Negli ultimi tempi gli analisti hanno parlato spesso del ruolo di Twitter come piattaforma utile al business. Il social network del cinguettio, per quanto ancora molto popolato, sul fronte del digital marketing sembra infatti aver ceduto il passo a piattaforme oggi più rilevanti, come ad esempio Instagram e il sempre più complesso Facebook. Eppure, per quanto il suo fascino possa risultare in calo agli esperti, vale ancora la pena di investire. Ma quali sono i consigli da adottare per massimizzare la propria resa su questo servizio?
Innanzitutto, è necessario comprendere se Twitter risponda effettivamente alle esigenze della propria azienda. È certamente la piattaforma ideale per cavalcare i trend del momento, data l'estrema popolarità degli hashtag, magari sfruttando un trending topic - purché effettivamente inerente con la propria attività.
È quindi anche utile per esplorare nuovi target o cercare di conquistare un'utenza differenziata, mentre risulta decisamente meno efficiente nel veicolare contenuti di immagine o video, dove altre piattaforme hanno la meglio. Di seguito, qualche idea.
Aumentare le interazioni
Rispetto ad altre piattaforme, è molto più difficile individuare su Twitter quali siano le tipologie di pubblicazioni maggiormente in grado di generare conversioni, poiché inserirsi in modo rilevante nelle conversazioni è più difficile, si ha a che fare con un utenza molto volatile la cui interazione potrebbe esaurirsi nel giro di pochi tweet e anche per la natura molto veloce dell'aggiornamento dei feed in homepage.
Tuttavia, vi sono di certo delle modalità utili per aumentare il proprio click-through.
Innanzitutto, sembra che i tweet corredati di immagini o video siano in grado di attirare maggiormente le attenzioni degli utenti, quindi questa modalità dovrà essere sfruttata il più possibile. Ovviamente un contenuto visivo non basta per generare una conversione, serve anche inserire dei link rilevanti che possano incuriosire le persone che incontrano la condivisione nel proprio feed oppure all'interno di un trending topic.
Il link è bene posizionarlo il prima possibile nel proprio messaggio, magari abbreviato con servizi come Bit.ly o analoghi, poiché non solo i caratteri a disposizione sono pochi - sebbene l'azienda di recente li abbia aumentati - ma anche la visualizzazione potrebbe risultare parziale per interventi troppo lunghi.
Sul fronte degli hashtag, è bene sceglierne un paio effettivamente rilevanti, senza esagerare per evitare lo spamming.
Ritmo di pubblicazione
Così come già accennato, poiché il feed è organizzato in modo differente rispetto ad altri social network, la sopravvivenza di un tweet nel feed dell'utente è molto ridotta. Così come riporta Queezly, un tweet dopo 20 minuti è già defunto all'interno del feed principale.
Pochissimo, se si considera come su Facebook si raggiunga il picco della reach entro 2 ore e 30 minuti, con emivita totale che supera abbondantemente le cinque ore. Per non parlare di Instagram, dove il 50% delle interazioni si realizza nelle prime sei ore, per un emivita che può superare facilmente le 48.
In virtù di questa rapidità, può essere quindi utile pubblicare regolarmente, anche più e più volte al giorno, senza però esagerare per evitare di essere percepiti come degli spammer o dei produttori seriali di contenuti dallo scarso appeal.
Messaggi privati
Su Twitter, infine, non va mai sottovalutata la portata dei messaggi privati, i cosiddetti DM. Forse perché l'interazione pubblica è così frenetica, con dei feed che si aggiornano di continuo, gli utenti sono soliti contattare l'azienda di loro interesse tramite messaggio privato. Sia per chiedere informazioni su prodotti e servizi che, più frequentemente, per necessità di assistenza.
Twitter ha anche previsto un tool per le aziende, la Direct Message Card, che permette di aggiungere un apposito pulsante sotto ai propri tweet, affinché gli utenti siano stimolati a interagire.