Fra tutte le piattaforme di social networking, Facebook è certamente una delle più gettonate per le proprie attività di promozione di contenuti, servizi o prodotti. Eppure, tra i dati che la piattaforma mette a disposizioni per monitorare il successo di una strategia di promozione, un elemento viene spesso ignorato: quello della reach organica.
Oltre alle reaction degli utenti, alle condivisioni e al numero di contatti iscritti alla propria pagina, infatti, è bene controllare quante persone vengano raggiunte da un determinato post, ovvero quanto frequentemente questo appare nel feed. A cosa serve questo dato e, soprattutto, come migliorarlo?
Conoscere la propria reach, ovvero la portata dei propri contenuti, è molto importante per capire le proprie strategie di promozione e, soprattutto, come migliorarle. Questo dato, così come già accennato, misura quante volte un contenuto sia apparso nel feed dei singoli utenti: più ampio è questo valore, maggiore sarà la possibilità di raggiungere nuovi target e realizzare delle conversioni.
Ancora, lo stesso valore è indispensabile per comprendere quali azioni promozionali non stiano fornendo i risultati sperati. Migliorare la propria reach non è semplice, seppur non impossibile, poiché i criteri con cui Facebook la calcola sembrano variare in modo estremamente repentino, a volte anche a distanza di pochi giorni. Tuttavia, alcuni consigli trovano l'accordo degli esperti, ecco quali.
Live
I live su Facebook possono rappresentare una strategia molto valida per aumentare la propria reach, anche solo per un semplice fattore tecnologico. Quando si avvia una diretta in streaming, infatti, il social network invia una notifica a tutti gli iscritti alla propria pagina, moltiplicando così il bacino d'utenza raggiungibile rispetto a quello generato da condivisioni più canoniche.
A questo, bisogna aggiungere come i live siano in grado di generare un buon coinvolgimento fra gli utenti, tanto da spingerli a scrivere numerosi commenti, un fatto che pare possa influire proprio sulla reach.
Non a caso, i post con una portata organica più elevata sono anche quelli dove sono presenti più commenti.
Condivisioni
Le condivisioni di un contenuto dalla propria pagina alla bacheca dell'utente determinano, per conseguenza abbastanza logica, un aumento della reach. Questo perché ogni volta che il contenuto finisce sulla bacheca di un iscritto, viene reso disponibile anche ai suoi contatti, non necessariamente dei follower della propria pagina.
Per aumentare le condivisioni, tuttavia, è necessario prestare molta attenzione alla strategia. Se si opta per il clickbait spicciolo, ad esempio, si rischia addirittura di imbattersi in una penalizzazione.
Più indicate sono le call-to-action, invece, anche se dovranno risultare sobrie e non impositive per l'utente. Anziché un "condividi", si possono porre richieste meno esplicite ma ugualmente capaci di stimolare la condivisione.
Video originali
Negli ultimi tempi, in particolare dalla seconda metà del 2018, pare che Facebook stia conferendo particolare rilevanza ai video originali in termini di reach. Per video originali, come facile intuire, si intende prodotti dai proprietari della pagina, senza ricorrere a reshare di filmati altrui o, ancora, al caricamento di contenuti trovati altrove in rete.
Realizzare un video da zero potrebbe risultare molto costoso, soprattutto per le realtà imprenditoriali più piccole. Fortunatamente, oggi esistono numerosi servizi online - sia gratuiti e pagamento - che mettono a disposizione degli editor web-based e spezzoni royalties free da montare a proprio piacere, per realizzare contenuti unici anche in assenza di competenze pregresse.
Controllo
Forse complici anche le polemiche recenti che hanno coinvolto il social network di Mark Zuckerberg, soprattutto sul fronte delle fake news, è molto importante controllare a fondo i propri contenuti prima di condividerli. Facebook starebbe infatti per introdurre filtri e algoritmi per identificare le condivisioni in odore di bufala, o comunque non perfettamente complete dal punto di vista informativo, penalizzandole proprio sul fronte della reach.