La Francia non ci sta: dopo aver istituito un progetto alternativo a Google Print ed aver rilanciato la cosa anche in seguito all'apertura del progetto in Europa, oltralpe ora intendono fare qualcosa di ben più radicale: lanciare un motore di ricerca in grado di proporsi come alternativa ai motori statunitensi
La battaglia francese non è prettamente anti-Google, ma più specificatamente contro l'egemonia culturale che gli States impongono a tutto il mondo filtrando la conoscenza tramite i propri algoritmi di ricerca. La Googlepédie (così avevamo a suo tempo chiamato con un neologismo l'idea francese) si estende dunque ora a "Quaero", nome usato oggi per identificare l'idea del motore europeo.
Il motore avrebbe matrice franco-tedesca e prenderebbe forma su una collaborazione tra la francese Thomson e la teutonica Deutsche Telekom. Finanziariamente il progetto affonderebbe le proprie radici nei capitali privati delle aziende coinvolte ed in una consistente partecipazione statale. L'idea è sostenuta a livello di principio da un buon numero di intellettuali decisi ad osteggiare la mano lunga degli Stati Uniti sulla cultura mondiale. A capo di questo gruppo figura Jean-Noà«l Jeanneney, presidente della Biblioteca Nazionale di Francia.
Lo scontro sembra essere uno scontro economico e politico, ma anche sociale, "di sistema". L'Europa degli Stati contro la "mano invisibile" del mercato USA, il protezionismo nostrano contro il liberismo d'oltre oceano. Certo se Chirac entra in prima persona sull'argomento c'è dietro sicuramente qualcosa di serio e di importante. Ma sfidare Google partendo da zero ad oggi non può che sembrare una stolta utopia. Diamo a mister Chirac il beneficio della fiducia sulla parola: un "Quaero" in più non può certo far male, anche a quella concorrenza osannata dalla "mano invisibile" di Adam Smith.