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Deepfake Detection Challenge contro la Deepfake

Deepfake Detection Challenge è un'iniziativa che vede coinvolte anche Facebook e Microsoft nella ricerca di tecnologie contro la Deepfake.
Deepfake Detection Challenge contro la Deepfake
Deepfake Detection Challenge è un'iniziativa che vede coinvolte anche Facebook e Microsoft nella ricerca di tecnologie contro la Deepfake.
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Le tecnologie legale alle intelligenze artificiali si stanno evolvendo molto rapidamente ed in questi anni sono emerse applicazioni e servizi che prima si ritenevano impensabili. A tal proposito in questi giorni la community online è tornata a parlare del fenomeno dei Deepfake grazie all'inizio della Deepfake Detection Challenge.

La Deepfake Detection Challenge nasce da una partnership di Facebook e Microsoft con svariati atenei statunitensi. A presentare l'iniziativa è stato Mike Schroepfer, CTO di Facebook, sul blog dell'azienda:

Le tecnologie per il Deepfake, tecnica per la sintesi dell'immagine umana, basata sull'intelligenza artificiale, usata per combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali, hanno ricadute molto serie sul grado di veridicità delle informazioni presenti online. Tuttavia l'industria non ha un set di dati o un punto di rifermenti per individuare i deepfake.

Vogliamo quindi potenziare la ricerca in questo settore e sviluppare strumenti open source che possano rilevare i deepfake. Facebook, Microsoft, Cornell Tech, il MIT, l'Università di Oxford, l'Università di Berkeley, l'Università Maryland, College Park e l'Università di Albany-SUNY stanno unendo le forze per realizzare Deepfake Detection Challenge

L'obbiettivo di queste aziende, e dei ricercatori, è realizzare soluzioni che possano essere usate dagli utenti per individuare video deepfake. Secondo la redazione di Reuters il gigante dei social media avrebbe investito ben 10 milioni di dollari nella Deepfake Detection Challenge.

Il problema dei video deepfake non è nuovo. Ad esempio l'anno scorso Pornhub, la nota piattaforma di intrattenimento per adulti, ha proibito ai suoi utenti di caricare video generati dalle intelligenze artificiali.

Il mercato della pornografia non è l'unico settore interessato da questo genere di contenuti. I deepfake potrebbero essere sfruttati nella campagne di fake news durante le elezioni politiche. Ad esempio ad aprile del 2018 il comico americano Jordan Peele dimostrò come sia molto semplice realizzare un video deepfake dell'ex presidente USA Barack Obama.

L'abuso di tali tecnologie non rappresenta solo un problema di tipo legale ma anche, e sopratutto, di tipo etico. Lo sforzo di Facebook e Microsoft è dunque lodevole ma da solo potrebbe non bastare. Sarebbero infatti necessarie campagne di sensibilizzazione a livello capillare, dedicate non solo agli utenti online ma anche e sopratutto agli studenti delle scuole, che in un prossimo futuro potrebbero trovarsi davanti a deepfake sempre più complessi e difficili da individuare.

Via Deepfake Detection Challenge

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