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Circular Economy Action Plan: riparare diventa un diritto

Il Circular Economy Action Plan prevede di rendere la riparazione dei dispositivi mobile e dei notebook un diritto
Circular Economy Action Plan: riparare diventa un diritto
Il Circular Economy Action Plan prevede di rendere la riparazione dei dispositivi mobile e dei notebook un diritto
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La Commissione Europea ha presentato in questi giorni un ambizioso piano di riforme, incluso nel già noto Green Deal, chiamato Circular Economy Action Plan. Tale progetto prevede il potenziamento del "diritto di riparazione" dei dispositivi elettronici. Il nuovo quadro normativo dovrebbe rendere obbligatorio per le case madri la commercializzazione di prodotti che siano stati pensati nativamente per essere riparabili, riciclabili e riutilizzabili facilmente.

La commissione guidata dalla presidente Ursula von der Leyen ha dunque preso di mira tutti i device ideati senza alcuna attenzione alla possibilità di future riparazioni. I legislatori europei vogliono forzare i produttori ad adottare nella propria catena produttiva i principi dell'economia circolare, un sistema in grado di rigenerarsi autonomamente garantendo dunque anche la sua sostenibilità dal punto di vista ambientale.

Lo scopo primario della riforma è quello di generare meno rifiuti (RAEE, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) da smaltire ed incentivare il riuso dei device come smartphone, tablet e computer portatili. Nel progettare i dispositivi elettronici includendo i concetti della circular economy è possibile non solo assicurare un ciclo di vita più lungo ad un terminale, ma anche garantire lo sviluppo dell'ecosistema di aziende che si dedicano alla riparazione e al ricondizionamento dell'hardware.

La Commissione Europea stima infatti che grazie al Circular Economy Action Plan sarà possibile generare almeno 700 mila nuovi posti di lavoro entro il 2030, con un incremento del PIL europeo dello 0.5%. Esso contribuirà inoltre a contrastare il fenomeno dell'obsolescenza programmata.

Intervistato dalla stampa a Bruxelles Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea ed executive vice-president per l'European Green Deal, ha chiarito quali sono gli obbiettivi ed i vantaggi di questa riforma:

Oggi il nostro ciclo economico è quasi del tutto lineare, solo il 12% dei materiali e delle risorse viene riciclato dopo il suo utilizzo. Molti prodotti si rompono troppo facilmente e non possono essere riutilizzati o riparati, questo perché spesso sono costruiti per essere usati fin tanto che non si guastano.

L'economia circolare offre quindi un immenso potenziale per le imprese e per i consumatori. Con il piano di riforma che stiamo lanciando vogliamo cambiare il modo in cui i prodotti vengono costruiti, cosi da dare al consumatore la possibilità di operare una scelta ecosostenibile.

Via Commissione Europea

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