Come annunciato qualche tempo fa, il Ministero della Difesa Italiana ha abbandonato la suite proprietaria per la produttività e l'ufficio Microsoft Office in favore del progetto LibreOffice, soluzione rilasciata sotto licenza Open Source disponibile gratuitamente. Secondo le attuali stime, tale iniziativa dovrebbe portare al risparmio di una cifra compresa tra i 26 e i 29 milioni di euro entro i prossimi due anni.
Il Ministero della Difesa ha iniziato la migrazione dall'offerta commerciale della Casa di Redmond a quella libera e aperta della The Document Foundation verso la fine del 2015 e punta a portare LibreOffice su oltre 75.000 terminali (il 70% dei computer attualmente a disposizione del dicastero) entro il 2017; le altre 25.000 dovrebbero poi aggiungersi entro il 2020. Ad affermarlo è stato il Generale Camillo Sileo, promotore dell'iniziativa.
Il report iniziale parlava di come la migrazione sarebbe dovuta essere completata entro il 2016, ci sono stati però alcuni piccoli ritardi. Ad oggi sarebbero stati migrate circa 5.000 workstation, più o meno il 5% del parco terminali interessato. Il Ministero starebbe inoltre lavorando in stratta collaborazione con LibreItalia per lo svolgimento di corsi di formazione sull'utilizzo della suite LibreOffice.
La migrazione fa parte del programma denominato "LibreDifesa", che segue il protocollo standard di migrazione stabilito dalla The Document Foundation. A questo progetto hanno già aderito altre nazioni europee tra le quali anche Francia, Regno Unito, Germania, Olanda e Spagna.
Via | Marius Nestor