Dato più volte per morto e sepolto, considerato un linguaggio incompleto e addirittura dilettantesco da numerosi sviluppatori, protagonista della frustrazione di molti professionisti del codice ma comunque ancora maggioritario e con tutta probabilità destinato a rimanere tra noi per tanti anni a venire. PHP è ancora la soluzione server side più utilizzata in Rete. Sarà anche per merito di WordPress, anzi sicuramente quest'ultimo è la ragione principale del suo attuale market share, ma secondo l'ultimo report pubblicato da W3Techs per il momento la creatura di Rasmus Lerdorf non avrebbe rivali sul Web.
I numeri di PHP nel 2021
I dati recentemente presentati sono stati raccolti dai ricercatori tenendo contro dei primi 10 milioni di siti Internet presenti nella classifica di Alexa. La scelta di tale campione non è stata casuale in quanto analizzando soltanto progetti ad alto e medio traffico diventa minore il rischio di inquinare i risultati includendo pagine spam o contenuti che fanno riferimento a servizi per il parcheggio dei nomi a dominio.
Ad oggi PHP sarebbe il linguaggio di sviluppo alla base di quasi l'80% dei siti Web più frequentati (per la precisione il 78.9%), si potrebbe pensare che tale percentuale sia il risultato di un decremento verificatosi nel corso degli anni, soprattutto a causa dell'emergere di tecnologie alternative, ma anche in questo caso il responso del report sarebbe differente: nel 2010 i siti Internet animati tramite PHP erano il 72.5%.
Non siamo davanti al record registrato nel corso del 2015 (80.6%) ma parliamo di una distanza pari a pochi punti percentuali.
ASP.NET, Ruby, JavaScript e gli altri
PHP non sarebbe soltanto il linguaggio più utilizzato online ma anche l'unico in grado di vantare una quota di mercato superiore ai 10 punti percentuali. L'altro "grande" protagonista dello sviluppo lato server sembrerebbe essere infatti ASP.NET, il Web framework di Microsoft, con un comunque onorevole 8.3%. Considerando l'ultimo decennio la storia di quest'ultimo sarebbe stata però molto più travagliata: nel 2010 il suo market share arrivava a sfiorare 1/4 dei siti analizzati (24.4%), ora non si andrebbe oltre l'8.3%.
A tal proposito è utile osservare come lo scorso gennaio tale percentuale fosse più alta, il 9.3%, con una perdita pari ad un punto in pochi mesi.
Da segnalare anche la crescita di Ruby con un 5.3% che era appena lo 0.5% nel 2010. Risulta invece ancora molto limitato l'utilizzo di JavaScript per il server side (1.5%) così come quello di Java (3.7%) e Python (1.4%).