Facebook ha deciso di intervenire sulla sua piattaforma per vietare il deepfake, forse in vista dell'imminente campagna elettorale per le elezioni presidenziali a stelle e strisce.
È quanto ha confermato in questi giorni il social network, con un intervento di Monika Bickert, vicepresidente del Global Policy Management del pubblico: su pagine e profili non sarà più possibile condividere "media manipolati" per screditare un avversario politico.
La problematica tiene banco ormai da diversi mesi, in particolare per la sempre maggiore accessibilità dei software per la creazione di deepfake, anche al largo pubblico.
Queste soluzioni, avvalendosi dell'intelligenza artificiale, possono portare alla creazione di falsi video e altrettanto false dichiarazioni da parte di personaggi pubblici e politici, rendendo il tutto virtualmente indistinguibile dalla realtà. Una tecnica che ha già mietuto vittime - famoso fu il caso di Gal Gadot, la Wonder Woman del cinema, finita a sua insaputa in un falso filmato pornografico - e che potrebbe addirittura modificare gli assetti politici e le intenzioni di voto degli iscritti ai social network.
Le nuove direttive volute da Mark Zuckerberg e soci non saranno attive unicamente su Facebook, ma anche sul social network fotografico Instagram, sempre controllato dalla medesima società. Nel dettaglio, non saranno ammessi "media manipolati e fuorvianti", ovvero "editati o sintetizzati in modo da fuorviare l'utente medio":
Queste manipolazioni possono essere realizzate attraverso semplici tecnologie come Photoshop o, ancora, tramite strumenti sofisticati che utilizzano l'intelligenza artificiale oppure tecniche di deep learning per creare video che distorcono la realtà.
Oltre all'eliminazione di filmati fuorvianti, Facebook rafforzerà l'attività di fact-checking indipendente da qualche tempo disponibile sulla piattaforma, affinché i navigatori possano essere debitamente informati sulla circolazione di bufale, fake news oppure notizie non complete. Si tratta di un ulteriore livello di sicurezza, così come la stessa dirigenza del social network ha spiegato, per fornire un filtro in più qualora eventuali video manipolati dovessero sfuggire all'eliminazione.