Pegasus è un famigerato tool venduto dall'azienda israeliana NSO Group, adoperato per la messa a segno di una vasta campagna spyware attuata da diversi governi a partire dal 2006 con l'intento di spiare attivisti, giornalisti, avvocati e politici, sfruttando le vulnerabilità di WhatsApp e iMessage. Addirittura, alla fine del 2021, lo spyware è stato inserito nella Entity List del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
L'FBI ha comprato Pegasus, ma solo a scopo di test
Considerando i trascorsi, potrebbe quindi non sorprendere più di tanto sapere che l'FBI ha dichiarato di aver testato il noto spyware, facendo però ben presente che non è mai stato usato nelle indagini, ma solo ed esclusivamente per sperimentarne il funzionamento.
Riguardo alle motivazioni relative al test condotto, è stata rilasciata la seguente dichiarazione al The Washington Post.
L'FBI lavora in modo diligente per stare al passo con le tecnologie emergenti - non solo per esplorare un potenziale uso legale, ma anche per combattere la criminalità e per proteggere sia il popolo americano che le libertà civili. Ciò significa che identifichiamo, valutiamo e testiamo regolarmente soluzioni per una serie di motivi, inclusi possibili problemi di sicurezza che potrebbero finire nelle mani sbagliate. Non c'era uso operativo a sostegno di alcuna indagine, l'FBI si è procurata una licenza limitata solo per il test e la valutazione del prodotto.
Quello che non è chiaro è se l'FBI abbia utilizzato la versione "base" di Pegasus oppure quella modificata, denominata Phantom, in grado di intercettare anche le chiamate effettuate con numeri statunitensi e relativamente alla quale si sostiene che il Federal Bureau of Investigation abbia pagato 5 miliardi di dollari a NSO Group per la licenza.