
Il video seguente mostra un esempio di utilizzo di Browservice su Internet Explorer, a sua volta installato su Windows NT: