Il lavoro si trova sempre più sui social network, soprattutto se si sfruttano piattaforme come LinkedIn e Instagram. È quanto dimostra la nuova edizione del Work Trends Study, la ricerca condotta da Adecco in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: le piattaforme sociali hanno sempre più rilevanza nel settore HR, sia per cercare un nuovo collaboratore che per trovare lavoro.
La rivoluzione digitale del lavoro
Sempre più persone si affidano ai social network per trovare lavoro o, ancora, per cercare i candidati ideali per colmare un'occupazione vacante. È il social media recruiting, la nuova rivoluzione nell'ambito delle risorse umane. Dai dati emersi dalla ricerca condotta dall'Università Cattolica e da Adecco, i candidati passano circa il 75% del loro tempo online, percentuale controbilanciata dal 45.1 dei recruiter, pronti a diventare il 55.7% entro il prossimo anno. E chi deve vagliare le candidature è sempre più attendo all'uso che dei social fanno i possibili lavoratori: la maggior parte dei recruiter verificano il personal branding del candidato online e, fra tutti gli intervistati, ben il 44.1% ammette di aver scartato un professionista per una social reputation non ritenuta idonea.
LinkedIn e Instagram: i nuovi protagonisti
Quando si tratta di trovare oppure offrire lavoro, appare naturale come alcune piattaforme siano meglio di altre per raggiungere questo scopo.
La ricerca conferma come LinkedIn rimanga la piattaforma di preferenza per le attività professionali, con oltre il 57.7% dei candidati che ne fanno prevalentemente uso per cercare lavoro. Facebook migliora la propria posizione, dal 27% del 2015 al 31% attuali, ma la crescita più interessante è quella di Instagram, che conquista un 10% in pochissimo tempo ed è la piattaforma probabilmente destinata alla maggiore crescita nei prossimi mesi. Male Twitter: forse perché molto più veloce, e poco prolisso, il social del cinguettio conquista solo il 4%.
Complessivamente i social vengono utilizzati per cercare annunci (61%), candidarsi (52.3%) e visitare le pagine dei datori di lavoro (50.1%).
I social network, tuttavia, appaiono più come una vetrina iniziale, che come un mezzo efficace per avviare uno scambio proficuo che potrà portare alla valutazione di una nuova occupazione. L'85% dei candidati continua a preferire i classici siti web e, di questi, il 46% ha ricevuto un'offerta di lavoro tramite mail. Nel mentre, solo il 12% dei candidati è stato contattato sui social, mentre altri canali - come il passaparola - si rivelano tutt'oggi sia i più gettonati che i più affidabili, con percentuali di diffusione del 60% e di successo del 57%.
Sociale ed esperti HR: il rapporto
Se si considera la rivoluzione digitale dal punto di vista degli HR, in realtà vi è stata una leggera inflessione nell'uso che gli esperti ne fanno per trovare candidati. Rispetto al 2015, LinkedIn passa dall'88 al 73.6%, Facebook dal 28 al 14.4%, mentre Instagram cresce al 15.3%.
Più che per trovare nuovi lavoratori, i social sono utilizzati per cercare di carpire informazioni e personalità di chi si è candidato tramite altri mezzi: il 48.1 degli HR verifica la reputation dei professionisti online, mentre aumenta il numero degli scartati per comportamenti sui social non giudicati consoni, dal 12% del 2013 al 44.1% del 2019.
In ogni caso, il 70.2% dei recruiter ritiene che la ricerca online richieda meno investimenti economici, il 58.1% meno tempo e il 48.6% un maggiore impegno in termini di competenze. I profili più ricercati sono quelli non manageriali (28.3%), seguiti dai middle manager (39.3%) e dai senior manager (32.7%). Cristina Cancer, Head of Talent Attraction and Academic Partnership di Adecco, ha così commentato i risultati:
L’impatto dei canali social sull’attività di scouting degli Hr e sulla ricerca di un lavoro da parte dei candidati è in crescita costante. La rapida evoluzione del mondo del lavoro e l’affermazione dei canali digitali in tutte le attività quotidiane sia professionali che personali sta cambiando radicalmente le abitudini non solo di chi cerca un lavoro, ma anche dei professionisti che si occupano di risorse umane.
Nei prossimi anni sarà importante riuscire a leggere in anticipo gli effetti di questi cambiamenti per avvicinare la domanda e l’offerta di lavoro, facilitando la vita sia dei candidati che degli Hr.